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Dentro le mie Dolomiti

  • Immagine del redattoreStefano Germano

Il Gran Lagazuoi (Dolomiti d’Ampezzo)

 

Che il territorio ad Ovest del Parco Naturale delle Dolomiti d’Ampezzo sia una delle espressioni più straordinarie della selvaggia roccia di Dolomia, ne è un dato di fatto. Giorni fa, all’interno di un mio precedente articolo, vi ho parlato del famoso Anello della Rozes che andava a dare una prima definizione geologica di questa area geografica. Ora con questo nuovo itinerario vi porto con me alla conoscenza di questo anello che si muove al limite territoriale geografico con l’Alto Adige e che vede buona parte dell’area del Lagazuoi oltre il confine delle Dolomiti d’Ampezzo.

L’intero blocco Dolomitico del Gran Lagazuoi, visto dal Rifugio Lagazuoi a 2752m

Dal punto di vista tecnico si tratta di un’escursione che non impone grandi difficoltà. L’unica nota da segnalare riguarda la quota che di media si innalza tra i 2.500 e 2.600m complessivi. La bellezza di questo itinerario si abbraccia perfettamente con altre vie escursionistiche presenti, come la Rozes per l’appunto. Unificando le due escursioni (Gran Lagazuoi e Rozes) si può ben definire il tutto come un’unico sentiero che raggruppa un’unico territorio suddiviso per due località di grande imponenza e completezza da un punto di vista naturalistico.

In questa mia lunga giornata di metà Agosto il programma che mi sono imposto è quello di poter raggiungere in una sola giornata due obbiettivi ben definiti. Per questo motivo cerco di anticipare un po i tempi, salire direttamente al Rifugio Lagazuoi (2752m) di mattina presto seguendo il sentiero 402 che a piedi dal Passo Falzarego (2105m) risale verso Forcella Travenanzes (2503m) e di conseguenza il Gran Lagazuoi in tutta la sua grandezza.

Vista verso le Cinque Torri e la piramide rocciosa dell’Antelao in lontananza

Vista sulle Cinque Torri (sx) l’Averau, il Pelmo, la Croda da Lago (centrali), la Civetta (dx) dal Rifugio Lagazuoi

Saluto così questo nuovo giorno, questa nuova giornata dove i presupposti sono dalla mia parte. Cerco sempre di organizzare le uscite più particolari, quelle che mi portano a quote più elevate e che magari tecnicamente impegnano in modo più continuativo, approfittando delle previsioni meteo più accessibili e che diano certezza e sicurezza di stabilità. Bene, questa è una di quelle e devo dire di sentirmi veramente bene.

Lunga e ripida discesa dal Rifugio Lagazuoi, devo scendere per circa 200m di dislivello e portarmi così in Forcella Lagazuoi (2573m), il mio perfetto punto di partenza.

Forcella Lagazuoi 2573m con vista verso il Piz dles Conturines 3064m (Alto Adige)

Vista verso il Rifugio Lagazuoi 2752m

Il punto di vista in Forcella è ciò che risulta come l’anteprima di tutto quello che sarà. Se siete alla vostra prima escursione attorno a questo anello non fatevi suggestionare troppo perchè ciò in questo istante state provando è ancora nulla rispetto a tutto quello che incontrerete nelle ore successive. Il mio personale consiglio è quello di affrontare questo itinerario in senso antiorario, da Forcella Lagazuoi a Forcella Travenanzes, su sentiero 401 che vi porta direttamente tra le braccia della monumentale Tofana di Rozes (3225m). E’ solo questione di una quindicina di minuti per giungere in Forcella Travenanzes (2503m) e trovarvi così al cospetto della lunga spinale rocciosa dell’intero versante ad Est del Gran Lagazuoi.

Su sentiero 401 in direzione di Forcella Travenanzes, la Tofana di Rozes ancora in ombra mattutina

Forcella Travenanzes 2503m, sulla sinistra la lunga spinale rocciosa del Gran Lagazuoi

Il sentiero 20b, inizia la leggera salita lungo l’intero versante ad Est del Gran Lagazuoi

Immaginatevi al centro del Mondo, il punto perfetto dove poter godere di una serie di punti di vista che vanno ad abbracciare l’intero territorio che vi ospita. Forcella Travenanzes vi regala il Passo Falzarego (2105m) e il suo intero territorio che sale verso il Penes de Fouzargo, ampio vallone tra verdi prati e boschi. Da questa rigogliosa Natura passare alla roccia di Dolomia, racchiusa dalla sagoma della Tofana che si allunga verso la Val Travenanzes e il nostro Gran Lagazuoi pronto per essere così affrontato.

La leggera salita che costeggia l’intero versante ad Est guardando la Travenanzes come un punto di riferimento che sembra voler scandire quella leggera altimetria che con calma e stabilità porta lentamente a quote più elevate. Ma non devo soffermarmi su ciò che dal punto geografico risulta più lontano. Il Gran Lagazuoi è un raggruppamento roccioso formato da campanili e guglie di meravigliosa fattura naturale e una delle particolarità di questo sentiero (20b) è che permette di potermi muovere alla base di questo lungo colosso di giallastra e franosa geologia dolomitica, quasi ad accarezzarlo nella sua totale imponenza.

Lungo il sentiero in direzione di Forcella Gasser Depot

L’intero versante è suddiviso in diversi piccoli raggruppamenti che vanno a formare la sua lunga catena. Ad inizio sentiero la punta più meridionale del gruppo è formata da Cima Lagazuoi Sud (2770) e da una piccola parte centrale che scende leggermente prima di dare nuovamente quota alla Lagazuoi Nord, che con i suoi 2804m è la vetta più alta dell’intero gruppo.

Questa prima parte di sentiero è composto da grandi ghiaioni di roccia, che con leggeri sali e scendi mi accompagnano con grande facilità ai piedi dello spigolo più basso della cresta del Lagazuoi Sud.

Una serpentina che si innalza bruscamente incuneandosi tra questo spigolo e un massiccio che sulla mia destra da inizio ad una colonna rocciosa a formare la Tera Rosses, lunga linea rossastra che sale a poco più di 2500m di quota, che con Forcella Gasser Depot (2545m) trova il suo punto di vista panoramico più bello.

Ciò che rimane sempre presente è questa tipologia di roccia friabile, quasi franosa nei punti di maggior pendenza e che raccontano la lunga e quasi eterna storia geologica di questo territorio. Il tempo e il vento sono due elementi che fanno parte di queste incredibile erosione naturale, un libro facilmente traducibile.

Forcella Gasser Depot durante la Grande Guerra era uno dei cardini di protezione dell’Esercito Austro-Ungarico. Lungo la Tera Rosses (versante a Nord) sono ancora ben visibili le gallerie con i resti delle piccole costruzioni in legno istallate dall’esercito per difendere la loro prima linea. L’esercito “nemico”, quello italiano in questo frangente, era posto nelle vicinanze del Lagazuoi e il confronto tra le due parti era molto ravvicinato.

La Forcella oltre ad essere un bel punto panoramico che si riversa lungo la parte più a Nord della Val Travenanzes, è la finestra più conosciuta che guarda verso la vetta della Piza Sud (Cima di Fanis Sud 2980m) che geograficamente parlando rimane ancora all’interno del territorio delle Dolomiti d’Ampezzo.,

E’ l’inizio del punto che definisco più impegnativo, anche se i +115m di dislivello che separa da Forcella Granda sono molto irrisori ed affrontabili senza particolare impegno.

Vista verso Sud inForcella Travenanzes, si noti la facile linea di sentiero in leggera salita

Da Forcella Gasser Depot 2507m spettacolare vista sulla Piza Sud 2980m, Dolomiti di Fanes

In direzione di Forcella Granda. Punto di vista verso Forcella Gasser Depot

Bellissima risalita verso Forcella Granda. Cima di Fanis Sud (o Piza Sud) svetta nel cielo

Forcella Granda, essere a metà strada.

Forcella Granda (2660m) è il punto sicuramente tra i più panoramici dell’intera escursione. Questa forcella è una finestra aperta ad uno dei spettacoli visivi più belli dell’intero territorio. Da qui mi godo l’intero panorama che spazia quasi all’infinito verso le Dolomiti dell’Alto Adige, con l’immenso “altipiano” roccioso del Monte Lagazuoi che dal Rifugio omonimo si allunga in una frenetica discesa ai piedi di Cima Scotoni (2874m) e del piccolo Lago Lagazuoi (2161m).

L'”altipiano” del Monte Lagazuoi, in lontananza il massiccio del Sella (sx) e le vette delle Odle (centrale)

Approfittare di momenti così interessanti è occasione per prendersi quei minuti di pausa un po più prolungati rispetto alla media. Dall’inizio di questa escursione sono passate circa tre ore e di tempo a disposizione ce n’è in abbondanza. Ne approfitto quindi per guardarmi un po attorno e seguire il punto di attacco di una delle Vie Ferrate più difficili e spettacolari delle Dolomiti: la Cesco Tomaselli.

Una forte emozione che si scontra con quella sensazione di blocco che ho verso la montagna. Trovo nelle vie ferrate quella sensazione in cui quel loro vuoto che lasciano sotto ai miei piedi sia per me uno scalino a volte difficile da affrontare. Il passato mi ha messo di fronte ad una brutta situazione proprio in ferrata, situazioni che lasciano quel segno quasi indelebile e difficilmente recuperabile. La Tomaselli è un imponente muro che si innalza per circa 300m lungo la parete Ovest di Cima Fanis Sud. Preferisco stare a guardare, a sognare ad occhi aperti e con i piedi ben saldi alla terra….

Piccolo e spettacolare passaggio in galleria all’altezza di Forcella Granda

La parete ad Ovest di cima Lagazuoi Nord 2804m (sx) con in lontananza il Rifugio Lagazuoi (2752m) e punto di vista di Cima Fanis Sud (2980m) da Forcella Granda (dx)

Altra prospettiva ad Ovest della vetta del Lagazuoi Nord (2804m)

Ora si tratterà di affrontare una lunga e spettacolare discesa, con qualche leggera salita ma l’entrare all’interno della parte rocciosa più selvaggia dell’intero gruppo montuoso mi carica di entusiasmo. Da Forcella Granda si scende su di un sentiero frastagliato dalla friabile roccia ponendo attenzione a questo primo tratto iniziale. Le indicazioni di sentiero (20b) non sono molto presenti, si deve quindi seguire come riferimento la traccia che si nota in maniera evidente lungo il terreno e porre attenzione sempre sulla sinistra per la deviazione che conduce lungo l’intero versante ad Ovest del gruppo montuoso.

Uno spettacolo dopo l’altro, lunghe e ripide discese su di un sentiero così talmente friabile che ogni passo richiede la massima attenzione, per quell’improvvisa scivolata che rischia di farmi trovare involontariamente con il “culo” per terra. Nessuna esposizione, nessun pericolo ma la giusta attenzione del caso.

Si scende lungo un “filo di rasoio” di sentiero che accarezza la grande parete

Una delle più belle sensazioni che sto provando è quella del poter accarezzare la grande parete che mi sovrasta man mano che continuo il mio cammino. Una sensazione dettata anche dalla prudenza, essere così esposto è anche un grande rischio per la possibile caduta di sassi che di tanto in tanto si sentono impattare da chissà quale parte e in quale direzione. In questo caso consiglio vivamente almeno l’utilizzo di un caschetto di protezione, fatto questo avete l’assoluta libertà di godervi questo momento così importante.

Uno passo dopo l’altro, “prigioniero” dalla sovranità della parete del Lagazuoi Nord

Il Monte Lagazuoi è un grande altipiano roccioso. Parte dalla vetta del Piccolo Lagazuoi a 2778m e si apre in una lunga discesa che va a sbattere involontariamente verso l’intero muro di roccia che forma la lunga spinale delle Cime di Fanes. E’ un punto di vista da questo sentiero molto significativo. Mi sento come stretto tra due sistemi geologici e naturali completamente diversi. La mia sinistra è rapita da questi grandi faraglioni rocciosi, muri immensi che mi sovrastano con la loro forza, mentre alla mia destra tutto l’opposto. Questo grande altipiano che mi permette di guardare lontano. Nessun ostacolo, nessun muro naturale ma solo l’orizzonte infinito. Il Sella, le vette che danno vita alle cartoline più belle dell’Alta Badia, le Odle che si allungano verso l’Alto Adige ed ogni mio passo tra questo sentiero roccioso a scandire il mio tempo.

Vista verso il Monte Lagazuoi dal sentiero 20b

Enorme muraglia del Gran Lagazuoi

Il sentiero apre la visuale verso il Rifugio Lagazuoi 2752m (dx)

Monte Lagazuoi con vista verso il Piz dles Conturines 3064m

Spettacolo di roccia…

Il caldo sole estivo si riflette sulla roccia pallida delle Dolomiti

Ultima parte di sentiero, ai piedi del Piccolo Lagazuoi 2778m e sulla sinistra il Rifugio Lagazuoi 2752m

Il viaggio si sta per concludere, arrivato nuovamente in Forcella Lagazuoi (2573m) mi ritrovo così su quello che è stato il mio punto di partenza nelle prime ore del mattino. Guardare tutto questo dalla forcella è come riavvolgere l’intera giornata. Da una parte quel versante, il Sud, che ha dato inizio a tutto questo e dall’altra il Lagazuoi che da questo punto di vista guarda per intero tutto ciò che ho incontrato in Questa seconda parte di itinerario.

Forcella Lagazuoi 2573m

Il ritorno attraverso la Tofana

Vedo con sorpresa che il sole è ancora molto alto, ciò mi fa dedurre che la disponibilità della giornata non si limita a tutto questo. Si scende ma non per il lungo vallone che porta direttamente al Passo Falzarego. E’ come iniziare nuovamente ciò che è stato qualche ora prima, nuovamente per Forcella Travenanzes (2503m) e di nuovo verso la Tofana di Rozes ora non più nascosta dall’ombra del primo mattino.

Seguo il segnavia 402 che dalla Forcella mi conduce attraverso un sentiero che si colora improvvisamente di verde. In direzione di Forcella Col dei Bos (2332m), ai piedi della vetta omonima, è la continuazione di una grande giornata. Ora è una passeggiata tranquilla, senza un benchè minimo dislivello dove i tipici prati erbosi della Val Travenanzes creano quel tappeto naturale che colorano di vita la Tofana di Rozes (3225m). Ora brilla al sole, eterna Regina di questo angolo delle Dolomiti d’Ampezzo a pavoneggiare quella sua forza naturale espressa da una formazione geologica straordinaria.

La Tofana di Rozes 3225m da Forcella Travenanzes 2503m

Vista quasi per intero del Gran Lagazuoi, versante ad Est

Fiori della Val Travenanzes

Vista del Lagazuoi Sud 2770m dal sentiero 402

Forcella Col dei Bos 2332m con vista verso il Lagazuoi Nord 2804m

Ai piedi della “Regina” Tofana di Rozes

La vecchia strada militare scende così in direzione della valle che risale direttamente da Cortina. Una vecchia ma comoda strada sterrata che si allunga in un sentiero boschivo, il 412, in direzione del Pian dei Menis. Al termine si attraversa la Provinciale che sale in direzione del Passo Falzarego per intraprendere il sentiero 424 del Menis ed arrivare così all’interno dell’area del Col Gallina (2054m), importante punto di collegamento degli impianti invernali del Falzarego.

Ora, se non vi dispiace, è arrivato il momento di riempire lo stomaco con un sano e nutriente piatto di pasta. La mia abitudine alimentare è molto Mediterranea e il Rifugio Col Gallina mi riserva, sebbene un po in ritardo rispetto gli orari della cucina, le migliori penne al ragù dell’intero Lagazuoi.

Fiori di alta montagna lungo l’ex strada militare

Buon appetito a me…

Itinerario che lascia senza parole. Non molto lungo e di facile impegno che esprime una delle parti più belle di questo angolo del Parco Naturale delle Dolomiti d’Ampezzo. La sua particolarità comunque richiede un buon allenamento e condizione fisica soprattutto per la quota. Da considerare bene le condizioni meteo non avendo a disposizione nessun Rifugio o altro per eventuale riparo dagli improvvisi temporali di stagione.

 

Gran Lagazuoi – La Mappa

MAPPA-GRAN-LAGAZUOIDownload

 

Gran Lagazuoi – Il Video


 

Location: Lagazuoi Ovest – Val Travenanzes (BL)

Area Geografica: Parco Naturale delle Dolomiti d’Ampezzo (BL)

Regione: Veneto

Accesso: Dal Passo Falzarego su sentiero 402 in direzione di Forcella Travenanzes 2503m/Forcella Lagazuoi 2507m

Tempi di Percorrenza: Passo Falzarego -> Forcella Lagazuoi 1h 30 minuti

Forcella Lagazuoi -> Forcella Travenanzes 15 minuti

Forcella Travenanzes -> Forcella Gasser Depot 40 minuti

Forcella Gasser Depot -> Forcella Granda 45 minuti

Forcella Granda -> Forcella Lagazuoi 1h 30 minuti

Dislivello Totale: Passo Falzarego -> Forcella Lagazuoi +420m

Forcella Lagazuoi -> Forcella Travenanzes -10m

Forcella Travenanzes -> Forcella Gasser Depot +38m

Forcella Gasser Depot -> Forcella Granda +115m

Forcella Granda -> Forcella Lagazuoi -87m

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