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Dentro le mie Dolomiti

  • Immagine del redattoreStefano Germano

In Cima Fertazza – Val Fiorentina

Aggiornamento: 20 feb

Raggiunta in Primavera, in Estate e in Autunno. Poteva mancare l’Inverno?

 

Non potevo in nessun modo venire a meno nel completare nelle sue quattro stagioni questa vetta che guarda a dei panorami straordinari. Non solo la Val Fiorentina, non solo qualche tratto della Val di Zoldo e dell’Agordino, ma l’opportunità di raggiungere la sua croce di vetta seguendo quattro diversi sentieri. Uno per stagione, e questo è quello invernale.

 

Dal centro abitato di Pescul – 1415m

Il mio sentiero invernale parte adiacente agli impianti di risalita dello SkiCivetta, che dal versante della Val Fiorentina salgono verso la vetta del Fertazza. Il comprensorio sciistico della Civetta negli anni ha visto un notevole sviluppo di impianti e di accoglimento per chi la montagna la ama frequentare in particolar modo la stagione bianca.

Il piccolo centro abitato di Pescul si pone a 1415m di quota, porta di accesso dell’intera Val Fiorentina appena oltrepassato il Passo Staulanza (1766m) alle pendici del maestoso Pelmo, che per buona parte di questa bellissima valle ne diviene uno dei simboli più tradizionali. La “valle del sole” come io amo definirla, e Pescul diviene quindi un centro turistico di grande rilevanza.

Pescul – 1415m alle prime luci del nuovo giorno, e il Cernera già illuminato dal sole

La mattinata è una di quelle classiche di inizio di Marzo. Temperature rigorosamente sotto lo zero (- 8° alle 08’00 del mattino) e quelle poco di neve ancora rimasta che si compone inesorabilmente di enormi lastroni di ghiaccio. Questo è premessa che le ciaspole rimangano pure in auto e che i ramponcini siano l’unico accessorio di buon uso in questa mia lunga giornata.

Su sentiero 569 per il Fertazza…

E il mio ragionamento mi dà così pienamente ragione. Quei versanti dell’intera valle che vengono giornalmente illuminati dal sole completamente privi di neve, mentre nei versanti che più sono esposti all’ombra per tutta la giornata, ancora coperti di neve ma completamente ghiacciata.

La via di sentiero è il 569, che per l’appunto parte adiacente all’impianto invernale di salita. Si tratta di una bella ed ampia strada estiva, ben battuta ma che per il suo 90% di percorribilità rimane nascosta dalle prime tiepide giornate di sole, e il ghiaccio in questo frangente non si fa attendere.

La facile carrozzabile 569…

Indicazione per il Fertazza…

Ampie lastre di ghiaccio, utile e sicuro uso dei ramponcini…

Boschi e soltanto boschi. Il Masarei, le Code, il Bosco delle Foglie, nomi che potrebbero significare poco o addirittura nulla, ma è all’interno delle loro anime che si snoda questo bellissimo sentiero. Fitta vegetazione che raramente permette di ammirare il sole che brilla lungo la Val Fiorentina.

Alcuni ampi spazi di tanto in tanto mi regalano delle vedute verso valle che meritano alcuni minuti di dovuta pausa. Il sole, brilla lungo questo versante. Emozione pura, come ammirare da una serie di punti di vista il Cernera, che di questo versante si procura le attenzioni migliori.

Primo punto di osservazione verso il Cernera…

Il Cernera e l’abitato di Santa Fosca…

Riprendo il cammino, alle mie spalle vista su Pescul…

Il momento è molto particolare. Oltre ad avere l’opportunità di poter guardare verso questi straordinari punti di vista verso la Val Fiorentina, il sole entra a far parte finalmente della mia giornata. Come sempre la sensazione è di quelle che capitano nel momento più opportuno. Inizio così a sentire sul mio corpo quel piacevole tepore, il freddo delle zone d’ombra con quei pochi grandi che aumentano al cospetto della nostra bella stella primaria.

Piacevole passeggiata…

Dietro di me la prima avvisaglia panoramica verso il Pelmo…Signore di queste valli.

Il cammino prosegue senza troppo impegno. L’ampia strada ben battuta, e ribadisco ghiacciata nei punti più nascosti dal sole, prosegue in quella sua naturale serpentina. Lungo il sentiero bisogna tenere conto di alcune tabelle indicative. Vista la stagione non è che ci sia l’opportunità di uscire dalla strada principale per seguire d’istinto altre destinazioni. Si rimane sempre lungo il segnavia 569 con indicazioni Ristoro Fertazza e Ristoro Belvedere.

Questo fino a che si raggiunge il terzo bivio che si incontra lungo la carrozzabile. In effetti se controlliamo bene la nostra mappa sarà ben evidente che ci si trova a pochi minuti dal Ristoro Fertazza, che nell’occasione si pone al di fuori del nostro sentiero 569. Bene allora, ciò che vi consiglio è di sfruttare subito questa che è l’unica deviazione di giornata. Per raggiungere il Ristoro è questione di una decina di minuti. Appena passato il traliccio della seggiovia che sale da Pescul, una serpentina breve ma impegnativa ed ecco raggiunto il Ristoro Fertazza.

Bivio decisivo per questa unica deviazione. Sulla destra le indicazioni per Cima e Rifugio Belvedere, mentre le tabelle centrali tra altre varie destinazioni segnalano Ristoro Fertazza…

L’ultima indicazione per il Ristoro Fertazza. Da questo punto la breve ma impegnativa serpentina finale…

Arrivare a questo punto merita sicuramente quella mezz’oretta in più da aggiungere all’intera salita. Arrivati al Ristoro è possibile quindi effettuare una piacevole pausa caffè e magari un piccolo spuntino come una piacevole fetta di torta o altro. Ottimo punto di vista verso gli impianti invernali dello SkiCivetta che guardano verso la Val Fiorentina. Un ottimo in tutto, un consiglio il mio da seguire.

 

Ristoro Fertazza – 1839m – Punti di Vista

Il Pelmo, magnifico benvenuto al Ristoro Fertazza…

Piste tirate a lucido, perfette come il panno di un biliardo…

Ristoro Fertazza 1839m

Indicazione per Pescul, da seguire per riprendere nuovamente il sentiero 569

Dopo questa piacevole pausa è tempo di ritornare sui propri passi. Si riprende nuovamente quel tratto di sentiero che ha regalato questa validissima deviazione. Si deve seguire la tabella di sentiero 569 con indicazioni Pescul per ritornare nuovamente al terzo bivio indicato in precedenza. E’ questione di pochi minuti, raggiunto si deve solo riprendere il cammino verso il Ristoro Belvedere e Cima Fertazza.

Pronti per l’ultima parte?, quella più impegnativa e che segna per la maggiore l’intero dislivello di giornata?. Certo che si, soprattutto dato dal fatto che i boschi iniziano così a diradarsi con una certa leggerezza, ampliando maggiormente gli spazi che ci circondano e quindi offrire spunto anche per qualche “fuori pista” improvvisato. Infatti in questa parte finale per raggiungere la vetta ponete molta attenzione in certi spazi aperti, se avete occhio vigile non possono assolutamente mancare delle leggere uscite dal sentiero per raggiungere queste piccole e meravigliose baite.

Attenzione però, ricordate il mio consiglio sull’utilizzo delle ciaspole?. Bene, ribadisco che per questa escursione lungo questa strada non servono, ma se siete dei temerari e siete disposti a sfidare quel mezzo metro di neve fresca all’interno di questi spazi aperti allora troverete pane per i vostri denti. Si tratta di qualche “fuori pista” molto breve, ma credetemi che ne vale veramente la pena.

Rientrati da questa piccola ma avventurosa parentesi, ormai l’aria della croce di vetta si fa sentire. E non solo nell’aria, ma anche nelle gambe.

 

Cima Fertazza – 2101m

Ritornando nuovamente a noi, ribadisco che in questa ultima parte di sentiero impone un certo impegno. Ora i boschi sono maggiormente diradati, il bel sole di fine Inverno brilla all’interno di questa zona geografica che cambia completamente aspetto, e lentamente ci si avvicina passo dopo passo alle piste invernali che si riversano a monte di questo versante.

Provo un grande piacere affrontare questo tratto finale. L’accorgimento maggiore da rispettare è quello di tenere come linea di riferimento quella traccia di sentiero ben marcato che dalle piste da sci tiene le giuste distanze. A tal proposito mi preme molto ricordare che l’attraversamento pedonale all’interno degli impianti invernali è assolutamente proibito. Con questa bella linea ben marcata non avrebbe senso cimentarsi in un attraversamento che potrebbe così risultare pericoloso.

Le piste invernali della Val Fiorentina, con una bella panoramica verso la valle…

Il Pelmo, finalmente un punto di vista verso questa meravigliosa montagna che da questa quota risalta maggiormente la sua possanza e immensa mole. Il simbolo dell’intera Val Fiorentina spunta così improvvisamente, e sebbene da lontano rimane sempre un grande piacere poter ammirare questa sua caratteristica rocciosa.

Attimi di contemplazione verso il Pelmo…

Una serie di emozioni che si succedono una dopo l’altra. Conosco queste montagne da una vita, frequento queste alte vette da sempre ma ciò non toglie minimamente quella curiosità e quelle forti sensazioni che in qualsiasi momento di impossessano dei miei sentimenti più cari.

Raggiunta quindi la pista invernale giungere in vetta al Fertazza è solo questione di pochi minuti. La si può ben notare tenendo come riferimento quelle grandi antenne per le telecomunicazioni, che dal mio personale punto di vista sono completamente fuori luogo dal contesto che le ospita.

Ma queste non sono mie decisioni in merito, ma la loro è una posizione molto discutibile…

In vetta al Fertazza, a 2101m di quota verso il Lago di Alleghe e la Civetta

Panorama idilliaco, punti di vista che raccolgono a se la Val Fiorentina, la Val di Zoldo e l’Agordino. Ma guardandosi bene attorno non ci si ferma solo a questo. Le Pale di San Martino, la Marmolada e il Sella, il Col di Lana e il Set Sass, il Lagazuoi e parte delle Dolomiti d’Ampezzo che guardano verso le Tofane e il Passo Falzarego.

Punti di osservazione che riescono a superare linee d’orizzonte quasi impensabili. Un momento moto intenso dove la mia fantasia vola così lontano quasi a toccare con mano questi raggruppamenti montuosi. La giornata di sole limpida, impeccabile, un susseguirsi di emozioni che giungono come un regalo. La croce di vetta tutta mia, nessuno con cui condividerla, un mondo che tengo solo per me.

 

Cima Fertazza – Punti di Vista

Verso la Civetta…

Verso l’Agordino e la Marmolada (dx)

Il Lago e l’abitato di Alleghe ai piedi della Civetta…

La Marmolada (dx)

Scorcio verso la Civetta…

Con la vetta del Fertazza obbiettivo raggiunto. Prendo ancora un po di tempo, il mio punto di osservazione rimane ancora libero e sfrutto questi momenti per respirare a pieni polmoni l’aria fresca che vola a queste quote. E’ giunge così l’ora di pranzo, e dove se non guardare a questo appuntamento così importante al Ristoro Belvedere

 

Ristoro Belvedere – 2082m

L’ora è quella perfetta, il luogo è altrettanto perfetto e l’ambiente che mi accoglie è praticamente unico. Per questa mia edizione invernale del Fertazza, il Ristoro Belvedere diviene il mio punto fisso per la mia pausa pranzo. La cordialità di Michela non manca mai, come quel suo sorriso che trasmette il piacere di sedersi comodamente in quella sua terrazza panoramica.

Anche questo momento è tutto mio, cambiano gli aspetti ma sempre mio rimane…

Un bel panino a base di salsiccia, cipolla e una montagna di condimenti generici per quella giusta ricarica dopo una lunga camminata. Un via vai di sciatori che si snodano all’interno di questo impianto meraviglioso, degno di essere uno dei Paradisi idilliaci per chi dell’Inverno ama frequentare queste zone con gli sci ai piedi. Una bella sensazione, dettata anche da quel contesto in cui, dopo tanti sacrifici dovuti alla pandemia, la gente sembra tornare a divertirsi.

Ma ora arriva il momento del rientro. Questo sentiero non permette di realizzare un anello invernale ben specifico. La presenza delle piste invernali infatti non permette una libertà di movimento rispetto alle altre stagioni. Devo così rientrare seguendo la stessa linea di sentiero affrontata durante la salita. Ma si tratta di una bella e tranquilla passeggiata, che offre l’opportunità di osservare punti di passaggio con una prospettiva completamente diversa.

Rientro così a Pescul in circa 90 minuti di cammino in completa discesa, spensierato e soddisfatto di poter raccontare Cima Fertazza anche nella sua veste invernale.

Leggi i miei articoli di Cima Fertazza in Primavera, Estate e Autunno

 

Cima Fertazza – Note Tecniche

Bellissima escursione da farsi in tutte le stagioni dell’anno. Durante la stagione invernale assume un aspetto completamente diverso e sicuramente affascinante. La vetta del Fertazza lascia sempre senza respiro, con quei suoi panorami che si allungano verso i quattro punti cardinali delle Dolomiti. Il sentiero di salita, il 569 impone un dislivello totale di +663m mantenendo una buona e facile media escursionistica su di una carrozzabile lunga e ben distribuita. Per la pausa di metà giornata il Ristoro Belvedere diventa quel punto di riferimento perfetto per la situazione, in alternativa può essere ben considerato pure il Ristoro Fertazza.

Nota importante. Prima di raggiungere la vetta, si inizia a costeggiare una delle piste invernali. E’ tassativamente proibito camminare anche lungo il bordo della pista stessa, si deve seguire la sicura traccia battuta presente e leggermente più a monte della pista.





 

Cima Fertazza – Il Video


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Location: Cima Fertazza (2101m)

Area Geografica: Val Fiorentina – Dolomiti Bellunesi

Regione: Veneto

Accesso: Dall’abitato di Pescul su sentiero 569

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