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Dentro le mie Dolomiti

  • Immagine del redattoreStefano Germano

Ai Piedi delle Auta – Agordino

Aggiornamento: 20 feb

Un cammino che sa di epoche lontane.

 

E questo perché una piccola parte di questo itinerario mi accompagna all’interno di un sentiero storico, culturale e di una montagna di altri tempi. Il famoso “Sentiero dei Pastori”, o meglio conosciuto come “L’Alta Via dei Pastori”, che dalla Vallada Agordina si allunga verso la lontana Val di Fassa. Porta con se’ un nome antico quasi come queste montagne, il sentiero prediletto degli antichi cacciatori e dei pastori che quassù trovavano i pascoli migliori.

Ma io toccherò con mano solo una piccola parte di questo storico sentiero. Quella piccola parte che da Baita Cacciatori sale leggermente in direzione di Baita Colmont ma che mi riporta ugualmente indietro nel mio di tempo, quando nel 2015 ho avuto la fortuna di percorrere l’intera Alta Via dei Pastori in due meravigliosi ed indimenticabili giorni.

Colmean è una piccola e desolata località a 1275m a monte della Val Piana, nel cuore della Vallada Agordina e che guarda verso la favolosa spinale di roccia che dall’Agordino da vita alle Cime d’Auta. Una gruppo di cime rocciose: il Monte Peza (2410m), la Crepa Rossa (2362m), il Piz de la Velma (2545m) e che nel Col Becher ( 2442m) guarda già verso la Val di Fassa.

Una piccola località silenziosa, immersa nella sua meravigliosa solitudine tra questi boschi e queste sue belle vedute verso la Valle Agordina, con quelle ultime mucche libere all’interno dei prati che attorniano il paese. Area comunale di Canale d’Agordo, si raggiunge tramite una strada interna che da Caviola sale verso Fedèr. È una mattina autunnale molto piacevole, pacifica e immersa in questo suo silenzio così magnetico, con quel sole che di prima mattina rimane ancora semi nascosto.

Il sentiero di riferimento 689 parte direttamente da questo piccolo luogo, leggermente nascosto da quelle poche case che nel mio immaginario creano l’ambiente perfetto per una vita perfetta. Lontano dal caos, dal traffico e dalle città piene di quel cemento che un po’ alla volta imprigionano quel desiderio di libertà che in questo momento vivo e respiro solo quassù. Tabelle indicative di riferimento che attirano l’attenzione su Baita Cacciatori e il Col Becher.

Il Pian de le Fratte è una fitta radura boschiva, sale leggermente all’interno di questi suoi boschi così magnetici. Non permettono di ammirare nulla di tutto ciò che la Vallada Agordina regala ad occhi che sanno guardare. Una delle emozioni maggiori è quella di poter ammirare il sole che finalmente compare attraverso le fitte diramazioni dei pini e abeti che da decenni cercano di raggiungere il cielo. Quei tiepidi raggi che filtrano tra i rami di questi alberi, e maggiormente in risalto grazie a quella leggera e morbida foschia che risalta maggiormente la presenza del mio sole.

Il sentiero sale, un’ampia strada bianca che rende sicuramente quei +500m di dislivello più agevole ma con qualche deviazione che si inerpica su di un tipico sentiero di montagna. Quell’ultima deviazione, quelle tabelle indicative che lasciano la strada bianca per diventare un sentiero definitivamente da escursionismo vero. Quei quindici minuti che dividono dalla Baita iniziano a regalare le prime panoramiche verso valle. Da lontano le immense Pale di San Martino brillano già al sole, con il Mulaz ad aprire il sipario a questa magnifica visione.

Entro definitivamente all’interno del Sentiero dei Pastori, quel centinaio di metri che mi accompagnano direttamente a Baita Cacciatori a 1751m di altitudine dopo poco più di 1h 30m di cammino da Colmean. Un punto di arrivo molto importante, una Baita che rispecchia alla perfezione la storia di questo sentiero (l’Alta Via dei Pastori) e dell’importanza logistica di questa storica struttura.

 

Baita Cacciatori – 1751m

Dal legno la migliore espressione di abili falegnami. Intarsi esterni e lavorazioni delicate, dove le mani di chi sa tirare fuori il meglio dal legno ha lasciato una firma indelebile nel tempo. Rimango sempre affascinato dalla sua immagine, da quei suoi disegni che racchiudono la storia di una montagna lontana nel tempo. Una montagna dove la semplicità e l’umiltà facevano parte della quotidianità tra uomini ed animali. Ogni oggetto, ogni rappresentazione presente e tutto ciò che lega l’uomo a questo elemento così importante come il legno, fanno parte della storia di Baita Cacciatori.

Punto di riferimento per chi decide di salire fin quassù per una semplice escursione giornaliera. Punto logistico importante per che si allunga a più giorni lungo la Via e per quei collegamenti di sentiero che oltre il Passo di Col Becher salgono in direzione della Marmolada. Ospitalità che vede in Rino il gestore storico di questo antico mondo alpino fino a renderlo un luogo straordinario all’interno di questo lungo sentiero che collega a se’ due regioni e due territori Dolomitici.

Un panorama straordinario. Da quella sua meravigliosa terrazza esterna una vista verso buona parte della Valle del Biois, dove alle già menzionate Pale di San Martino si aggiungono punti di vista verso la Val di Gares e le vette del Cimon de la Stia (2390m), e del lontano Agner. Il cielo è perfetto, la valle pulita da qualsiasi forma di foschia e una visibilità che in questo momento sembra allontanarsi verso orizzonti quasi indefiniti.

 

Baita Papa Giovanni Paolo I° – 1900m

È una piccola deviazione, verso una leggera salita che in poco più di quindici minuti sale verso una piccola baita nascosta tra questi immensi e colorati boschi. Raggiungo Baita Papa Giovanni Paolo I° su quel sentiero, il 689, che sale in direzione delle Auta Orientali e del Col Becher. Prima però ci si trova di fronte a questa piccola dimora di pace e tranquillità. È dedicata alla memoria di Albino Luciani, l’uomo che nella storia diventerà Papa Giovanni Paolo I°.

Il Papa dei 33 giorni di pontificato, nato e cresciuto a Canale d’Agordo e che tra queste valli e questi boschi ha trovato l’ispirazione per il suo percorso ecclesiastico fino a diventare il 263° successore di Pietro nel 1978.

Giungere al cospetto di questo luogo che io considero “Sacro”, è questione di poco tempo. Quel tempo necessario che nulla toglie alla mia giornata, anzi la valorizza per il suo significato e per quella meravigliosa posizione geografica che vede in Cima Orientale (2619m) il suo perfetto ed eterno custode di roccia Dolomitica. Una bella esperienza, un bel momento da dedicare ad una persona che ha lasciato ai posteri una pagina di vita molto importante.

 

Sentiero dei Pastori e Baita Colmont – 1958m

Scendo nuovamente in Baita Cacciatori, ricco dal punto di vista personale per questo piccolo gioiello che nella semplicità delle cose mi ha ripagato di molte cose. Da Baita Cacciatori riprendo la via del Sentiero dei Pastori, seguendo il cammino su sentiero 697 attraverso i bellissimi boschi dell’alta Val de Tegosa. Pochi punti panoramici, una bellissima immersione all’interno di questa Natura così forte e rigogliosa. Quel dislivello di +200m e poco più con qualche passaggio da seguire con un po’ di attenzione dovuto al sentiero in alcuni tratti franato ma ben segnalato per un sicuro proseguo.

Cambia un po’ alla volta lo scenario naturale che mi accompagna. Infatti dai boschi che per tutta la giornata hanno caratterizzato il mio cammino, iniziano finalmente a “fiorire” i prati che guardano verso la Colmont. Prati dorati, quel colore che si abbina alla perfezione alla stagione in corso. Un susseguirsi di sali/scendi che lentamente escono dal bosco per guardare verso a quel cielo così aperto che di più non si potrebbe. La giornata è calda, l’erba essiccata dalla stagione sembra scaldarsi dal calore del sole e quella bellissima Baita che finalmente mi accoglie tra questo suo meraviglioso silenzio.

Il punto di vista è nell’immediato un qualcosa di straordinario. Da questa sua terrazza così naturale la vista sembra disperdersi per tutto l’Agordino. Dalla lontana Civetta verso la Vallada Agordina, dove la vicina Val di Gares torna nuovamente protagonista con le lunghe spinali boschive che la circondano. In lontananza l’Agner, e verso Occidente l’inconfondibile mole rocciosa delle già citate Pale di San Martino. Oltre il meraviglioso Mulaz, quel versante che con Cima del Focobon e la Vazzana da vita a quella grande muraglia granitica che guarda verso la Val Venegia e che trova fine con il Cimon de la Pala.

Un silenzio interrotto solo da una leggera brezza che sale dalla valle. Un sole splendente in cielo che continua a riscaldare questa mia straordinaria giornata. Baita Colmont è unica nel suo genere. Si posiziona a 1958m in una quota che io definisco perfetta. Ottimo punto di riferimento per chi del Sentiero dei Pastori ne vuole fare un Trekking da più giorni ed avere così l’opportunità di passare al suo interno una lunga notte sicuramente da ricordare. Un’efficiente stufa a legna, alimenti di prima necessità (da rifornire autonomamente) e al piano di sopra delle comode brande su cui dormire nel più assoluto silenzio.

Prendo l’occasione per il mio pranzo a sacco, su quel suo meraviglioso tavolo esterno che mi permette una lunga pausa ammirando questi infiniti punti panoramici verso queste meravigliose e boschive Dolomiti dell’Agordino. Una sensazione da perfetto #spiritolibero, completamente solo all’interno di questo ambiente naturale abbracciato da un silenzio quasi surreale. Emozioni che nuovamente non si possono raccontare, ma unicamente vivere.

Niente di più semplice per il rientro a valle, con l’unica eccezione in cui il sentiero principale trova una deviazione a metà strada che conduce nuovamente a Colmean. Lascio questi prati dorati, mi immergo nuovamente all’interno dei boschi in quelle rare situazioni in cui i colori autunnali sono più accentuati.

Il sentiero 697 scende ripidamente fino a giungere, all’altezza del Forzela a 1524m, ad una deviazione (ben segnalata) che sulla destra sale leggermente con indicazioni Baita Cacciatori, Feder, Caviola e Colmean. Il sentiero non è numerato, ma ben visibile e che senza problemi giunge da prima a l’Aial, per poi trovare la strada asfaltata che in un centinaio di metri sale leggermente all’abitato di Colmean.

 

Ai piedi delle Auta – Note Tecniche

Bellissima e facile escursione da una giornata. Partendo da Colmean e giungere al punto più in quota dell’intera escursione (Baita Papa Giovanni Paolo I°), impone un dislivello totale di +625m che racchiudono a se pure Baita Cacciatori. I tempi di cammino variano dai 90 minuti alle due ore (individuali). Per dirigersi in Baita Colmont, da Baita Cacciatori si segue il sentiero 697 che con un dislivello di +200m circa in un’oretta giunge alla Colmont all’interno di un ambiente che si mantiene boschivo. Dalla Colmont per rientrare a Colmean si affronta una lunga e bellissima discesa in poco più di un’ora di cammino.




 

Ai piedi delle Auta – Il Video

Guarda tutti i miei video all’interno del mio Canale YouTube

 

Location: Val de Tegosa – Canale d’Agordo (BL)

Area Geografica: Valle del Biois – Agordino

Regione: Veneto

Accesso: Da Colmean su sentiero 689 per Baita Cacciatori – Col Becher

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