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Dentro le mie Dolomiti

  • Immagine del redattoreStefano Germano

Il Lagazuoi – Dolomiti di Badia

Aggiornamento: 21 feb

Il Lagazuoi più selvaggio, ai piedi del Gruppo di Fanis.

 

Straordinario anello nel cuore del Lagazuoi, le Dolomiti di Badia che da questo versante percorrono un bellissimo sentiero in quota. Il Rifugi Scotoni 2040m e il meraviglioso Lago del Lagazuoi a 2180m, due dei punti che rientrano all’interno di questa escursione, classica roccia delle enormi pareti delle cime di Fanes.

Tutto ha inizio lungo il Passo Falzarego 2105m, che guarda verso la base del Lagazuoi da un punto di vista che lo rende sicuramente uno dei massicci rocciosi più imponenti del territorio. Il sentiero che sale in direzione Forcella Travenanzes 2507m è già per se un cammino all’interno della storia.

 

Una bella escursione da fare anche durante la stagione autunnale, prima che arrivi quella prima neve a limitare maggiormente questo sentiero in alta quota. Si parte dal Passo Falzarego, splendido punto di comunicazione che collega a se le Dolomiti d’Ampezzo, l’Agordino e i territori che si allungano verso il Trentino come l’Alta Badia e la Val di Fassa.

Il Passo Falzarego verso il Fouzargo dal sentiero 402

Il Lagazuoi dal sentiero 402 che sale dal Passo Falzarego

E’ utile da parte mia consigliarvi di evitare la funivia che dal Passo stesso sale al Rifugio Lagazuoi evitandovi così quell’oretta e mezza di sentiero. Un consiglio che non parte dall’idea della funivia stessa, ma dal fatto che questa escursione va affrontata interamente a piedi, dal Passo a Forcella Travenanzes.

Certo che se si nutrono dei problemi fisici che possono rendere difficile questa giornata allora consiglio di evitare questa prima parte considerando il sentiero 402 una spettacolare salita che pone già di per se stesso un dislivello di +402m. Spettacolare dal punto di vista panoramico e per il contesto storico in essere.

Dal Sass de Stria (2477m dx) alla Marmolada in lontananza…

Con la Marmolada che inizia a nascondersi dalla parete di Cengia Martini

Anche questo territorio di Guerra, del primo conflitto bellico che ancora oggi porta con se testimonianze storiche di grande rilievo, come la famosa Galleria del Lagazuoi. Una grande impresa da parte dell’Esercito Italiano. Galleria che ancora oggi è possibile visitare seguendo una spettacolare escursione.

Sale il dislivello e cambiano in continuazione i punti di vista. Guardando a Sud si apre sempre più il panorama verso il Fouzargo, dove le vette dell’Averau, Nuvolau e le Cinque Torri sono solo un piccolo assaggio di ciò che si apre in lontananza. Il Pelmo, come la Civetta e la Marmolada e i vari raggruppamenti dell’Agordino.

Ruderi strutturali della Grande Guerra

Vista verso l’Averau

Punto di osservazione militare in Punta Berrino

Il Fouzargo e in lontananza le vette dell’Agordino

Questa prima parte di sentiero è impegnativa su due fronti. Dal Passo Falzarego ci si innalza su una lunga serpentina fino ad arrivare ai ruderi delle strutture della Grande Guerra. Segue un tratto molto più facile che scorre lungo la base di Punta Berrino 2556m per poi affrontare la serpentina rocciosa che si snoda ai piedi de Zima de Fouzargo 2521m e giungere così in Forcella Travenanzes a 2507m. Il tutto in circa 90 minuti di medio cammino.

 

Forcella Travenanzes 2507m

Importante nodo di comunicazione che si dirama su diversi sentieri. Dalla Val Travenanzes alle Tofane, dal Gran Lagazuoi al Lagazuoi stesso. Punto panoramico di grande rilievo che diviene quell’ottima occasione per una prima pausa di giornata.

Dal Gran Lagazuoi (2835 – sx) a Val Travenanzes (dx)

Il Rifugio Lagazuoi (2752m) visto da Forcella Travenanzes

Cambia completamente lo scenario. Se il Falzarego ha regalato ampi spazi immersi nel verde, ora ciò che si affronta è la parte vera e selvaggia dell’intero Lagazuoi. Non basta pensare solo alla vicina Travenanzes che accarezza dolcemente la Tofana di Rozes, o il Gran Lagazuoi che si allunga verso le vette di Fanes per essere al cospetto della roccia Dolomitica di questo vasto territorio. Il Lagazuoi è quel paesaggio lunare che tanto fa sognare e che dimostra la vera composizione naturale della Dolomia.

 

Il Monte de Lagazuoi

Darebbe da pensare ad una cima, una vetta rocciosa che si innalza verso il cielo. Invece il Monte de Lagazuoi è un grande altipiano roccioso che dal Lagazuoi Pizo 2776m si riversa verso il territorio geografico della Val Badia lungo la base di bastioni rocciosi come il Piza de Medo 2976m, il Piza Sud 2980m, Cima Scotoni 2874m e il Piza di Lech 2654m. Una lunga spinale rocciosa di queste imponenti vette che completano il gruppo montuoso delle Zimes de Fanes (Cime di Fanes).

Forcella Lagazuoi 2573m, sullo sfondo il Piz dles Conturines (3064m sx)

E’ da qui, da Forcella Lagazuoi 2573, che inizia questo spettacolare confronto con questo ambiente naturale. Tutto ha inizio da questa Forcella, punto panoramico che guarda verso l’intero Lagazuoi, punto di osservazione del Rifugio Lagazuoi, più a monte rispetto alla posizione della Forcella e punto di arrivo di quella funivia che tanto vi sconsiglio di utilizzare. Ribadisco, questa escursione la si deve affrontare a piedi sin dal Falzarego.

La Spinarac, lunga spinale rocciosa a Sud del Monte del Lagazuoi…

Il Gran Lagazuoi, versante ad Ovest verso il Monte de Lagazuoi

Il sentiero da seguire è il 20a, parte seguendo sulla sinistra un’ampia marcatura attraverso le rocce che costeggia l’immensa spinale del Spinarac. Una lunga parete che si tiene sulla sinistra rispetto al senso di marcia. Questo raggruppamento fa parte di una lunga crosta rocciosa di cui è composto il Lagazuoi Pizo 2778m e che si allunga verso il versante più ad Ovest dell’intero Lagazuoi.

Una parte di sentiero poco impegnativo essendo per lo più composto da una quasi perfetta linea orizzontale. Il cammino porta a punti di osservazione che si allontanano passo dopo passo dalla grande muraglia che compone il Gran Lagazuoi, che si abbandona per ritrovarlo successivamente nella fase del rientro. In questo primo tratto sono molto incuriosito, attratto da un punto particolare mai visitato prima.

E’ per questo che decido di uscire da questo sentiero principale (20a) per risalire un sentiero secondario, non presente sulle mappe ma abbastanza marcato anche dalla presenza di ometti in pietra che si innalza maggiormente verso il Lagazuoi Pizo. Una volta raggiunto il suo limite di quota inizia a scorrere alla base dell’intera Spinarac, per spuntare improvvisamente su di una forcella a circa 2300m di quota.

Il Col di Lana (24523m sx), la Marmolada (centrale), Set Sas (2571m centrale) e il Sella (dx)

Punto di vista tra la Val di Fassa e la Val Badia…

Questo sentiero termina improvvisamente quando mi trovo di fronte ad un grande salto, costeggiato da un bellissimo panorama che guarda verso quell’angolo geografico che sta tra la Val di Fassa e la Val Badia, che vede nel centro abitato di Armentarola un punto di riferimento geografico molto interessante.

La vista è un qualcosa di meraviglioso, dettata dalla presenza in lontananza della Marmolada, del Col di Lana, il Set Sas e il Sella. Un momento di grande montagna, quel momento in cui fermarsi e guardare questo infinito paesaggio che mi si apre di fronte. Quella misticità in cui il pensiero si lega a questo silenzio interrotto solo dal vento.

Il momento è di quelli forti. La montagna rimane quel punto di riferimento mentale molto importante. La sua pace, la sua tranquillità sono monito di un benessere fisico di straordinario effetto emotivo. Mi trovo seduto ai bordi di un grande salto dove ogni folata che risale le valli sembra volermi spingere verso l’ignoto…

 

Forcella de Sellares – 2283m

Da questa mia deviazione, che consiglio di fare visto la panoramica che regala e che non porta via ulteriore tempo all’anello completo, si deve ritornare sui propri passi di qualche centinaio di metri. Appena fuori dalla spalla rocciosa che mi tiene nascosta l’intera piana del Lagazuoi, si deve scendere seguendo un sentiero ben marcato visibilmente che riporta nuovamente verso il sentiero principale, il 20a iniziato da Forcella Lagazuoi.

In questo tratto si deve porre un po di attenzione. Per quanto sia ben visibile si tratta di una discesa abbastanza ripida ma che si affronta senza particolari problemi. Il sentiero 20a è ben visibile più a valle rispetto a questa linea di sentiero secondario. Si riprende così da dove si era lasciato. Questo sentiero ad un certo punto si allarga maggiormente in una lunga discesa tra roccia che durante l’Inverno è la naturale pista di discesa che dal Lagazuoi stesso scende verso il Rifugio Scotoni.

Un ottimo riferimento per il proseguo. La sua ampia serpentina disegna in maniera piacevole questa lunga e spettacolare linea invernale per chi ama cimentarsi all’interno di questo territorio con gli sci ai piedi, per giungere nei pressi dello Scotoni con quell’ottica e quei punti di vista invernali sicuramente di grande effetto.

Improvvisamente il sentiero che come riferimento definisco “invernale”, prosegue la discesa seguendo una sua linea che si distacca dal sentiero estivo vero e proprio. Si giunge ad una deviazione dove sulla sinistra, seguendo la marcatura bianca e rossa sulla roccia, si immerge su piccole paretine di roccia andandosi ad incuneare in alcuni tratti davvero suggestivi.

Si arriva quindi in Forcella de Sellares a 2283m.

Forcella de Sellares 2283m

Ottimo punto panoramico, l’ennesimo che guarda verso questo angolo geografico che si divide tra la Val di Fassa e la Val Badia. Ci si muove già da qualche ora all’interno di questa area geografica del Trentino e la Forcella è un nuovo ed interessante occasione per una sosta. Foto di rito e punti di osservazione che presentano così il Piz dles Conturines da un nuovo punto di vista.

Piz dles Conturines 3064m

Porto con me questo punto di sentiero con molta nostalgia. E’ un panorama che rimane impresso per le sensazioni che per l’ennesima volta è riuscito a trasmettermi. Da questa Forcella lo sguardo raccoglie a se due punti di vista molto differenti, e il contorno di questa sua Natura lo rende pura magia per i miei occhi.

Ritengo opportuno poter vivere questi momenti, poterli condividere con chi ha la capacità di vedere la montagna non solo attraverso la sua naturale composizione geologica, ma anche da quei particolari che risaltano maggiormente lo status emozionale che riesce a trasmettere.

 

Al Rifugio Scotoni – 2040m

Bene, diamo una svolta alla giornata. E’ il momento si scendere nuovamente di dislivello, e questa volta in modo notevole. Seguendo il sentiero 18b con alcuni facili passaggi su roccia si ritrova nuovamente la pista invernale lasciata più a monte. Una lunga e ripida discesa attraverso i verdi prati che compongono la parte più a monte del Valun de Lagacio. Vista incantevole non solo verso il Piz dles Conturines, ma l’entrata in scena della possente mole rocciosa del Piz dl Lech 2654m che con Cima Scotoni 2874m ne compone un naturale muro di roccia.

Il Piz dl Lech (2654m sx) e Cima Scotoni (2874m centrale) da due punti di vista verso il Rifugio Scotoni

Una piacevole e lunga discesa. si snoda con un dislivello di -243m lungo questo spensierato tratto naturale. Pochi boschi lungo il cammino, quasi tutta a cielo aperto con l’opportunità di ammirare tutti i vari raggruppamenti che, passo dopo passo, mi abbracciano in questo momento di metà giornata.

Non solo vette che ora mi stanno di fronte, se mi guardo indietro la meravigliosa torre del Col Bocia 2405m è il primo punto che distrae il mio cammino. Poco prima di raggiungere Forcella de Sellares avevo toccato leggermente con mano il suo versante a Sud. Due fisionomie completamente diverse per un unica vetta.

Il Col Bocia 2405m

Sono più a monte rispetto la Valle e l’inconfondibile tintinnio delle campanelle dei pascoli del Lagacio anticipano l’imminente arrivo al Rifugio. Il Scotoni si posiziona proprio al centro del Valun de Lagacio. Facilmente raggiungibile a piedi dalla vicina Val Ciare, lunga vallata che compone la naturale base del Piz dles Conturines, dove la Capanna Alpina 1720m è il punto più vicino che si raggiunge in auto.

Il Rifugio Scotoni è una splendida struttura che vede durante la stagione estiva i suoi pascoli e quel suo sentiero che risale verso il Lagazuoi. Mentre durante l’Inverno un punto di riferimento per chi ama cimentarsi in quella lunga discesa che parte direttamente dal Rifugio Lagazuoi 2752m ed arriva direttamente allo Scotoni ammirando così questa sua valle con i colori più belli della stagione bianca.

Pronti per quella che identifico la parte più impegnativa della giornata?. Si perchè se fino ad ora è stata tutta una lunga discesa, ora per completare questo anello si tratta di seguire una linea di sentiero tutta in salita. Si lascia così il Rifugio Scotoni e si segue il sentiero 20 che da come indicazioni il Lago del Lagazuoi.

 

Lago del Lagazuoi (Lech de Lagaciò) – 2161m

Si abbandonano i prati e i verdi pascoli del Valun de Lagacio. La piccola chiesetta che si pone a fianco del Rifugio e il sentiero che inizia a salire lungo una serpentina che si inerpica all’interno di una profonda e suggestiva gola. Passaggio un po impegnativo ma che rende merito per il contesto in cui si trova.

Si sale verso la gola rocciosa…

Ben attrezzato nei punti più difficili dove scalinate in legno rendono più agevole quei punti più impegnativi. Man mano che si sale il panorama che si lascia alle spalle cambia in continuazione aspetto, accompagnati dallo scroscio dell’acqua di un vivace torrente che scende direttamente dalla parte più alta della gola e sempre attivo d’Estate.

Il Valun de Lagacio da questa prospettiva più in quota

E’ una parte di escursione che premia per l’impegno che richiede. La giornata è leggermente cambiata, accumuli nuvolosi che spuntano dalla parte più alta della gola e delle raffiche di vento che cambiano notevolmente l’aspetto termico. Sebbene l’impegno richiesto sia perfetto per un mantenimento di calore corporeo, è buon uso fermarsi per un momento e vestire qualcosa di leggermente più pesante.

E’ così che in circa 45 minuti di salita si giunge nuovamente al Monte de Lagazuoi, quel suo versante più a Nord con il dislivello complessivo minore, ma con la presenza del piccolo Lago del Lagazuoi 2181m vera e propria perla nella roccia di questa mia seconda parte di giornata. Nascosto da bassi pini, quasi a voler mantenere un velo di mistero per questa piccola opera d’arte di Madre Natura.

Non passa Estate che per un motivo o per l’altro io non giunga tra le sue dolci e calme sponde. E’ un piccolo angolo di Paradiso che giace alla base di uno dei bastioni rocciosi più belli dell’intero territorio. Quelle vette, il Piza dl Lech, Cima Scotoni e il Piza de Medo, torrioni rocciosi che si innalzano al cielo oltre i 2800m e visti nelle ore precedenti da punti geografici molto lontani, in questo frangente diventano dei veri mostri rocciosi. Questo piccolo lago giace in silenzio e solitudine ai loro piedi, alimentato ogni anno dai nevai che i torrioni stessi scaricano durante il disgelo primaverile rendendolo vivo…

E’ uno di quei momenti che vorrei non terminassero mai. Molto frequentato durante l’Estate, fortunatamente trova nel grande numero di escursionisti presenti un silenzio ed un rispetto che diviene quasi spontaneo. Non trovi nessun motivo per placare questa pace, questa serenità dettata da un luogo che riesce a farsi rispettare ed ammirare in silenzio un po da tutti.

 

Il Monte de Lagazuoi – 2400m di quota media e parte finale

Giunge il momento dell’ultima salita finale. L’attraversamento del Monte de Lagazuoi nel suo perimetro completo. Il sentiero 20 si muove all’interno dell’enorme piana rocciosa che ne compone la sua naturale formazione. Come impegno fisico è molto più agevole rispetto la salita per il piccolo Lago. Potrebbe magari risultare lunga avendo come riferimento il Rifugio Lagazuoi e quella sensazione in cui le distanze sembrano non accorciarsi mai.

L’impegno richiesto nelle ore precedenti non è tale da rendere difficile questa parte finale, e questo aiuta in maniera notevole il proseguo senza qualche possibile conseguenza in stanchezza fisica. E’ comunque un passaggio abbastanza lungo, il sentiero stesso è ben marcato anche nei punti in cui i tratti di pietrisco lasciano spazio a passaggi su roccia dura e levigata che potrebbero portare alla perdita di qualche riferimento visivo. Ma il Rifugio Lagazuoi rimane sempre di fronte, nella parte più alta di questo insediamento e quindi un riferimento stabile ed importante.

Come dicevo passaggio molto suggestivo. Completamente privo di boschi e composto da alcuni tratti di perfetta roccia levigata quasi a crearne un ambiente marziano. La lunga ed enorme spinale rocciosa del Gran Lagazuoi, che vede nella vetta di Piza Sud 2980m, famosa per la Via Ferrata Tomaselli, la sua parte iniziale che con grande possanza scende fino a Forcella Lagazuoi in un interminabile carosello di pareti spioventi e lisce.

Come gran finale credo che non esista giudizio migliore. Ti trovo a confronto con quel lato più selvaggio dell’intero territorio. Un ambiente naturale che con la vicina Val Travenanzes, versante opposto del Gran Lagazuoi, mantiene viva questa sua naturale formazione geologica. Da qui aggiungiamo le Tofane e tuti quei raggruppamenti che abbracciano il Lagazuoi all’interno di una morsa rocciosa.

Tutto termina in Forcella Lagazuoi 2753m che chiude in se questo anello. Ora si deve solo seguire quel tratto che scende verso il Passo Falzarego e che nella mattinata è stato il mio sentiero di salita. Rispetto alle ore precedenti sono cambiate le tonalità di luce. Da quella tiepida e tenue del primo mattino a quella più forte di metà pomeriggio dove tutte le vette che mi circondano brillano al sole con dei risalti bianchi meravigliosi.

La Tofana di Rozes 3225m

Forcella Travenanzes 2507m che guarda verso il Rifugio Lagazuoi

Il sentiero è il 402, scende direttamente da Forcella Travenanzes in direzione del Falzarego. Il tempo si è mantenuto buono sebbene qualche avvisaglia di maltempo affrontata lungo il Valun de Lagacio. Ora, rispetto alle prime ore del mattino, il territorio è maggiormente reso vivo da una serie di escursionisti che salgono e si congiungono dai vari sentieri presenti con una certa continuità.

La serpentina di rientro è quella lunga ed ora facile discesa che mi riporta da dov tutto è iniziato la mattina stessa. Una piccola deviazione una volta raggiunto il Falzarego, verso i verdi prati del Penes de Fouzargo per trovare quel mio piccolo spazio di tranquillità. Ai bordi di un recinto dove un gregge di pecore si sta godendo il caldo sole di questo pomeriggio di fine Agosto.

 

Il Lagazuoi – Note Tecniche

L’intero Trekking, partendo direttamente dal passo Falzarego evitando l’utilizzo della funivia, è da considerarsi come impegno effettivo sulla media. E’ lungo certamente, ma i punti più difficili si possono contare unicamente nel primo ed immediato tratto iniziale (Passo Falzarego->Forcella Travenanzes) con un dislivello di +402m, seguito da una lunga discesa verso il Rifugio Scotoni. La seconda parte impegnativa è quella che dal Rifugio Scotoni si sale al Lago del Lagazuoi con un dislivello in salita di +141m. L’attraversamento finale dell’intero Monte de Lagazuoi fino a raggiungere Forcella Lagazuoi impone un dislivello in salita di +392m.




 

Location: Passo Falzarego/Dolomiti d’Ampezzo (BL) – Lagazuoi/Val Badia (BZ)

Area Geografica: Dolomiti d’Ampezzo (BL) – Val Badia (BZ)

Regione: Veneto – Trentino Alto Adige

Accesso: Dal Passo Falzarego su sentiero 402 per il Lagazuoi

Link: Rifugio LagazuoiRifugio ScotoniDolomiti d’AmpezzoVal BadiaVenetoMontagnaAlto AdigeInfoDolomiti

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