Stefano Germano
Dal Zsigmondy Comici al Carducci – Sesto/Auronzo
Aggiornamento: 21 feb
Come unire le Dolomiti di Sesto alle Dolomiti di Auronzo.
E’ una di quelle situazioni che mi affascinano maggiormente. Unire in un unico Trekking più territori geografici, e raccogliere così ogni suo aspetto culturale che, da un Rifugio all’altro, regalano sempre piccoli spunti. Questi due Rifugi rispecchiano perfettamente questa diversità, dove la cultura Tirolese guarda verso quella più “nostrana” e viceversa, suscitando così quel mio particolare interesse.
Non a caso il Rifugio Zsigmondy Comici (Dolomiti di Sesto) fa ben valere la sua marcatura dialettale di madrelingua Tirolese, offrendo un ospitalità che si lega maggiormente alla loro tradizionale cultura. Di senso opposto il Rifugio Carducci (Dolomiti di Auronzo), dove si respira maggiormente quell’aria del Made in Italy sebbene se le due strutture si distanziano in poco più di 1h di cammino.
Val Fiscalina – Dolomiti di Sesto
Tutto parte da qui, dalla lunga e bellissima Val Fiscalina che guarda in Moso come il centro abitato più conosciuto di questa area territoriale. Moso, dove si respira una cultura e tradizioni che legano questo territorio all’Alto Adige. La Val Fiscalina si allunga ai piedi dei primi massicci che vanno poi a formare le più famose Dolomiti di Sesto. Nota cittadina turistica dove si vive a pieno questa cultura così forte e particolarmente ben organizzata.

Bagni di Moso (Bad Moos)

In val Fiscalina verso Cima Una (Einser 2698m)
Un unico e facile sentiero che la attraversa lungo la sua retta via. Dai famosi Bagni di Moso, i suoi lussuosi Hotel lungo il segnavia 102 che da così l’opportunità di muoversi all’interno di un area completamente chiusa al traffico. Questo rende questa prima parte di sentiero piacevole, immersi in quel silenzio dove alle prime luci dell’alba si riesce a percepire quella prima fase del risveglio. L’inizio di una nuova e lunga giornata.

Il pacifico e tranquillo sentiero all’interno del Piano Fiscalino, con Cima Una ed in lontananza le prime guglie rocciose della Croda dei Toni.
L’importanza di iniziare un lungo cammino senza dover spendere troppe energie nell’immediato. Sono meno di 2km di facile ed ampio sentiero che si allunga attraverso i boschi del Piano Fiscalino, per arrivare così all’ultima struttura presente prima dei grandi Rifugi in alta quota. Prima di iniziare la lunga salita verso questo Paradiso roccioso.
Il Rifugio Fondovalle, molto frequentato durante la stagione estiva dalle famiglie e da chi, per limitazioni fisiche personali, non può permettersi di andare oltre. Ben strutturata e con quel comfort ed ospitalità tipica di questo territorio. Ci si arriva con l’intera valle ancora in penombra, le vette che la circondano non lasciano ancora penetrare i primi raggi di sole.

Il Rifugio Fondovalle 1548m
Attorno a Cima Una
Tutto ha inizio da qui. Dal Rifugio iniziano così a diramarsi gli unici due sentieri presenti e che iniziano subito la salita in quota. Dal Fondovalle sono ben intuibili le varie segnalazioni escursionistiche che permettono di salire la Val di Sassovecchio (Altensteintal), sempre su sentiero 102, per giungere direttamente alle Tre Cime di Lavaredo e al Rifugio Locatelli 2405m, in circa 2h di cammino con un dislivello di +857m. Cambiando direzione e seguendo il sentiero 103 ci si porta verso il versante opposto. Ci si innalza verso la Val Fiscalina Alta in direzione del Rifugio Zsigmondy Comici 2224m, il mio primo obbiettivo di giornata.

Ultime indicazioni prima della divisione dei sue sentieri

Già su sentiero 103. Il pontile che attraversa l’Altensteiner
Il mio sentiero (103) rientra all’interno dell’Alta Via n°5. Una prima parte su terreno roccioso che scende direttamente dalla Val di Sassovecchio (Altensteintal) e che già denota l’ambiente selvaggio di qui è composto l’intero territorio delle Dolomiti di Sesto. Capita raramente, all’interno delle Dolomiti italiane, di trovarsi di fronte ad una serie così infinita di vette composte di una roccia di Dolomia così dura e selvaggia. Un vero Paradiso per chi ama camminare all’interno di territori che di primo impatto sembrano addirittura inospitali.

Pura roccia, ancora per poco…

Vista verso la Val Fiscalina
Si inizia a salire. Se fin d’ora tutto si è racchiuso all’interno di una comoda passeggiata, ora si deve affrontare il primo dislivello. Il sentiero 103 inizia a salire lungo le massicce sponde di Cima Una, splendido ed imponente dente roccioso che si innalza a 2698m di quota, che si è ben fatto ammirare durante l’avvicinamento lungo la Val Fiscalina.
Si porta con se ancora le cicatrici della spaventosa frana del 2007, che vide cadere verso la Val Sassovecchio qualcosa come 150mila metri cubi di materiale roccioso. Il sentiero scorre lungo la base di questa montagna, offrendo spunti e panoramiche verso la Val Fiscalina con una certa continuità e a quote diverse. Questo comporta alcuni spunti visivi da non perdere assolutamente.

Il cammino rimane sempre all’interno di un contesto principalmente roccioso, che si divide il territorio con boschi che fortunatamente permettono di ammirare l’intero ambiente che mi circonda. La Val Fiscalina Alta si compone di una lunga lingua rocciosa tagliata in due dal Rio Fiscalino (Bachern), che porta a valle i residui degli alti nevai che compongono la grande parete di Cima Undici.
Il passaggio è di notevole impatto visivo. Di fronte a me focalizzo a pieno questo enorme massiccio che nelle sue estremità maggiori da vita ad un raggruppamento di guglie e di anfiteatri rocciosi per buona parte ancora poco esplorate. La lunga cresta superiore si collega alla Croda Rossa di Sesto (Sextener Rotwand 2965m) ed al Popera (Brunner Schneid 3046m). L’immenso non visibile per intero dal mio sentiero.


E finalmente il sole. Spunta verso metà mattinata, riuscendo a cogliere gli ampi spazi che le alte guglie della Cresta Zsigmondy (Zsigmondkopf 2998m) e penetrare così improvvisamente in quella seconda parte di questo primo sentiero ai piedi del Pulpito Alto (Kanzel 2531m). La Natura riesce sempre a regalarmi dei momenti molto particolari. Lungo queste perenni rocce la vegetazione risalta in modo molto particolare. Verdi prati che compongono vari spazi di fioriture di stagione, con quel riflesso di questa sua limpida luce a risaltarne questa loro naturale colorazione.

Da qui si apre un nuovo scenario. Come se l’improvvisa apparizione della nostra stella primaria desse inizio ad un nuovo spettacolo naturale. Camminare al sole è sempre un beneficio che trasmette positività, da quella sicurezza in cui percepisci dalla Natura stessa il suo caloroso benvenuto. Mi guardo di fronte alla ricerca di questo suo benvenuto, e non c’è cosa migliore nel poter ammirare la bellezza architettonica della Croda dei Toni da questo versante.


Al Rifugio Zsigmondy Comici – 2224m
Ora non mi resta che guardarmi attentamente attorno. La lunga salita verso il Zsigmondy Comici vede nella sua parte finale quell’ultimo tratto di sentiero che impegna in maniera più marcata. Un bellissimo passaggio attraverso scalinate di roccia naturale e artificiali. Il panorama ampia maggiormente gli spazi passo dopo passo, con quel grande vallone roccioso che sta alla base della magnifica Croda dei Toni.


Un’ultima serpentina, guardandomi dietro la panoramica verso la Val Fiscalina è già ben che sparita. Nascosta dall’immensa mole che compone la lunga parete rocciosa di quel versante che unisce a se Cima Undici (Elfer 3092m), la Cresta Zsigmondy (Zsigmondkopf 2998m) che da questo versante prendono maggiormente forma rispetto alla parte più bassa di questo mio sentiero.

Tengo sempre lo sguardo verso il cielo. La Croda dei Toni con i suoi pinnacoli rocciosi che si stagliano alla quota massima di 3011m che rimangono impassibili, ed io distratto da così tanta immensità. Non è la prima volta che salgo lungo questo versante ma le sensazioni e le emozioni che percepisco sono e rimarranno sempre come la fatidica prima volta. La mia è una passione che trasmette emozioni con continuità, senza fine.
“I miei occhi ora guardano più verso il cielo. Il pennone dei Rifugio, mi dividono ancora pochi passi…”


Il Rifugio è una struttura di straordinaria bellezza. Una “grande casa” confortevole e ben arredata mantenendo tutte quelle caratteristiche riservate ai Rifugi di alta montagna. Il Rifugio Zsigmondy Comici lo si trova adagiato a 2224m di quota in piena tranquillità, su di un ampia terrazza panoramica raccolta nel verde dei suoi prati. La sua posizione lo rende luogo privilegiato. E’ quel perfetto punto logistico per qualsiasi tipologia di escursionista. Per chi vive queste montagne in lunghe e tranquille escursioni, e per chi osa sfidare le ripide pareti rocciose del gruppo delle Dolomiti di Sesto. Rocce selvagge, a volte impenetrabili e dalle guglie quasi inaccessibili.

Il tempo di una meritata pausa. Un caffè ed un pezzo di torta esclusivamente fatto in casa per una giusta ricarica energetica. Mi attende la lunga traversata attraverso i ripidi ghiaioni rocciosi che stanno alla base del Collerena (Sandebuhel 2607m) e del già citato massiccio della Croda dei Toni. La vista dal Zsigmondy Comici lungo questo versante è magnifica, riuscendo a delineare perfettamente la linea di sentiero che mi aspetta e che dovrò seguire in direzione di Forcella Giralba.

Fiori estivi al Zsigmondy Comici

Piccole terrazzine naturali sparse un po d’apertutto…

La mia linea di sentiero, verso Forcella Giralba…
Mi ricordo perfettamente come fosse ora un’esperienza vissuta lungo questa spalla rocciosa. Un periodo di inizio Estate del 2009 dove la presenza di neve lungo questo versante in direzione di Forcella Giralba era ancora ben battuto da ampi spazi ghiacciati. Ciò che mi è rimasto impresso è stata la difficoltà di raggiungere la Forcella causata da una continua cauta di sassi provenienti dalle vette all’altezza della Ponta de la Croda dei Toni (Kleinerzwolfer 2728m).
L’ultimo frangente di sentiero prima di iniziare l’ultimo tratto più impegnativo prima di raggiungere la Forcella stessa. Una continua pioggia di sassi e detriti che a tempi quasi preventivati si stagliavano a tutta velocità fino a raggiungere la base del sentiero. Mi sembrava di essere nella situazione di dover scandire in modo dettagliato i miei passi, tenendo sempre sotto controllo ogni possibile rumore che mi conducesse a nuove scariche rocciose. Un’esperienza molto particolare che ancora oggi ricordo e che in ogni occasione mi riporta a quel giorno.

Si prosegue su sentiero 103

Vita tra la roccia…

Sopra di me qualcosa di colossale….

Mi guardo dietro, alle mie spalle il Pulpito Alto (Kanzel 2531m) e ai suoi piedi il Zsigmondy Comici
Rimane sempre un passaggio straordinario. Quasi perfettamente orizzontale e poco impegnativo, che guarda verso i bastioni rocciosi della Croda dei Toni e, alla mia sinistra, al piccolo Lago Ghiacciato (Eissee 2326m) che si pone alla base del Monte Giralba di Sopra 2930m che ne segna la perfetta linea di confine tra l’Alto Adige e il Veneto. La giornata si mantiene buona, qualche addensamento nuvoloso che in certi frangenti mi invita a coprirmi maggiormente di abiti leggermente più consoni alla situazione. Dalla Val Fiscalina è abituale la presenza di forti correnti d’aria fresca, basta qualche nuvola di più e già la temperatura cambia.


Il Lago Ghiacciato (Eissee 23216m), guarda verso il Monte Giralba di Sopra (sx) e il Pulpito Alto (Kanzel dx)
Al Rifugio Carducci – 2297m
Ancora un piccolo sforzo, l’ultima parte prima di giungere in Forcella che richiede il maggior dislivello. Il sentiero rimane roccioso e franoso in certi frangenti. Le bandiere tibetane mi danno così l’ennesimo benvenuto, Forcella Giralba a 2431m è la porta che guarda verso le Dolomiti Bellunesi. Linea di confine tra l’Alto Adige e il Veneto, taglia in due queste regioni e pone così il mio secondo ed ultimo obbiettivo di giornata.

Targa indicativa in Forcella

Le bandiere tibetane alla Forcella

Vista verso il lontano Zsigmondy Comici

Più a valle dalla Forcella il Rifugio Carducci…
Rimango sempre sull’unico sentiero presente, il 103 per una facile e piacevole serpentina che scende nuovamente di quota. La scenografia che mi accompagna in questi ultimi minuti di sentiero prima del Carducci si compone sulla mia destra della lunga ed immensa spinale rocciosa della Croda A. Berti 3029m, di Cima Sud 2945m e della Cima d’Auronzo 2914m.
Un lungo bastione roccioso illuminato dal sole per pavoneggiare maggiormente questa bellissima crosta di pura Dolomia. Ma tutto non si limita a questo. I due raggruppamenti formati dal Monte Giralba di Sopra 2930m e del Monte Giralba di Sotto 2981m costituiscono il grande massiccio roccioso che si innalza verso il Popera (Brunner Schneid 3046m).

La Croda A. Berti 3029m

Il Rifugio Carducci e Cima d’Auronzo 2914m

Maestosa muraglia che vede il tratto finale della Via Ferrata Cengia Gabriella al Monte Giralba di Sotto…
Il Rifugio Giosuè Carducci a 2297m. Mi ispira da sempre quella sua aria di eterno e solitario Rifugio, che vive questa sua solitudine come pochi Rifugi sono mai riusciti a trasmettermi. Si posiziona su di una vista straordinaria che guarda verso la lunga e rocciosa Val Giralba. Da questa sua perfetta posizione si ha il dominio totale di questi lunghi versanti di roccia che compongono l’intero versane orientale del Gruppo del Popera, dando ben risalto alla perfetta linea orizzontale di una delle più belle e spettacolari vie di questo territorio: l’immortale Via Ferrata Cengia Gabriella.



Buon appetito a me…
Il Carducci così immerso nella sua più assoluta solitudine diviene un punto di riferimento di grande importanza per tutti gli escursionisti ed alpinisti che si cimentano lungo i vari itinerari all’interno di questo selvaggio e desolato territorio. Sia dal punto di vista escursionistico che alpino questi gruppi montuosi richiedono esperienza e buona preparazione per attività in alta montagna, e il nostro Carducci ne diviene la base di tutto questo.
L’orario è quello perfetto per il pranzo di metà giornata. Un po di meritato riposo e quello spazio di tempo necessario per recuperare le energie guardandomi attorno e cercare di scrutare ogni possibile particolare per renderlo così partecipe di questa mia ennesima giornata. Tutto è andato per il meglio, la presenza di queste due strutture rendono perfetta la pianificazione per un’escursione da affrontarsi nell’arco di una giornata.

Alla fine il mio sguardo ricade nuovamente verso Forcella Giralba. Per ritornare nuovamente in Val Fiscalina devo risalire in Forcella e riprendere lo stesso sentiero verso il Rifugio Zsigmondy Comici e la Val Fiscalina Alta. Ma tutto questo non sembra una cosa ripetitiva, cambiano le prospettive e le direzioni ed è come se questo mio sentiero fosse il proseguo di un lungo ed infinito cammino…
Dal Zsigmondy Comici al Carducci – Note Tecniche
Bella e poco impegnativa escursione. Inizialmente si attraversa con grande tranquillità la Val Fiscalina per immettersi sul sentiero 103 che dalla Val Fiscalina Alta sale al Rifugio Zsigmondy Comici (dislivello +676m). Il transito attraverso il ghiaione roccioso ai piedi della Croda dei Toni è molto semplice, poco impegnativo e di straordinaria portata escursionistica. L’ultimo frangente per salire in Forcella Giralba 2431m è leggermente più impegnativo ma per un tratto di poco conto. Per il rientro in Val Fiscalina lo stesso sentiero di salita.
Escursioni nel territorio: Dal Zsigmondy Comici al Pian di Cengia – Ai Piani di Cengia
Dal Zsigmondy Comici al Carducci – Il Video
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Location: Val Fiscalina Alta – Val Giralba
Area Geografica: Dolomiti di Sesto (BZ) – Dolomiti di Auronzo (BL)
Regione: Alto Adige – Veneto
Accesso: Dalla Val Fiscalina su sentiero 102 per il Rifugio Fondovalle
Link: Alto Adige da Vivere – Veneto Montagna – Rifugio Zsigmondy Comici – Rifugio Carducci – Dolomiti di Sesto – Dolomiti di Auronzo e Misurina – Sexten Dolomites