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Dentro le mie Dolomiti

  • Immagine del redattoreStefano Germano

Al Lago del Coldai (Val di Zoldo)

 

E poi arriva il ghiaccio. Quello vero, quello formato dal gelo delle alte quote che si fa ammirare maggiormente nelle zone d’ombra. Quelle stesse zone che in mancanza della luce del sole riescono a trattenere quella prima neve di Ottobre, creando così angoli suggestivi dove il bianco si mescola al colore forte dei prati essiccati dall’Autunno.

Novembre all’insegna della Val di Zoldo, in questo angolo della Civetta che risale verso il Rifugio Coldai e il lago omonimo, alla quota perfetta dei 2100m o poco più. Luogo molto particolare che mi riporta sempre indietro nel tempo. La mia prima vera escursione in alta quota, più di quarant’anni fa all’incirca in una lunga e spensierata giornata d’Agosto.

Forti colori autunnali lungo Palafavera

Il sentiero più classico, quello che dalla bella località di Palafavera si innalza lungo i boschi del Cornia (sentiero 564) seguendo per buona parte l’attuale pista invernale che dal Col dei Baldi scende verso questo versante a Nord della Val Zoldana.

E’ mia buona abitudine durante i periodi fuori stagione ricercare sentieri ed itinerari che non siano troppo impegnativi. La spensieratezza che vivo durante le mie lunghe giornate infrasettimanali mi porta a vivere questi ambienti naturali in completa solitudine. Ed è ciò che cerco, restando sempre all’interno di certi limiti.

Bellissima panoramica che guarda verso la Civetta, versante Sud

Quello di oggi è un itinerario ben conosciuto dalla stragrande maggioranza degli escursionisti. Dal versante della Val di Zoldo una delle caratteristiche principali è data dalla presenza del maestoso Pelmo, che da sempre attribuisco come il cugino della vicina Civetta. La sua è una presenza che tiene compagnia per buona parte di questo sentiero. Per quanto la direzione di marcia mi allontani questa montagna, è nelle quote più alte che la sua grande imponenza prende vita.

Il Pelmo, visto dai boschi del Cornia

La giornata è perfetta, invitante e promettente. Questa prima parte di sentiero è quella meno impegnativa. Una lunga ed ampia serpentina che costeggia il Col de la Traversa (1887m) che con molta tranquillità taglia in vari frangenti le linee di discesa degli impianti invernali. Il bosco rimane quasi integro di fronte a questo cambiamento “forzato” da parte dell’uomo e il mio cammino è piacevole, con quel tiepido sole che “coccola” passo dopo passo il mio proseguo.

La Civetta, la Regina…

Il sentiero rientra all’interno di un tratto dell’Alta Via n°1, quella che scendendo dalla Civetta attraversa la Val di Zoldo per risalire nuovamente lungo i versanti a Sud del Pelmo. La Civetta stessa, nel suo versante Sud, diviene quello spettacolo naturale che cattura improvvisamente l’attenzione. Un entrata in scena appena i boschi iniziano a lasciare spazio al cielo aperto, dandomi così la possibilità di ammirare questo suo versante in tutto il suo splendore.

 

La Pioda

La Pioda e la sua Casera. Punto di incontro con altri sentieri che risalendo dai Piani di Pezzè (Alleghe), si congiungono con il mio. Crocevia escursionistico ai piedi di questa bellissima Casera, chiusa in questa stagione ma con tanti bei ricordi che di volta in volta riaccendono i miei pensieri positivi, quelli più belli.

Vista verso la Civetta dai prati della Pioda

Casera Pioda (1816m). Tipica Casera estiva dove tra i verdi prati prende vita il più bel alpeggio di questo territorio nell’Alta Val di Zoldo. Durante la bella stagione è possibile ammirare la libertà e la tranquillità degli animali al pascolo, con la cortesia e l’ospitalità dei malgari sempre disponibili all’assaggio e alla vendita dei prodotti caseari a km zero.

Tutto diverso in questa giornata autunnale. Come in tutte le località in alta quota quella sensazione di abbandono, dove tutto è stato lasciato in attesa che le stagioni più fredde facciano il loro regolare percorso, in attesa della nuova bella stagione dove tutto riprenderà nuovamente vita.

Casera Pioda – Punti di Vista

Casera Pioda, solitaria e adagiata nel cuore dei prati della Pioda

Scorcio del Pelmo dalla Casera

La Casera e la spalla ad Est di Cima Coldai

Vista sul Pelmo

 

La Busa del Toro

Spalla rocciosa che raggruppa questa seconda parte di sentiero. Da Casera Pioda inizia il dislivello maggiore (sentiero 556) che sale seguendo una serpentina che non impegna molto. Un “ascensore” naturale, che ad ogni cambio di direzione spicca il volo aprendo in continua progressione a panorami che vanno oltre il confine territoriale.

Il Pelmo riappare nuovamente in tutto il suo splendore

Uno dei tratti che coinvolgono maggiormente questo passaggio. Sentiero facile dunque, qualche leggera impennata appena ai piedi della Busa ma il panorama che si ammira diviene quasi una carte geografica al naturale. Lo sguardo si allunga verso Sud, sembra di poter ammirare l’intera Val di Zoldo in tutto il suo splendore. La valle e i suoi piccoli paesi, dove le case brillano al riflesso del sole che da quel suo versante prende ogni giorno vita.

Ruotando lo sguardo a 180° si intravede l’inconfondibile punta sagomata dell’Antelao e un margine del versante più a Sud del Sorapis. Compaiono tenendo leggermente la sinistra del Pelmo, quasi a contemplare un piccolo regalo di questa montagna. Ma tutto non si limita a questo. Parte della bellissima Val Fiorentina che sfocia tutta la sua Natura verso il Mondeval. Le varie Rocchette e il Becco di Mezzodì (2603m), la vetta dell’Ambrizzola (2715m) e l’intera muraglia rocciosa dello Spiz de Mondeval (2504m) e de la Ponta Lastoi de Formin (2657m). Si vedono proprio tutte, non ne manca nessuna…

La Busa del Toro – Punti di Vista

Colori nella più bella solitudine…

Angolo di panorama

In lontananza l’intero Mondeval e le varie vette al confine con le Dolomiti d’Ampezzo

Di fronte al Pelmo. Il Sorapis e l’Antelao leggermente sulla sinistra

 

Il Rifugio Coldai

Ultimo strappo finale dopo la foto di rito di fronte al Pelmo. L’ultima che ritrae la vetta prima di proseguire su di un piano tratto di sentiero che accarezza una delle pareti della Busa del Toro. E’ ben visibile la casetta di arrivo della teleferica di servizio del Rifugio Coldai, segno di imminente arrivo alla struttura.

Ad accarezzare questo tratto di parete, in alto la Civetta sempre più vicina

Ancora un piccolo sforzo, diciamo pure quello più impegnativo di questa giornata. Il sentiero deve salire di quota e lo fa seguendo una serpentina rocciosa che è l’ultimo pegno più importante da pagare. Si innalza verso una piccola forcella, la vista che si gode in questo passaggio è rivolta nuovamente al Pelmo, che passo dopo passo inizia a nascondersi per dare spazio al nuovo che arriva, ai nuovi punti di vista che vedono la Civetta come prima donna assoluta. Si arriva così al Rifugio Coldai (2132m)

Il Rifugio Coldai

Il Rifugio che guarda verso la Val di Zoldo

Da Forcella Coldai (2191m)

Struttura tipicamente estiva, in questo periodo di stagione rimane quasi a far da guardiano rivolto alla Val di Zoldo. La sua terrazza completamente in balia di questo bellissimo sole è l’invito più plausibile per quella sosta di metà giornata. Salire direttamente da Palafavera implica un cammino di poco più di 2h, e questo suo invito è un’occasione da cogliere immediatamente al volo. Starsene li seduti per un po, con quella serenità interrotta unicamente da qualche Gracchio che liberamente vive in questo suo Paradiso.

 

Il Lago del Coldai

Uno dei punti più interessanti. Un punto di arrivo come un punto di transito. Per i neofiti della Civetta, il Lago è un passaggio lungo quel sentiero che collega il Rifugio Coldai con il lontano Rifugio Tissi (2250m in circa 2h), ed affrontare così l’intera Val Civetta e tutte le meraviglie di quell’escursione che di nome viene conosciuta come il Trans Civetta.

Per il Lago è sufficiente risalire verso Forcella Coldai (2191m). Non ti puoi sbagliare, il sentiero è l’unico che punta in direzione Nord con quel dislivello di circa 60m che apre le porte ad un Paradiso che sembra uscito da una poesia rinascimentale.

In direzione di Forcella Coldai (2191m)

Si rimane in silenzio. Per qualche minuto si coglie questa prima brezza fresca che improvvisamente risale dai versanti più a Nord. Quei versanti che guardano verso la Marmolada e le vette dell’Agordino, che oltre al lago stesso sono alcuni particolari che lasciano senza fiato. Durante questa silenziosa stagione il lago viene illuminato dal sole solamente per una sua piccola parte, lasciando quella più a ridosso della montagna in un lungo e quasi eterno stato d’ombra.

Il Lago del Coldai. In lontananza la Marmolada e le vette dell’Agordino

Si passa dal tiepido sole al gelo nel giro di pochi passi. L’intero Lago attualmente è preda di quella lunga zona d’ombra formata dalle torri principali che si innalzano da questo versante. Le loro quote, che vanno oltre i 2300m, non permettono ad un minimo raggio di sole di penetrarci dentro. Il Lago rimane in balia di questo effetto naturale e la complicità delle prime nevicate di Ottobre creano quella situazione dove tutto rimane imprigionato dal gelo. E’ una strana e bizzarra sensazione. Basta scendere verso le sue sponde e uscire dalla tiepida fascia del sole per percepire quel cambiamento termico che abbassa improvvisamente di qualche grado le temperature.

Il ghiaccio imprigiona tutto

Questa è una delle tante meraviglie di questa giornata. Questo effetto così naturale crea un’atmosfera che si divide in tante altre situazioni. L’occhio non rimane deluso da qualsiasi possibile aspettativa. Il sole brilla e si esprime lungo la parete di Cima Ovest di Coldai (2396m), proiettando tutta la luminosità di questa parete direttamente sullo specchio ghiacciato del Lago.

La luce del sole che si rispecchia sul Lago

Una giornata prevalentemente tranquilla. Sebbene sia un giorno di metà settimana, con il passare delle ore mi rendo conto di non essere solo. Altri escursionisti iniziano a dare un po di vita a questo territorio ora desolato, con quel rispetto reciproco dove il silenzio e la tranquillità viene condivisa in modo del tutto naturale.

Ciò che osservo in loro è quel forte desiderio di pensiero. Chi camminando con calma in completa solitudine lungo le sponde ghiacciate del Lago e chi, seduto lungo i vari versanti al sole o all’ombra, guarda e pensa verso orizzonti infiniti. Questo è pensiero, raccoglimento e quella meditazione che solo contesti come questo ne permettono la crescita. Tutto questo per me è vita, alimentarsi di positività presi per mano da un habitat naturale che risulta per l’ennesima volta come la migliore medicina per la vita.

 

Lago del Coldai – Punti di Vista

Vista verso Forcella Coldai

In lontananza il Sella

Zona d’ombra. Un taglio netto tra il sole e il gelo

Vista verso la Marmolada (centrale) e il Sella (dx)

Panoramica verso il centro abitato di Alleghe e il suo Lago. Il Sasso Bianco e di spalle la Marmolada (centrali). Il Sella sulla destra

A questo punto la meta è raggiunta, tutto ciò che serve è a completa disposizione e l’ingrediente mancante deve essere aggiunto solo da noi stessi. Lo spazio che ci ospita deve diventare un’ottima occasione per viverlo come un piacere personale, guardandosi bene attorno e riuscire a raccogliere quelle forti emozioni che per noi stessi faranno la differenza. Il Lago del Coldai in Autunno, da una semplice escursione una straordinaria giornata di vita.

 

Note

Escursione ben conosciuta e di poco impegno, suggestiva durante l’Autunno e raggiungibile anche d’Inverno (attrezzatura idonea). Le ore totali per raggiungere il Lago, partendo da Palafavera, sono quantificate in 2h 30m soste escluse. Durante il periodo autunnale se le condizioni meteo lo permettono (senza neve) è possibile allungare l’itinerario verso il Rifugio Attilio Tissi (2250m), con un tempo di transito di circa 2h.

In questo caso sono da tenere in considerazione due fattori importanti. 1) In caso di escursione programmata in una sola giornata calcolare bene la luce solare a disposizione. Già verso le 16’00 del pomeriggio (Autunno e Inverno) il versante ad Est della Civetta inizia ad entrare in penombra serale. 2) Sia il Rifugio Coldai che il Rifugio Tissi sono chiusi fino a Primavera. In caso di escursione programmata per due giorni dispongono di ricovero invernale: 8 posti per il Coldai e 12 posti per il Tissi.

 

Al Lago del Coldai – La Mappa

MAPPA-1Download

 

Al Lago del Coldai – Il Video


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Location: Forcella Coldai (2143m) gruppo della Civetta (BL)

Area Geografica: Val di Zoldo (BL)

Regione: Veneto

Accesso: su sentiero 564 dalla località di Palafavera – Val di Zoldo

Link: Val di ZoldoVisitVenetoInfoDolomitiVenetoMontagnaRifugio ColdaiRifugio Tissi

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