Stefano Germano
Cima Specie – Dolomiti di Braies
Aggiornamento: 20 feb
Da una facile escursione un osservatorio d’eccezione sulle Dolomiti.
Ed è proprio così, perchè da una facile escursione si apre un fantastico mondo panoramico che guarda verso le Dolomiti di Braies, di Sesto e le Ampezzane, con un punto di vista molto privilegiato verso le Tre Cime di Lavaredo. Mai così vicine per essere così lontane.

Ho avuto la fortuna di salire quassù in più occasioni, sia durante l’Estate che durante una Primavera ancora ricoperta di un intenso manto nevoso. La bella esperienza vissuta nell’ambito di diverse stagioni mi ha nuovamente riportato in questa croce di vetta, e condividere con voi questa mia esperienza.
Carbonin – 1454m
Una piccola frazione che si trova lungo la SS 51 che collega Cortina d’Ampezzo con Dobbiaco. La sua posizione geografica guarda all’innesco della Valle di Landro, già all’interno del territorio di Braies e del vicino Alto Adige Sud Tyrol. Si tratta in prevalenza di un paio di edifici e un grande centro residenziale, il Villaggio Ploner. A circa 300m da questa struttura turistica il punto di partenza del sentiero 37, che tramite un’ampia strada forestale inizia a salire di quota.

Riuscire a trovare l’innesco di questo sentiero è molto facile. Infatti, se si proviene direttamente dal Villaggio Ploner si trova un ampio parcheggio sulla sinistra e a circa un centinaio di metri sulla destra le ampie indicazioni per Prato Piazza e i vari Rifugi e destinazioni in Val di Stolla.

E’ una bella e fresca mattina di inizio Estate. Il sentiero 37 si compone di una bellissima ed ampia ciclabile molto amata per chi pedala sulle due ruote. Questa via infatti, permette di salire in Prato Piazza per poi seguire una lunga linea di percorsi per MTB che si allungano verso Braies e l’omonimo lago. Ma in questo caso, il m io, si deve solo camminare.


Ho la fortuna di iniziare la mia giornata incrociando nell’immediato un pascolo di animali che si muovono con tutta tranquillità attraverso questi fitti boschi. La loro presenza è un ottima compagnia che mi permette, per l’ennesima volta in questi casi, di iniziare al meglio la mia giornata.
A dire il vero questo primo tratto l’ho affrontato così talmente tante volte che la ripetitività a volte porta a quel senso di “leggera noia”. Nel mio caso succede spesso, a differenza di chi lo affronta per la prima volta e ne trae quelle sensazioni più !attive” rispetto alle mie.
Tenendo quindi in considerazione questo fattore, opziono per quell’alternativa che consiglio anche a chi sale per la prima volta lungo questa via di cammino.

Dalla forestale principale, il sentiero 37 taglia attraverso i boschi…
E’ un consiglio che condivido con piacere, infatti dopo una serie di serpentine del sentiero principale è possibile trovare delle deviazioni, sempre con numerazione 37, che tagliano direttamente attraverso i boschi. Si lascia così la forestale principale, più accattivante per gli appassionati di MTB, per un bel cammino che si allunga verso la pace e la tranquillità della foresta.
Da un punto di vista tecnico questa deviazione porta ad affrontare i +600m di dislivello che dividono Carbonin con Prato Piazza in modo più impegnativo, ma nulla toglie al fascino di camminare attraverso questi meraviglio si boschi. Il silenzio, il fruscio del vento tra questi arbusti, il cinguettio degli uccellini e l’acqua che scende attraverso piccoli torrenti che si incontrano lungo la salita.



E’ un susseguirsi di cambi di sentiero, nel senso che la strada principale la si ritrova in diversi momenti ma questo non è un problema. Infatti, appena si incrocia la forestale nel senso opposto si ritrova nuovamente la deviazione boschiva ben segnalata ed evidente.

Si attraversa la forestale e si ritorna nuovamente tra i boschi…

Tutto questo fino a raggiungere in circa 2h e 15m il tratto finale della forestale stessa che guarda ormai già in Prato Piazza. Ho così l’occasione di uscire definitivamente dai boschi della Valle di Specie, incrociare i primi liberi alpeggi ed avere così una prima panoramica verso le vicine vette che compongono una parte delle Dolomiti d’Ampezzo.

Vista verso Sud, il versante del Gruppo del Cristallo…
Ora sembra che tutto cambi, tutto prende così un’aspetto completamente diverso. Sono completamente assorto dal cielo che sopra di me si tinge di un azzurro meraviglioso. Guardando verso Sud una buona parte del gruppo montuoso del Cristallo, mentre ad Ovest un primo debole punto di vista che vede nella roccia della Croda Rossa un nuovo ambiente naturale che mi accoglie.

Da lontano un primo punto di vista verso il massiccio della Croda Rossa…

Un tratto di sentiero che anticipa Prato Piazza in cui la verde e lussureggiante erba si confonde tra enormi fazzoletti completamente ricoperti da fioriture colorate e fresche. Una fermata d’obbligo, per rigenerarsi dopo più di 2h di salita e per ammirare in ogni singolo dettaglio l’ambiente che ora mi si apre di fronte. Una vera meraviglia di Natura e di una pace sostenibile…



Noto con grande attenzione la presenza dei pascoli in questo primo frangente. Onestamente non mi era mai capitato di trovarli ad una quota così più bassa rispetto ai verdi prati della Val Stolla in Prato Piazza. Non arrivo nemmeno all’alpe che già trovo questa parte di sentiero ostruita da una pacifica processione di mucche e, guardando i prati più a valle, il resto della grande mandria.

Pacifica ed innocua ostruzione di sentiero…
Per ora tutto questo non nutre troppi dubbi, quelli verranno al momento di giungere in Val Stolla riuscendo ad esaudire qualsiasi mia possibile domanda…
Prato Piazza – Val Stolla – 2040m
Che spettacolo. Si apre un panorama che guarda verso la Val Stolla dalle sembianze di un dipinto, dove il più abile pittore naturalista ne crea una fantasia di colori e Natura di ineguagliabile bellezza. Prato Piazza, che all’interno delle Dolomiti di Braies è sicuramente uno degli alpeggi più belli in assoluto, con la Croda Rossa a dominare incontrastata con la sua inconfondibile mole rocciosa. Imponente, quasi irraggiungibile, con quell’energia di possanza che chiude in modo perfetto questo mio naturale quadro Dolomitico…
Prato Piazza – Punti di Vista
Man mano che avanzo verso l’alpeggio, il panorama che guarda verso la Croda Rossa si muove seguendo il mio passo. Ad ogni metro un punto di vista sempre più differente, fino ad arrivare al cuore dell’alpeggio tra quella verde e rigogliosa erba in forte contrasto con la roccia selvaggia della Croda Rossa. Un quadro immaginario che prende così vita.
L’alpeggio dei Prato Piazza verso la Croda Rossa…




Con grande sorpresa per la prima volta noto la totale assenza degli animali liberi all’interno di questi prati. Salgo quassù praticamente ogni anno d’Estate, vuoi per ritrovare vecchi amici o per seguire le diverse destinazioni all’interno di questo territorio. E’ la prima volta in assoluto che mancano all’appello le mucche e i cavalli che di norma occupano pacificamente questo territorio, e la cosa mi da un certo sospetto.


Il panorama che si osserva da questo punto è meraviglioso. Oltre alla mole della Croda Rossa, guardando verso il versante opposto il Picco di Vallandro che svetta a 2839m è il capofila di questo versante. Alla base di questa lunga cresta rocciosa si posizionano due delle strutture più conosciute e rinomate dell’intera valle: Malga Prato Piazza (Almhutte Platzwiese) e il Rifugio Prato Piazza (Plaetzwiese) che distano qualche centinaio di metri l’uno dall’altro.
Ed è da questo punto che do inizio alla seconda parte della mia giornata. Per raggiungere la vetta di Cima Specie da questo versante, devo collegarmi ad un sentiero leggermente più a monte rispetto alla valle e che vede in Malga Prato Piazza il punto di collegamento principale. Ottima occasione per un caffè di metà mattina e per quella mia curiosità riguardante il “mancato” alpeggio.
Malga Prato Piazza – 2000m
Attraverso la sterrata principale che dalla Val Stolla scende in direzione di Braies, risalgo nuovamente i verdi prati del versante opposto e in circa 15 minuti giungo così al mio primo punto di ristoro della giornata. Malga Prato Piazza l’adoro. Amo questa struttura per la sua posizione e per la cortesia di chi da anni la gestisce con passione e amorevolezza. Una mia espressione che identifica alla perfezione il mio pensiero di #spiritolibero….



Vorrei avere a disposizione due fortune in questo momento. Una è quella di avere in tasca una risorsa economica sufficiente da utilizzare per la seconda delle due fortune, di avere cioè la possibilità di gestire questa struttura. Lo farei nell’immediato, per chiudermi per sempre all’interno di questa valle e vivere di ciò che questo meraviglioso luogo offre di stagione in stagione.
Questi saranno anche sogni, ma mi fanno stare ugualmente bene…

Da questo versante uno dei punti panoramici più belli verso valle. Una struttura completamente realizzata in legno, con un paio di piccole baite adiacenti e non accessibili al pubblico. Ma basta chiedere e la cortesia e gentilezza del proprietario non si smentisce. Per un paio di foto là dove è vietato, per dare una visione di ciò che è di magico questo luogo ai miei occhi…




Un caffè e quattro chiacchiere con il proprietario, per dare una risposta al mio dubbio dato in precedenza. In questo periodo di metà Giugno l’alpeggio è già salito a Prato Piazza, viene tenuto leggermente più in bassa quota e questo per permettere ai prati della valle di maturare maggiormente ed acquisire così qualità maggiori.
E’ questione di un paio di settimane e poi tutti gli animali verranno spostati quassù, per dare inizio così al tradizionale alpeggio estivo. A questo ora collego la presenza di mucche al pascolo nei versanti inferiori ed adiacenti alla valle durante la mia salita sul sentiero carrozzabile 37.
Ad ogni dubbio e ad ogni domanda c’è sempre una risposta. Basta chiedere…
Verso la Cima
La parte più bella dell’intero itinerario. Ora i boschi lasciano la libertà a questo infinito spazio aperto. Da questo punto fino alla vetta della Specie solo cielo azzurro e infiniti panorami da togliere il fiato. Il sentiero 40a parte adiacente a Malga Prato Piazza, dove la presenza di un paio di mucche completa questo perfetto quadro naturalistico.


Il sentiero si allunga dolcemente attraverso questi prati così fioriti. Questa prima parte è una dolce passeggiata dove regna un silenzio che mi fa stare bene. Un susseguirsi sali/scendi dove si raggiungono alcuni tratti con la presenza di qualche albero che per alcuni istanti nascondono il sole. Leggermente si sale, un paio di staccionate dedite all’alpeggio da attraversare e l’inconfondibile scroscio di un torrente che alimenta un acquedotto costruito come si faceva un tempo.




Una giornata di splendido sole. Il territorio chiama a se molti escursionisti, essendo questo un sabato perfetto dalla valle di Braies giungono in auto molte persone. Facilitate da questo avvicinamento è praticamente impossibile chiedere quel silenzio quasi assoluto, purtroppo molte di queste persone dimenticano che un luogo come questo per essere naturale richiede anche i suoi silenzi.
E questa mia è una richiesta praticamente impossibile.

Ma io riprendo ugualmente il mio cammino, dando importanza a qualche saluto e un paio di chiacchiere con chi della montagna nutre rispetto e passione, senza tenere in considerazione chi non nutre nemmeno un minimo rispetto per questi animali pacificamente liberi al pascolo.
Eppure è così, la mamma degli idioti è sempre incinta e la trovi ovunque….

Un lungo cammino immerso nel piacere. Il panorama si estende da questi verdi e fioriti prati fino a giungere a punti di vista verso la Croda Rossa e le lontane guglie rocciose del Cristallo. Un Passo dopo l’Altro la quota sale leggermente, con qualche piccolo tratto un pò più impegnativo ma che amplia sempre più nuove ed infinite vedute. Che spettacolo….




Tutto questo amplifica maggiormente questo mio stato interiore carico di positività Il sentiero si snoda su questa strada sterrata molto piacevole e che nulla toglie ai panorami che la circondano. Il sole a picco di metà giornata rende questa sua bianca roccia così viva, che sembra riflettere il suo calore in ogni parte del mio corpo. Sensazione magnifica.


Un bivio cambia la numerazione di sentiero. Lasciato il 40a per il Monte Specie (Strudelkopf) si prosegue su linea di sentiero 34 che non cambia nulla rispetto al precedente. Una curva a gomito sulla sinistra per uno dei punti di vista più belli che guardano verso il Cristallo.
Un colpo al cuore….


Ormai non mi manca molto. Ancora cinque minuti di un cammino che prosegue piacevolmente per giungere a quota 2200m per arrivare così allo Strudelsattel. Si tratta di un fortino militare della Grande Guerra 15/18 occupato dall’Esercito Austriaco.
Durante quel conflitto bellico l’intera area geografica apparteneva all’Impero Austriaco, e questa era una linea di importanza strategica per quello che all’epoca era identificato come il “nemico”. Una parola che non condivido, erano ragazzi innocenti mandati a morire per una Guerra non loro.


Questo luogo merita una pausa. Merita quel tempo d’obbligo per toccare con mano ciò che ancora rimane di quell’epoca, dell’ennesima e assurda Guerra. Un ceppo in pietra commemorativo, una struttura che manca unicamente della sua copertura originale e una muratura ancora in ottimo stato per una testimonianza che rende il tutto molto interessante.




Affascinante quanto molto interessante. Una pagina di storia che non deve essere dimenticata, indipendentemente si tratti di una struttura “nemica” per l’epoca. Come già scritto erano ragazzi, che lontano dai propri cari quassù hanno trovato la morte e la disperazione.
Una preghiera anche per loro…
Cima Specie (Strudelkopf) – 2307m
Pronto per arrivare in vetta. La sua imponente croce la si nota già dallo Strudelsattel he sembra ormai così vicina e alla portata di facile mano. Bisogna invece salire ancora per circa +200m seguendo delle ben visibili linee di sentiero. Alcune si allungano maggiormente su serpentine per facilitare questo ultimo tratto, mentre alcune mirano in modo diretto ma con un impegno fisico leggermente più accentuato. Io decido di prendermela con comodo, vada per le serpentine più lunghe.

Questa sua croce così imponente, tanto immensa come il panorama che per l’ennesima volta non smette di stupirmi. Quelle situazioni in cui sebbene io sia salito quassù più volte, lo stupore e l’emozione è la stessa di una prima volta.

In vetta di Cima Specie 2307m. Sulla sinistra le Tre Cime di Lavaredo, sulla destra il Cristallo
Un grande abbraccio che raccoglie a se la Croda Rossa, le lontane Tofane, il Cristallo e una magnifica visuale che guarda da questo versante le Tre Cime di Lavaredo. Il muro roccioso che da vita alle varie Crode dei Baranci che si espongono dalle Dolomiti di Sesto. La Valle di Landro con il centro abitato di Dobbiaco, per risalire nuovamente in quota al Picco di Vallandro.
Cima Specie – Punti di Vista

Dalla croce di vetta verso il Picco di Vallandro

Romantica visione verso le Tre Cime di Lavaredo

Fantastico panorama….

Il Cristallo che guarda verso le Dolomiti d’Ampezzo

Dalle Tre Cime (dx) verso le varie Crode dei Baranci (sx)

Le Dolomiti di Sesto

Fantastiche visioni. Giornata coronata in modo impeccabile, un movimento che per me non trova pace. Non riesco a trovare un punto fermo per rimanere così tranquillo, devo per forza muovermi all’interno di quel suo stretto pianoro completamente ricoperto di fiori. E’ solo grazie a questa mia libertà di movimento, a questo mio desiderio di guardare oltre che riesco a focalizzare ogni minimo particolare che in questi precisi istanti fanno parte di questo fantastico luogo.


Ma non tutto si ferma qui. Raggiunta la mia croce di vetta non è il termine di questa mia giornata. Lei è ancora lunga e per rientrare nuovamente verso Prato Piazza scelgo un sentiero secondario che mi permette di rientrare a valle senza ritornare nuovamente sui miei passi.
Rientro in Prato Piazza
Mi basta scendere di qualche centinaio di metri, rientrando così al fortino militare austriaco e trovare sulla sinistra un nuovo sentiero che mi permette così di creare un piccolo anello sicuramente molto interessante. Il sentiero è una variante del 34 e da come indicazioni “Durrenstein Hutte – Rifugio Vallandro” e i tempo segnalati di circa 30 minuti ci stanno pienamente.

Scende attraverso i verdi alpeggi del Monte Specie, ora gli animali liberi al pascolo ancora non si vedono quassù ma non tarderanno ad arrivare. Una bella e docile discesa che guarda verso il Cristallo, muovendosi con molta facilità lungo delle piccole spalle di alcune cime che si pongono nel territorio. Per una prima parte rimango al cospetto di queste verdi distese, per iniziare ad entrare da prima su di un basso bosco prima di trovarmi al cospetto di arbusti di maggiori dimensioni.




Alcune tabelle indicative di sentiero, ben definite e che comunque non traggono inganno sulla retta via da seguire. Il sentiero pone alcuni passaggi leggermente in discesa e un pò franosi, per questo devo porre un pò di attenzione onde evitare spiacevoli “sculattamenti”. Ma tutto scende a meraviglia lungo questa serpentina che inizia a guardare verso la Val di Specie.

Un paio di passaggi su curve a gomito dove porre un pò di attenzione, ma solo per la presenza di alcune trincee della Grande Guerra ricavate dalla naturale formazione rocciosa, che a grande sorpresa sbucano in questa fase di discesa. Meritano qualche minuto di attenzione per carpirne il senso logico dello loro strategica posizione e per guardare con gli stessi occhi di quei sfortunati ragazzi…

Ed è proprio così, in circa 30 minuti si arriva proprio a ridosso del Rifugio Vallandro a 2040m. Punto finale di questo sentiero che scende direttamente dal Monte Specie. Rifugio famoso per la presenza del suo fortino militare, anche questo lasciato in eredità dalla Grande Guerra perchè sia monito importante di ciò che è stato. Anche se la storia attuale conferma l’opposto…



Pausa caffè di rito al Vallandro che in questo contesto segna la fine della mia giornata. Ora per rientrare in Carbonin non devo fare altro che collegarmi nuovamente con la strada forestale, sentiero 37, che ho affrontato nella mattinata in fase di salita, tenendo sempre come valida opportunità le varianti, sempre su segnavia 37, che tagliano direttamente attraverso i fitti boschi della Val di Specie.
Raggiungo così nuovamente la strada che collega Cortina con Dobbiaco, lasciandomi alle spalle quelle prime mandrie di animali al pascolo incrociati la mattina stessa.
Cima Specie – Note Tecniche
Bellissima e poco impegnativa escursione. Devo solo dire che la parte che impone più impegno è all’inizio del sentiero 37 che da Carbonin sale in Prato Piazza. In questo frangente il dislivello iniziale che si affronta è di +650m circa, reso leggermente più impegnativo se si segue la linea del sentiero secondario attraverso i boschi. Questo fino al Rifugio Vallandro. La seconda parte che collega Prato Piazza alla vetta di Cima Specie comporta un dislivello di +350m circa, in questo caso molto ben distribuiti e sempre su ampia strada sterrata.
Per la fase di rientro consiglio la variante del sentiero 34 che da come indicazioni sempre il Rifugio Vallandro, per poi rientrare nuovamente sul sentiero 37 per la località di Carbonin. Come tempi d percorrenza l’intero anello richiede circa 6h totali di cammino (individuali) soste escluse.
Cima Specie – Il Video
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Location: Monte Specie allo Strudelkopf – 2307m (BZ)
Area Geografica: Dolomiti di Braies (BZ)
Regione: Alto Adige
Accesso: su sentiero 37 che dalla località di Carbonin sale lungo la Val di Specie per la Val di Stolla in Prato Piazza