top of page

Dentro le mie Dolomiti

  • Immagine del redattoreStefano Germano

Altipiano delle Pale - San Martino

Aggiornamento: 15 feb

Invernale attorno al Rifugio Rosetta.

 

Mi piace pensare ad un luogo che la stagione invernale possa trasformare in un luogo selvaggio ed imprevedibile. Mi piace pensare ai miei passi mentre si confrontano con alcuni degli elementi più difficili di questa Natura Dolomitica. Scelgo così le Pale di San Martino.



La giornata promette bene, almeno per una sua parte. La ricerca di quel lato di ambiente difficile e selvaggio prende piede consultando con molta attenzione le previsioni meteo. L'Altipiano si innalza ad una quota che si aggira sui 2500m di media, ed è una di quelle situazioni naturali che anche il minimo assestamento climatico potrebbe rendere difficile una giornata come questa, sebbene le stesse previsioni siano abbastanza positive.


Per salire direttamente al Col Rosetta durante l'Inverno direttamente da San Martino di Castrozza è consigliabile l'utilizzo della funivia, che divisa da due tronconi (Colverde 1965m e Ristorante Rosetta 2500m) porta direttamente nel cuore del mio Altipiano. Diversamente non si potrebbe fare, di fatto il sentiero 701 che dal Colverde sale al Rosetta, durante la stagione invernale non solo non è percorribile ma diviene addirittura molto pericoloso.

 

Col Rosetta - 2743m


L'ultimo troncone di funivia sale direttamente alla stazione a monte, quella finale che lascia i suoi "passeggeri" al Ristorante Belvedere, per poi dare inizio ai vari Trekking che durante la stagione estiva portano migliaia di escursionisti al cospetto dell'intero territorio roccioso delle Pale di San Martino. Durante l'Inverno invece, le possibilità si riducono ad una manciata di escursioni visto l'aspetto di alta pericolosità che l'intero territorio assume durante la bianca stagione.



L'impatto è già da subito molto forte. La panoramica che mi si presenta di fronte è quella tipica da lasciare senza fiato. Il cielo azzurro leggermente velato da definire con il sole aspetti ed ombre che mi affascinano nell'immediato. L'elemento di forza, quello che dovrebbe dare vita a quel lato selvaggio e difficile, si compone dal vento forte che puntualmente mi da il benvenuto.

Sarà così per tutto il giorno. Il vento sarà l'elemento dominante di questa mia giornata che come programma mi vede muovermi all'interno dell'Altipiano e con il Rifugio Rosetta (2581m) come punto logistico primario.



Non devo seguire nessuna linea di sentiero, nessuna numerazione che sia di riferimento a questa mia giornata. Avrò campo aperto per mia scelta, sebbene in questi primi minuti stia valutando la possibilità di raggiungere il lontano Ghiacciaio della Fradusta, una delle poche opportunità da cogliere quassù durante l'Inverno.

Ma prima guardo con molta attenzione al mio primo obbiettivo, alla croce di vetta del Col Rosetta che in questo istante mi si pone proprio alle spalle.



Al primo colpo d'occhio si tratta di una salita di circa 300m di lunghezza. La croce di vetta è ben visibile e da l'impressione di un qualcosa di abbastanza facile. Alcune tracce lasciate da latri escursionisti che costeggiano una serie di ometti in pietra di riferimento. Tutto sembra fattibile nel corso di pochi minuti.

Tengo le ciaspole nello zaino, salgo con l'utilizzo dei ramponcini con tutta calma. Seguendo le tracce già presenti la salita segue una linea di cammino molto agevole, sebbene forti raffiche di vento fanno sentire il respiro di questa montagna. In alcuni tratti sprofondo fino alle ginocchia, per poi trovare tratti più agevoli dove la roccia appare leggermente dallo strato nevoso. Arrivo in cima in circa 45 minuti, una tempistica che gestisco con tutta calma approfittando dei vari punti di vista dell'intero Altipiano, ma soprattutto per quel roccioso versante a Nord delle Pale che vede in Cima Corona (3768m) e nella Croda della Pala (2960m) i bastioni rocciosi più imponenti.



Arrivare in croce di vetta è una forte emozione personale. Difatti è la mia prima assoluta al Col Rosetta, indipendentemente dalla stagione in corso. Vista è scrutata negli anni, nelle varie occasioni in cui mi sono avventurato attraverso questo gruppo montuoso, ma mai salito fin quassù prima. Il punto di vista, associato al forte carisma di questa sua croce, è meraviglioso. Rimango così assorto per diversi minuti, al cospetto di forti raffiche di vento in cui non avere nessuna possibilità di riparo.



L'espressione di Natura che percepisco da quassù è straordinaria. Il forte vento non riesce a contrastare le forti emozioni che provo al cospetto di questi infiniti punti di vista. Ho di fronte a me l'intero Trentino, e quella parte dell'Alto Adige che guarda verso Occidente. Prendo spunto da questo luogo per cercare di osservare vette e gruppi montuosi che per la prima volta riesco così ad osservare in modo più completo.

 

Rifugio Rosetta Pedrotti - 2581m


Ritorno nuovamente sui miei passi, scendendo in direzione della stazione di arrivo della funivia della Rosetta per puntare direttamente al suo Rifugio omonimo. Ora ho necessità di avere info dettagliate sulla fattibilità di raggiungere il Fradusta direttamente dal Rifugio. Una bella discesa che mi mette in forte contrasto con scariche di vento che con il passare della mattinata diventano sempre più forti. Le temperature scendono abbondantemente al di sotto dei -10°, ed osservando alcuni ometti in pietra presenti questo forte ribasso è ben evidente.



Dalla stazione a monte della funivia al Rifugio Rosetta è questione di circa 20 minuti di facile discesa. Un sentiero ben battuto e accompagnato da comodi paletti colorati ad indicarne la giusta e sicura direzione da seguire. Prendo così spunto di questo passaggio per immortalare alcuni punti di vista che guardano verso il versante più a Nord dell'intero gruppo Dolomitico delle Pale di San Martino.

L'effetto ottico, grazie anche alla presenza di questo meraviglioso sole, è a dir poco di grande effetto visivo.



Storico, unico ed inimitabile. Parlare di Pale di San Martino senza nominare il suo rifugio per eccellenza è come non conoscere per nulla queste montagne. La sua prima apertura è datata 1889 per mano dell'Ingegner Annibale, che volle così dare un punto di riferimento per quella nuova generazione di alpinisti che in quell'epoca stavano dando vita alle nuove vie alpine. I primi veri "esploratori" di queste montagne.

Si posiziona a ridosso del Passo di Rosetta, su di una piccola conca che in modo naturale ne esalta maggiormente la sua presenza ormai più che secolare. Dispone di 70 posti letto e durante la stagione invernale segue un calendario che di norma si abbina alla stagione invernale degli impianti di San Martino e Passo Rolle.



La sua è una posizione strategica soprattutto dal punto di vista panoramico. Mi muovo liberamente attorno al Rifugio per avere così una prospettiva più completa dell'intero territorio che mi ospita. Infatti non solo questo versante della Pale, ma guardando bene riesco ad osservare in lontananza le Dolomiti che rientrano all'interno dei territori del Agordino, come Falcade e zone limitrofe, guardando verso Est.

Al centro di tutto questo l'immenso e bianco Altipiano...



Qualcosa di caldo, ho necessità di qualcosa di caldo. Dopo tutta questa serie di forti emozioni e punti di vista che sembrano allungarsi all'infinito, il mio corpo, al cospetto da diverse ore di forte vento gelido e di temperature costantemente a -10°, ha necessità di temperarsi. Trovo così il luogo perfetto all'interno del Rifugio, approfittando di una buona colazione di metà giornata e di quella bevanda calda che ora fa la differenza.



Uno scambio di pensieri con il gestore del Rifugio, e quella informazione che mi interessa maggiormente: Il Ghiacciaio della Fradusta.

"Per oggi lascia stare" mi dice. "Cambia i tuoi programmi, per il forte vento una traccia ormai poco visibile e oltre a questo sei solo. Nessun escursionista nei paraggi e il meteo che nel pomeriggio sembra cambi in peggio". Come sempre ascolto i consigli di chi ne sa più di me, ovviamente senza farne delle giuste valutazioni. Ma vengo comunque preso dai consigli ricevuti, e da una serie di riflessioni in merito alla mia sicurezza personale.

Decido così di dare spazio al resto della mia giornata ad una bella ciaspolata nei dintorni. A pausa piacevolmente consumata ritorno nuovamente all'aria aperta. Via i ramponcini e con le ciaspole sotto ai piedi guardo a Nord, in direzione di quell'estremo massiccio che ora ho di fronte.



Una grande parete di roccia pallida, dove solo nei tratti meno verticali la neve è riuscita a fare presa. Si compone di una serie di vette e campanili che si innalzano a quote che raggiungono i 2900m.

Tutto ha inizio da quel versante ad Ovest che vede in Cima Corona (2768m) la gobba rocciosa per eccellenza. Tutto il resto devo scoprirlo avvicinandomi il più possibile alla base di tutto questo.



Mi avvicino lentamente, guardando sempre con molta attenzione per avere un passo sicuro e allo stesso tempo tranquillo. Per conoscenza so che questo versante più a Nord si compone si di un bellissimo Altipiano semi pianeggiante, ma allo steso modo di una struttura geologica che in certi frangenti nasconde delle piccole cavità che con l'intensità della neve presente potrebbero essere ben nascoste o camuffate.

Come sempre rimango molto impressionato dalla grandezza di queste pareti. La facilità di Cammino che le ciaspole mi permettono, fa si che io possa comunque muovermi liberamente guardando così a diversi settori. E per ognuno di questi, diversi punti di vista.




Sono situazioni come queste che mi fanno capire quante avversità e possibili pericoli potrebbe scaturire una stagione come l'Inverno, che a differenza dell'Estate pone dei limiti e delle osservazioni che effettivamente potrebbero risultare anche pericolose.

Sta di fatto che è questione di un lasso di tempo molto breve, minacciose formazioni nuvolose iniziano così a prendere piede all'interno dell'intero Altipiano.



Questo comunque sia non diviene un problema, e nemmeno un possibile rischio. Sono comunque a ridosso del Rifugio e il repentino cambiamento mi porta ugualmente ad avvicinarmi a questa mia "personale sicurezza". Il vento forte si abbina a qualche fiocco di neve, la sensazione che provo durante questo mio cammino a 2.500m di quota è di una bellezza straordinaria nuvole minacciose comprese, e per l'ennesima volta fa ben capire quale sia il senso e il valore dei consigli di chi ne sa più di me...

Il tempo che ho a disposizione inizia un po alla volta a limitarsi. Tengo presente l'ultima discesa della funivia alle 16'20, l'unico mezzo per tornare così a San Martino di Castrozza.

Uno stop forzato nuovamente al Rifugio, ancora qualcosa di caldo da mettere sullo stomaco, ed ecco che per l'ennesima volta la Natura cambia nuovamente l'esito della mia giornata.



Il forte vento apre nuovamente il cielo, trascinando lontano ogni cumulo grigio e minaccioso. Il forte respiro dei queste montagne innalza al cielo delle piccole nebulose di neve farinosa, che riflesse alla luce di questo nuovo sole ne crea delle coreografie naturali di grande effetto. Prendo così l'occasione per rimettermi nuovamente in marcia, in direzione della stazione a monte della Funivia della Rosetta.



Ancora un po di tempo sufficiente per ammirare tutto ciò che è stato. L'intero territorio, questo immenso Altipiano che per questa mia giornata è stato punto di riferimento di una nuova ed entusiasmante giornata tra queste meravigliose montagne.

Puntualmente la funivia alle ore 16'30 inizia la sua discesa verso il Colverde per poi tornare definitivamente a valle e scoprire San Martino di Castrozza completamente abbracciato ad una giornata che sembra quasi primaverile.

Quei -10° dell'Altipiano che ora si confrontano con +5° e quel tiepido sole da permettere ai villeggianti piacevoli aperitivi nelle terrazze esterne di Alberghi e Bar. Villeggianti ignari che lassù, mille metri più sopra, la Natura dava spettacolo di naturali elementi di straordinaria forza.


 

Altipiano delle Pale - Il Video


Guarda i miei video all'interno del mio Canale YouTube


 

Data escursione: 28/01/2k23

Location: Altipiano delle Pale di San Martino - Rifugio Rosetta Pedrotti

Area Geografica: Pale di San Martino - Parco Naturale Paneveggio Pale di San Martino

Regione: Trentino

Accesso: solo per l'Inverno tramite le funivie del Colverde-Rosetta


3.560 visualizzazioni

Post recenti

Mostra tutti
bottom of page