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Dentro le mie Dolomiti

  • Immagine del redattoreStefano Germano

Anello delle Pale di Misurina – Misurina

Aggiornamento: 20 feb

Un perfetto anello escursionistico in Val Popena Alta

 

Cosa si nasconde al di sopra del meraviglioso e turistico Lago di Misurina. Una lunga cresta rocciosa che compone la spinale delle Pale di Misurina, dove oltre, guardando al loro versante opposto, prende vita una delle vallate più belle di questo territorio.

In una bellissima e solare giornata di Luglio, alla scoperta di un territorio che rimane sempre leggermente nascosto all’ombra delle più blasonate Tre Cime e dei Cadini. Le Pale di Misurina si compongono di una lunga spinale rocciosa che divide la già blasonata Misurina con la meno conosciuta Val Popena Alta, dove svettano verso il cielo le grandi pareti granitiche del Cristallino di Misurina.

 

Misurina – 1770m

Una giornata tipicamente estiva, se non fosse per le temperature che si aggirano sui 5° alle otto di mattina. Un vento freddo e gelido che scende direttamente dalle valli più a monte, di cui una su tutte, quella che guarda verso le Tre Cime di Lavaredo, ad alimentare questa giornata così “fresca.”

Questo crea un gioco di colori all’interno di un atmosfera resa quasi surreale…

Le nuvole accarezzano le calme acque di questo meraviglioso lago, sfrecciando a tutta velocità al cospetto di un sole luccicante che, tempo al tempo, inizia a prendere vita dalle grandi spalle che compongono i Cadini di Misurina.

Il territorio è il Cadore, all’interno di quel contesto turistico che lega a se Auronzo e Misurina. Un luogo di grande fascino e dalle infinite vie escursionistiche. La sensazione è positiva, queste raffiche pungenti che vanno in contrasto con questo tiepido sole. Un clima direi perfetto.

Quello di Misurina è una zona turistica ricca di meravigliose escursioni che si allungano verso vette e sentieri comodamente collegate. La presenza di Rifugi e strutture ricettive in alta quota degne di ogni nostra esigenza sono uno dei fiori all’occhiello. Un punto di transito, come un punto di arrivo.

 

Malga Misurina – 1795m

Diviene il punto logistico per antonomasia. Da Malga Misurina parte il sentiero che conduce all’interno di questo versante così poco conosciuto. Una Malga aperta al pubblico, che offre ospitalità legata alla sua cucina su di una delle più belle terrazze panoramiche presenti.

Un enorme stalla circolare che raccoglie a se mucche, conigli, galline. Tipica espressione della Malga di un tempo, con quell’idea di mantenerla tale e legata a tempi di una montagna lontanissima. Non aspettatevi modernità o quelle comodità che purtroppo troppe Malghe in questi ultimi anni ne hanno cambiato per intero il loro profilo. Si mangia da Dio e si respira un’aria completamente diversa.

Basta risalire verso i prati che stanno più a monte, guardarsi indietro ed avere così un’ampia visuale di ciò che racchiude a se questa modesta ma bellissima struttura. Il sentiero di partenza dista qualche centinaio di metri dalla Malga. Una tabella indicativa che da questi verdi e lussureggianti prati, dediti ovviamente all’alpeggio estivo, da come indicazione il sentiero 224.

Tengo questa linea di sentiero. Le indicazioni danno Forcella Popena e Alta Val Popena, entrando definitivamente all’interno di questi fitti boschi, dove il tintinnio delle campanelle degli animali di Malga Misurina mi accompagnano con grande vigore. Un piacevole inizio su di un sentiero che leggermente si innalza attraverso questa fitta vegetazione.

Punti di osservazione zero in questa prima parte. La leggera salita e il continuo movimento tempera maggiormente il mio corpo, la naturale vegetazione fa da scudo naturale alle raffiche di vento che scorono più a valle, ed io mi sento sempre più libero. Anche dagli abiti più pesanti.

Unica via di sentiero, non si abbandona per un lungo tratto che di tanto in tanto regala qualche piccolo spunto verso l’immenso panorama che andrò a scoprire più tardi.

Il mio cammino scorre tranquillo. Una lunga serpentina con qualche leggera pendenza, con quella dolcezza che non rende minimamente l’idea di quello che comunque è un buon dislivello che sto affrontando. La mia “fame” di infiniti panorami non si fa comunque attendere molto.

In circa 45 minuti giungo così ad un primo bivio, il primo che incontro dopo aver lasciato Malga Misurina. Ed è da questo punto, leggermente libero dagli alberi, che posso così ammirare i Cadini di Misurina e più lontano le Tre Cime di Lavaredo, nel loro versante Sud.

Cambio di sentiero, tengo sulla sinistra su segnavia 224b per Forcella Popena e i Ruderi del Rifugio Popena

La fitta boscaglia lentamente si dirada. Il sentiero si restringe maggiormente rispetto a quel primo tratto percorso. Rimane ben battuto e ben segnalato, per aprirsi finalmente verso spazi che non conoscono confini. Ciò che è l’ambiente naturale che mi accompagnerà per questa prima parte di escursione finalmente prende vita.

I Cadini li lascio leggermente di spalle. Le Marmarole, il maestoso Sorapis e una bellissima vista verso la Val d’Ansiei offrono una prospettiva del territorio molto diversa. Da questa quota, all’incirca 2100m, la proiezione visiva che ho di questi colossi rocciosi è molto diversa da quelle che abitualmente osservo da altri sentieri o dalle valli stesse.

Il Sorapis…

Su sentiero 224b

Ai piedi delle Pale di Misurina, versante più ad Ovest

Inizio a camminare su roccia, l’intero territorio un passo dopo l’altro cambia completamente la sua naturale formazione geologica. E come il sentiero, l’intero versante che sto affrontando affonda direttamente su un mondo composto da grandi spalle ghiaiose in un lungo e pacifico cammino leggermente ondulato.

La roccia, ora diventa parte integrante di questa mia giornata.

Parte molto più facile rispetto a quella di partenza. Questo sentiero si muove tra leggeri sali/scendi che non impegnano minimamente, tenendo sempre occhio attento al Sorapis che come per magia sembra accompagnarmi in questa spensierata “passeggiata”.

Ma ciò che in alta montagna risulta facile ha poi vita breve. Arrivo in effetti ad un cambio di sentiero. Ora devo guardare verso il versante che si trova più a monte rispetto a questo mio sentiero. Un bivio che non lascia dubbi, anche da un punto di vista che non tradisce le aspettative.

Il sentiero 224b prosegue verso monte, sull’innesto del 222 che segue le indicazioni per i ruderi del Rifugio Popena. Il punto di vista nota già che è ora di armarsi di buona gamba. Il dislivello che ora devo affrontare è di circa +200m, che potrebbero sembrare pochi ma se sommati ad un tratto di salita abbastanza corta….non sono poi così pochi.

Sentiero franoso, ripido. In certi tratti poco battuto e segnalato come riferimento dagli ometti in pietra presenti. Mi fermo in diversi punti per osservare con attenzione la giusta serpentina da seguire, ed evitare così involontarie deviazioni che renderebbero più impegnativa la salita verso Forcella Polena.

E’ sempre una grande avventura. Anche queste situazioni, che fanno parte della vera Natura di queste montagne, arricchiscono maggiormente la passione che nutro per questi contesti. Una stretta e franabile serpentina rocciosa che mi avvicina sempre più alla grande parete di roccia. Arrivo così alla sua base, un breve tratto leggermente pianeggiante prima della sua ultima parte.

L’occasione è troppo a mio favore, ne approfitto per una pausa ed ammirare ciò che in questo momento abbraccia la mia lunga giornata.

Verso la Val d’Ansiei e i Cadini di Misurina (sx)

Il Raponzolo di roccia…

Torri rocciose verso la Val d’Ansiei…

Ogni minimo particolare ha un suo ben definito perchè. Ciò che attira da sempre la mia attenzione è come sia incredibile questa Natura. Di come dei fiori riescano a nascere, e crescere spaccando questa millenaria roccia con una forza quasi incredibile. Meravigliosi Raponzoli sulla roccia rossastra…

Parte finale?, certo. Ora non manca che il tratto che mi porta in forcella. Ma già da qui la situazione cambia in modo notevole. Iniziano a farsi vedere le prime indicazioni di sentiero (vernice bianca e rossa su bianca roccia) e quel tratto finale reso agevole da scalinate e pontili in legno.

Questa è opera dell’uomo, necessaria per poter contrastare una parte di montagna troppo spesso franabile e troppo sdrucciolevole per la sicurezza degli escursionisti.

Una serie di passaggi molto interessanti. La dove non basta un pontile di legno le scale devono svolgere un lavoro che sarebbe molto difficile da affrontare. Una continuo zig/zag dove questi facili camminamenti danno l’opportunità di belle e sicure pause per le foto di rito.

Tutto ciò non distoglie assolutamente da panorama che prevale lungo questo versante.

Ancora qualche istante prima di girare definitivamente pagina. Cerco un luogo perfetto per un’ultima panoramica verso la Val d’Ansiei ed ammirare le lontane vette rocciose che mi hanno accompagnato in questa prima parte di giornate.

E fino a qui uno spettacolo indescrivibile…

Una nuova pagina che cambia completamente ogni mia visuale. Lascio quel versante che inizialmente guardava verso Misurina per allungarsi lungo la Val d’Ansiei. Ora La Val Popena Alta entra definitivamente in scena, e con essa le grandi pareti rocciose di un nuovo raggruppamento montuoso.

 

Forcella Popena e la Val Popena Alta – 2214m

Ciò che posso tranquillamente raccogliere come le fatiche maggiori di giornata, ora si possono tranquillamente mettere in sordina. Il proseguo in questa seconda parte di anello è decisamente meno impegnativo, ma ricco di contesti e di spunti veramente avventurosi.

Forcella Popena si pone a 2214m di altitudine. Al centro sorgono quelli che sono i resti del Rifugio Popena, pietra miliare di questa zona tra le Dolomiti di Auronzo e Misurina e le Dolomiti d’Ampezzo.

Vista sul Sorapis

Rimane sempre quella forte emozione quando la Natura meravigliosa di queste montagne si scontra con la storia, e tutto ciò che ha fatto parte del passato un luogo come questo. Ciò che ho di fronte sono dei ruderi, quello che a prima vista potrebbero sembrare delle insignificanti murature decadenti che si spargono poi sul terreno di questa forcella.

Per un po’ lascio da parte l’intera valle e il panorama che mi regala, quelle enormi vette rocciose che si stagliano con prepotenza verso il cielo azzurro. I ruderi dell’ex Rifugio Popena raccontano una lunga storia che lega l’uomo e la montagna di una passione quasi viscerale, una passione che vede in Lino Conti ciò che inizialmente era un sogno, un desiderio.

 

I Ruderi del Rifugio Popena

Ma di tutto questo ti invito a leggere questo mio articolo dedicato a questo meraviglioso sogno e a tutte le vicissitudini vissute, con quel triste epilogo che dopo molti anni ha messo fine ad una lunga ed interminabile storia d’amore.

La Val Popena Alta. Dalla sua forcella omonima un punto di vista meraviglioso, che “smaschera” la bellezza del gruppo montuoso del Cristallino come da nessun luogo è permesso. Il versante che guarda ad Ovest della valle da così inizio ad uno spettacolo naturale di grande imponenza, dove primeggiano campanili e guglie Dolomitiche a dir poco impressionanti.

Dal Corno d’Angolo, 2430m di roccia bianca che mi da il benvenuto in forcella. I meravigliosi Campanili di Popena (2479m) che sembrano dia il via ad un susseguirsi di vette e guglie, come il Piz Popena (3152m) , l’Ago Loschner (2939m) e Ponta Michele (2898m) che anticipa di poco la vetta del Cristallino di Misurina a 2775m. Un lungo ed infinito abbraccio roccioso.

Ciò che trovo impressionante è il disegno con qui si compongono queste lunghe pareti. Piccole vallate interne, ghiaioni che dalla valle si accompagnano verso le quote più elevate dando così dimostrazione della forza selvaggia di questa meravigliosa Natura. Tutto ciò mi rende già soddisfatto e quasi appagato di una giornata che alla fine è giunta solo alla sua prima metà.

Arrivato fin quassù ciò che mi rimane per completare questo affascinante anello non è ancora molto. La parte che posso tranquillamente definire la più impegnativa la lascio alle spalle, e il proseguo che mi attende è una comoda e piacevole passeggiata in quota e sempre immerso all’interno di questo contesto così entusiasmante.

Lasciata la forcella e i ruderi dell’ex Rifugio seguo il sentiero 222 che rientra all’interno dell’Alta Via n°3. Una lenta e piacevole discesa attraverso prati e roccia bianca, con l’inconfondibile sagoma dei Campanili di Popena a farmi da compagnia in questa seconda parte. Di solito durante l’Estate questi verdi prati sono presi d’assalto dai pascoli di cavalli e capre che liberamente si muovono lungo l’intera valle, ma in questa Estate 2k22 purtroppo non se ne vede ne traccia e nemmeno quell’inconfondibile tintinnio.

Mah! Non credo che il periodo sia ancora in anticipo rispetto ai tempi, ciò mi porta a dedurre che con molta probabilità per questa Estate nessuna dolce presenza e visione di queste adorabili e libere creature. Sceso leggermente lungo la valle, sempre su sentiero 222, devo tenere come riferimento un primo bivio, una prima deviazione che sulla destra sarà la mia linea di cammino.

 

Forcella Pale di Misurina – 2138m

Ed è proprio così, dopo qualche centinaio di metri arrivo a quello che è il mio cambio di direzione. Nuove tabelle di sentiero indicative che senza numerazione sulla destra danno indicazione per Forcella Pale di Misurina. Mi prendo una piccola pausa. A rispetto della forcella ora mi trovo leggermente più in basso di quota, e questo mi permette di essere più esposto all’imponenza delle grandi pareti rocciose ed ammirarle così da una loro prospettiva più grandiosa. L’impatto visivo è meraviglioso.

Questa nuova deviazione non tiene un numero di riferimento. Se guardo bene la mia mappa escursionistica vedo che scendendo più a valle si trova la deviazione su sentiero 224 che tiene come riferimento sempre Forcella Pale di Misurina. Il mio riferimento ora si pone più a monte rispetto a quella via resa ufficiale dalle mappe escursionistiche.

Il mio sentiero scorre lungo un tratto completamente roccioso, ben visibile ad occhio nudo e che accarezza maggiormente le basi che formano la lunga spinale delle Pale di Misurina. È ovvio che a questo punto c’è libera scelta, o dove procedo io oppure seguendo più a valle il 224.

Il passaggio è quasi in orizzontale. Un susseguirsi di leggeri sali/scendi in alcuni tratti leggermente franosi. Cammino così talmente a ridosso della base di questa spinale che il sole rimane ben nascosto dai massicci che mi sovrastano. Se mi guardo alle spalle invece, lascio il lungo versante roccioso del Cristallino completamente illuminato dal sole di questa mia ennesima e meravigliosa giornata.

Un susseguirsi di emozioni che hanno un valore immenso quando si tratta della mia “prima volta”. Alcune indicazioni rosse sulla roccia e ometti in pietra che immancabilmente eseguono a meraviglia il loro lavoro. Ma la marcatura sulla roccia è comunque ben evidente, impossibile sbagliare direzione. Guardo verso valle e vedo che il sentiero 224, quello più a valle, esce dai bassi boschi per salire leggermente verso il mio senso di cammino.

È questione di poco più di 1h e 15 minuti il tempo necessario per giungere in questa mia nuova forcella. Un ultimo tratto leggermente in pendenza, i primi grandi e bianchi massi che cambiano già la prospettiva geografica per dare così il via a nuovi punti di vista. Tutto cambia, anche la vista verso il Cristallino e quelle grandi guglie che in precedenza vedevo direttamente dalla loro base che da questa nuova quota, 2138m, completano un quadro dove altro non è possibile aggiungere.

Ora lascio definitivamente la Val Popena Alta. Entra così in scena la vallata opposta, quella che ospita il lago di Misurina e che vede nei Cadini il punto di osservazione montuoso di principale interesse. Vista da quassù l’intera valle è di una meraviglia indescrivibile. Da questa mia nuova forcella mi muovo liberamente, risalendo leggermente la criniera rocciosa delle Pale fino a giunge ad un punto di osservazione perfetto, dove tutto ciò che rappresenta i raggruppamenti rocciosi del territorio sono a portata di mano.

Dal Sorapis che rientra così a far parte nuovamente della mia giornata. Alle Marmarole che con i Cadini ora si possono ammirare con maggiore intensità, e da lontano le Tre Cime di Lavaredo e il loro inconfondibile versante a Sud. All’interno di tutto questo spunti rocciosi che prendono vita dai territori più lontani. La Croda dei Toni, il Paterno, il Monte Piana e una serie di piccoli particolari dei Cadini di Misurina che solo da questa quota si possono ammirare e valutare in modo completamente diverso.

Più che una pausa vorrei dedicare una vita intera a questa vista. Lascio a terra lo zaino, voglio dedicare a questo luogo il più tempo possibile. Di questo ne ho ancora molto da sfruttare, e lascio al tempo stesso i ritmi giusti da dedicare a me stesso e alla contemplazione di questo punto Dolomitico così magico. Mi muovo così lungo la spinale delle Pale senza nessun peso e lasciare il mio corpo il più leggero possibile.

Mi arrampico dove posso, abbracciando questi campanili rocciosi in tutta sicurezza e alla ricerca dei migliori particolari e punti di vista. Le visioni e i panorami sono stupendi, infiniti e carichi di quella forza naturale degne di queste montagne. Il momento è carico di energia, la simbiosi che provo con questa Natura al cospetto di questo meraviglioso e caldo sole si impregna maggiormente di un silenzio quasi surreale.

 

Forcella Pale di Misurina – Punti di Vista

Forcella Pale di Misurina – 2138m

Verso le Marmarole

Verso il Sorapiss

I Cadini di Misurina (sx) e le Marmarole (dx)

I Cadini di Misurina

Dal Lago di Misurina alle Tre Cime di Lavaredo (versante Sud)

Le Tre Cime di Lavaredo (versante Sud)

Il Cristallino di Misurina (dx)

Solo il vento e il volo di qualche Gracchia si intromettono in modo del tutto piacevole a questi miei momenti così intensi. L’Estate è il momento migliore per ricercare e trovare quel perfetto equilibrio con questa Natura così selvaggia. Il caldo del sole mi permette di respirare maggiormente questa sua forza interiore, guardando ad esso e al cielo azzurro con quegli occhi che animano il mio senso di #spiritolibero e di libertà assoluta.

 

Malga Misurina – 1770m

Tempo di rientro, di chiudere definitivamente questo meraviglioso anello. Da Forcella Pale di Misurina inizio la lunga discesa su sentiero 224. La bianca roccia e i meravigliosi campanili lasciano un po’ alla volta spazio ai bassi boschi, per poi nascondermi definitivamente tra i grandi arbusti di montagna.

Incrocio il bivio della mattina, quello che su sentiero 224b seguiva le indicazioni per Forcella Popena, per raggiungere nuovamente Malga Misurina in meno di 1h di facile e piacevole discesa.

 

Anello delle Pale di Misurina – Note tecniche

Straordinaria esperienza all’interno di un contesto escursionistico che troppe volte passa in secondo piano. La presenza delle Tre Cime, dei Cadini e di altre varie destinazioni rendono questo itinerario poco conosciuto e poco battuto. Guardare da Misurina verso le Pale, potrebbe indurre a quel pensiero di poco interesse o attrattiva. Seguire questo mio anello invece è scoprire punti di vista completamente nuovi, che dalle valli circostanti o dalle vette limitrofe troppo spesso vengono limitate.

Da un punto di vista tecnico la parte più impegnativa si compone di quei +419m di dislivello che dividono Malga Misurina con Forcella Popena. Il tratto finale che sale in Forcella si compone di un sentiero ripido e franoso nella sua prima parte, mentre la comoda presenza di scale e pontili in legno completano il raggiungimento in Forcella. Il seguito molto agevole e per nulla impegnativo, tra lunghe discese e facili sali/scendi tra prati e roccia bianca.




 

Anello delle Pale di Misurina – Il Video


 

Location: Val Popena Alta

Area Geografica: Misurina – Dolomiti Bellunesi

Regione: Veneto

Accesso: Da Malga Misurina su sentiero 224

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