top of page

Dentro le mie Dolomiti

  • Immagine del redattoreStefano Germano

Invernale all’Ucia de Senes (Fanes Sennes e Braies)

 

Nei dintorni, a Nord, oltre la linea di confine con le Dolomiti d’Ampezzo, si apre il territorio del Parco Naturale di Fanes Sennes e Braies. E quale sorpresa ci si può attendere durante l’Inverno. Una fantastica immersione all’interno di una vasta ed impressionante area priva di boschi, dove lo spazio che mi circonda sembra non avere una fine.

Un territorio che amo ripercorrere durante l’anno in diversi periodi. In ogni occasione diviene quel piacere dove condividere il mio Trekking guardandomi attorno, con una continuità visiva che sembra non avere confini. Impensabile trovare quella naturale roccia di Dolomia che come d’abitudine completa le mie giornate. Il cielo a portata di mano.

La Val Salata ai piedi della Croda Rossa (dx)

Tutto ha inizio dalla Val Salata, estrema vallata che dalle Dolomiti d’Ampezzo si innalza verso l’area geografica di Fanes Sennes e Braies. E’ il crocevia di sentiero che conduce al Rifugio Biella (2327m) con due diverse diramazioni che permettono di raggiungere l’Ucia de Senes (2126m) da due diversi punti di vista.

Durante la stagione invernale può capitare che raggiungere il Biella sia abbastanza impegnativo, ma non impossibile. A differenza dell’Ucia de Senes, il Rifugio Biella impone tempi di marcia più lunghi, dove solo chi ha una buona condizione fisica può permettersi di abbinare le due strutture in un unica giornata.

Come di consueto, vivo la stagione invernale all’interno di certi limiti. Non mi piace affrontare giornate impegnative e così corte da un punto di vista solare. Preferisco concentrarmi maggiormente su destinazioni che siano consone e alla portata di tutti, in modo da consigliare il meglio mantenendo sempre una buona linea escursionistica.

Risalendo dalla Val Salata (Malga Ra Stua – 1695m) si esce completamente dalla zona boschiva che delimita la linea di confine tra il Veneto e l’Alto Adige. Un paio di tratti un po impegnativi e che vanno a coprire buona parte del dislivello della giornata. Nulla di cui preoccuparsi, si apre così il sipario su queste infinite distese di neve al cielo azzurro.

Il primo impatto visivo guarda verso il Plan de la Lasta che apre così lo scenario naturale verso le vette che delimitano il territorio di San Vigilio di Marebbe. L’intera area rientra all’interno del territorio geografico di San Vigilio, bellissima e rinomata località dell’Alto Adige.

Porto con me dei ricordi molto intensi di questo territorio. San Viglio di Marebbe è una delle occasioni migliori per toccare con mano la vera cultura Ladina. In merito vi consiglio di leggere due mie articoli dedicati a due mie escursioni della scorsa Primavera: Malga Antersasc (Puez-Odle) e i Mulini di Lungiarù (Val di Morins).

Mi lascio alle spalle la Val Salata….

…. e di fronte a me, in lontananza, la Muntejela de Senes (2787m)

Appena terminato il dislivello che sale dalla Val Salata, mi guardo alle spalle come spinto da un richiamo. L’intera valle e la sagoma della Croda Rossa Pizora (2850m) sono l’ultimo punto di vista geografico che guarda le Dolomiti d’Ampezzo. Di fronte a me, come ad attendermi a braccia aperte, la bellissima piramide della Muntejela de Senes (2787m).

Il punto di vista è sicuramente d’effetto. Da questo versante raggiungere l’Ucia de Senes è questione di circa 15 minuti. Troppo presto considerando una giornata ancora lunga da affrontare. Ciaspole ai piedi inizia l’avventura. Decido così di addentrarmi all’interno del Plan de la Lasta, per il puro piacere di camminare sulla neve abbagliato dal sole.

Effetto fantastico…

Sensazione di pura libertà. Ecco, è così che descrivo questo passaggio. Uscire dal normale sentiero e percepire quella sensazione in cui la Natura che mi circonda mi permette di vivere momenti di assoluta spensieratezza. Con tutta questa neve presente non si corre nessun rischio, il Plan è così talmente invitante e sicuro che ad ogni passo nutro sempre più fiducia in me stesso. La Natura in questo frangente è un ottima complice.

Un continuo e naturale scollinamento. Per precauzione tengo sempre come riferimento visivo le dorsali del Gran Pareis, una spinale di media altezza che sono il punto di inizio di quella parte di sentiero che anticipa l’arrivo al Rifugio.

Questo versante si snoda attraverso un facile cammino senza incorrere, durante la stagione invernale, a nessun rischio particolare. Ciò che ritengo utile come consiglio è quello di cercare di rimanere il più possibile a monte anche per il panorama offerto.

Segnatevi questa variante, dovrete solamente seguire una linea di sentiero immaginaria che vi condurrà verso Ovest. Alcuni tratti sono leggermente ripidi, ma avrete la totale gestione di come affrontare ogni singolo avvallamento e le possibili varianti.

L’ultima visuale del territorio delle Dolomiti d’Ampezzo

Cima La Vinores (2411m – sx) e la vetta del Ciamin (2610m – dx)

In lontananza l’Ucia de Senes (2116m)

 

L’Ucia de Senes – Rifugio Senes (2116m)

Il primo impatto che coglie immediatamente l’attenzione è dato da questo suo punto geografico così particolare e avvincente. Il Rifugio si trova alla base del Col de Lasta Picio, una cima che svetta a 2248m e che divide in due parti il Plan de la Lasta con il Munt de Senes. Come tuto il territorio circostante, anche queste vette sono completamente prive di boschi, l’effetto lontananza è sicuramente di grande prestigio.

La lunga ed ampia linea di sentiero che anticipa il Rifugio è una ex pista di atterraggio che veniva utilizzata negli anni ’60 dall’Esercito. Il Rifugio stesso venne all’epoca convertito come distaccamento militare essendo posizionato lungo la linea difensiva. Ora ciò che rimane di questa pista è una delle cartoline più belle che guardano al Senes.

Non resta dunque che avvicinarsi al Rifugio seguendo questa via di sentiero. Anche in questa stagione risulta ben preparata e accessibile senza l’utilizzo delle ciaspole, preferita da chi risale questi versanti con gli sci ai piedi per poi cimentarsi in lunghe ed affascinanti discese. Sia su neve ben battura che su neve fresca dei rispettivi versanti.

Versante Est del Col de Lasta Picio (2297m)

Il Rifugio alla base del Lago di Sennes, ora completamente ghiacciato e ricoperto di neve

Il Rifugio ai piedi del Col de Lasta Picio

E’ il punto di arrivo, e quel momento in cui dedicare i giusti pensieri ringraziando tutto ciò che questi momenti riescono a trasmettere. Le temperature nel giro di un paio d’ore sono aumentate di grado. La debole e gelida nuvolosità delle prime ore del mattino lascia finalmente spazio al sole e al ciel sereno. Tutto rispecchia perfettamente ciò che avevo chiesto, considerando le previsioni meteo non proprio a mio favore.

La giornata si svolge nella maniera in cui ogni situazione si incastra come i tasselli di un puzzle, e di questo ne faccio per l’ennesima volta un particolare importante da cogliere. E cosa c’è di meglio di un passaggio rivolto alle piccole baite e ai fienili posti sulle sponde del piccolo Lago. Queste minuscole creature create dall’uomo chissà da quanto tempo, con tutto quello che potrebbero raccontare e testimoniare di epoche molto lontane.

 

Le Baite del Senes

Utilizzate da decenni per uso negli alpeggi estivi. L’intero territorio diviene da decenni uno dei pascoli più belli dell’intera area che dal Senes si allunga verso il Munt de Senes e l’omonimo Rifugio (Rifugio Munt de Senes – 2176m), raggiungibile in circa 30 minuti dall’Ucia.

Tranquilla e semplice passeggiata lungo questo viale ben battuto alla scoperta di queste piccole strutture che durante l’Inverno sembrano la scenografia di un Presepe a misura d’uomo. Poco più di 200m per ricoprire il piccolo angolo in cui sono da decenni adagiate.

Così piccole che trasmettono una fragilità soprattutto in questo periodo. Sopraffatte dalla stagione bianca, dove il quantitativo di neve arriva addirittura a coprire alcune di loro lasciandone ben in vista solo alcuni particolari che ne identificano la presenza.

Ai piedi del Col de Lasta Picio

Lungo le sponde del Lago di Sennes

Spunta in lontananza La Vinores (2411m)

La Croda Rossa Pizora (2850m), in lontananza e coperta dalle nuvole

 

Punto di arrivo dunque. Se la giornata vi concede ancora un paio d’ore, ciò che vi consiglio è di fare una puntatina veloce al Rifugio Munt de Senes (2176m – chiuso durante l’Inverno), che dista circa 30 minuti di cammino. Fattibile considerando che buona parte del sentiero è ben battuto e quindi meno impegnativo da affrontare completamente con le ciaspole ai piedi.

Per il rientro in Val Salata, completando così un perfetto giro ad anello, ridiscendere verso il Plan de la Lasta, seguire il sentiero battuto 7A per l’Ucia Fodara Vedla (1966m) e la lunga discesa tra i boschi su sentiero 9 per Malga Ra Stua. Ovviamente scegliendo questa alternativa perfetta, il mio consiglio sopracitato per il Rifugio Munt de Senes deve essere messo da parte.

 

Note Tecniche.

Da mio giudizio devo esprimere opinione favorevole anche per famiglie con figli a seguito. La parte più impegnativa è quel tratto di salita che dal Cianpo de Crosc risale ai piedi delle Crepe de Socroda. Sentiero ampio e ben battuto ma con la possibile presenza di leggeri strati di ghiaccio. Terminata la serpentina a monte delle Crepe de Ra Ola il sentiero si fa più dolce e per nulla impegnativo. Giungere all’Ucia de Senes è questione poi di una ventina di minuti.

Se all’altezza del confine tra le due regioni e l’entrata all’interno del Parco Naturale di Fanes Sennes e Braies si vuole deviare verso Ovest come da me descritto, entra in scena un tratto che si immerge completamente lungo la piana del Plan de la Lasta. Qui occorre avere un buon senso di orientamento e seguire una linea di sentiero che focalizzi la direzione guardando verso Ovest. Nessun pericolo particolare, se non dato dal fatto di cercare di rimanere il più a monte possibile onde evitare pendii più impegnativi.

 

Invernale all’Ucia de Senes – La Mappa indicativa su normale sentiero

 

Invernale all’Ucia de Senes – Il Video


Seguimi sul mio canale YouTube

 

Location: Plan de la Lasta – Munt de Senes (BZ)

Area Geografica: Parco Naturale delle Dolomiti d’Ampezzo (BL) – Parco Naturale di Fanes Sennes e Braies (BZ)

Accesso: Dalla Val Salata (Malga Ra Stua) su sentiero 6

Link: Dolomiti d’AmpezzoFanes Sennes e Braies Ucia de SenesSan ViglioTurismo Alto Adige

23 visualizzazioni

Post recenti

Mostra tutti
bottom of page