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Dentro le mie Dolomiti

  • Immagine del redattoreStefano Germano

La Nuova Primavera – Trekking tra il nuovo che arriva.

 

La nuova Primavera che finalmente arriva. Quattro destinazioni da cogliere immediatamente al volo, e “respirare” così l’aria della nuova stagione.

Per dare finalmente un po di luce a questi sentieri ed entrare così a stretto contatto con la bella stagione in arrivo, ho pensato a queste prime quattro destinazioni, che dal mio modesto punto di vista sono perfette da affrontare con la stagione dove tutta questa Natura riprende il suo ciclo naturale.

Quattro destinazioni suddivise tra il Cadore, l’Agordino, la Valle del Boite e, per la categoria dedicata ai …Dintorni, tra le Puez Odle e Marebbe. Una calda e fantastica immersione tra questi diversi territori, dove poter trarne da tutti loro una propria personalità, panoramiche e orizzonti di straordinaria bellezza.

 

Trek n°1 – L’Alta Via dei Pastori

Straordinaria panoramica che guarda verso l’intera Valle del Biois, nell’Agordino occidentale all’estremo confine con il Trentino.

Una destinazione che amo affrontare già verso la fine di Maggio, quando nelle quote maggiori la presenza della neve rimane ancora viva. Una forte sensazione, questi vasti prati e boschi rigogliosamente verdi che vanno in contrasto con le alte vette ricoperte di quell’ultimo frangente nevoso di un passato Inverno.

L’itinerario che vi consiglio pone come riferimento la linea di sentiero che dall’abitato di Todesch risale verso Punta Palaza (2159m), e attraversa l’intera base in orizzontale della Crepa Rossa (2362m). Baita Pianezza (1726m), raggiungibile su sentiero 684 per salire verso i versanti di Forcella Pianezze (2044m). Si seguono le indicazioni su sentiero 688 che attraversa in orizzontale la base della Crepa Rossa in direzione di Baita Col Mont (1958m).

Baita Pianezza 1726m

Il sentiero, immerso tra i verdi prati

Baita Col Mont 1958m, in vista le Pale di San Martino

La sensazione che si prova è degna dell’ambiente che mi circonda. Questi vasti ed infiniti prati che si riscaldano al sole di Primavera. Panoramiche che si allungano verso l’intera Valle del Biois, dove i vari centri abitati ne creano quella perfetta cornice visiva.

Da Baita Col Mont si prosegue su sentiero 697, entrando così all’interno dei boschi a monte della Val de Tegosa, in direzione del Rifugio Baita Cacciatori (1746m). Il Rifugio lo ritengo una delle più belle terrazze panoramiche che guarda verso l’intera vallata e le vette del versante a Sud dell’intero Agordino.

Rifugio Baita Cacciatori 1746m

Vista verso la Valle del Biois

L’ultimo consiglio che vi propongo è quello di far visita alla Baita Papa Giovanni Paolo I°. Dedicata a Papa Luciani, il Papa del sorriso, nativo di questa valle (Canale d’Agordo) dove sviluppò sin da giovane la sua vocazione prendendo spunto da queste montagne e da questi boschi. Dal Rifugio Cacciatori si sale per circa 20 minuti lungo il sentiero 689, per raggiungere così a questa piccola ed affascinante Baita.

Baita Papa Giovanni Paolo I°

Piccola, affascinante e di grande ospitalità

Si scende a valle rientrando per il Rifugio Baita Cacciatori. Da qui seguendo la deviazione su sentiero 689 si scende lungo il Pian de le Fratte e la Val de Tegosa, ricollegandosi tra i vari sentieri boschivi interni che rientrano nel centro abitato di Todesch.

 

L’Alta Via dei Pastori – Leggi l’intero e dettagliato articolo all’interno del Blog

 

L’Alta Via dei Pastori – Il Video


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Trek n°2 – Valbona/Bivacco Campestrin

La prima del 2020. Quel primo weekend post Lockdown, dove tutto sembrava a breve termine. Ricordi bellissimi, la libertà e il sole di una calda Primavera.

Tra i miei ricordi la voglia sfrenata di ritornare alla normalità. La voglia di mettere da parte un periodo sicuramente difficile. Uno dei tanti motivi che mi legano al Bivacco Campestrin, piccolo e solitario gioiello ai piedi dello Sfornioi.

Anticipa l’arrivo a questo bivacco la lunga salita, su sentiero 483, che dal centro abitato di Ospitale di Cadore risale l’intera Valbona, per giungere nel cuore della Val Campestrin ed abbracciare così l’intero versante orientale del Bosconero.

Selvaggia Valbona

Lunga e solitaria immersione all’interno dei boschi, che a Primavera inoltrata sono un perfetto e fresco riparo dalle prime avvisaglie di calore di stagione. Punto di interesse lungo il sentiero il transito in Casera Valbona (1241m), punto ideale per una sosta di metà mattina. Prima di giungere in questa Casera, il sentiero non offre spunti panoramici di grande rilievo. Ciò che colpisce maggiormente è la costante presenza della grande parete Est del Sasso di Bosconero (2468m)

Bella e solare Casera Valbona 1241m

Abbandonata la Casera il sentiero prosegue con la numerazione 483, risalendo così, la parte finale della Val Campestrin attraverso un territorio che rimane prevalentemente boschivo. Passo dopo passo si guadagna in quota, le grandi pareti dell’intero raggruppamento roccioso iniziano così a fare bella mostra di tutta la loro imponente bellezza.

Il piacere di un immersione tra i boschi

L’arrivo al Bivacco Campestrin è improvviso. Spunta a sorpresa dalla fitta boscaglia, posizionato su un ampia radura a cielo aperto a 1640m di quota. L’impatto visivo è di grande effetto, sembra quasi appoggiato verso la Torre Nord dello Sfornioi con il grande ghiaione del Campestrin a farne da cuscino.

Il Bivacco con la Torre Campestrin 2241m

Il Bivacco offre tutte le comodità possibili per una notte sotto le stelle del Cadore. Ben accessoriato, struttura solida e completamente in pietra Dolomitica. Al suo interno tutto l’occorrente per un bivacco all’insegna della migliore tradizione montana.

Dalla sua posizione si rimane completamente abbracciato da questi enormi bastioni rocciosi, con una panoramica verso la Valbona che a fatica cerca di aprirsi un varco tra la fitta vegetazione circostante.

L’ottima posizione geografica collocano questa struttura in modo perfetto per organizzare un Trekking di più giorni. Si offre come punto strategico per essere quel punto di riferimento all’interno di questo selvaggio ed affascinante territorio, e ben gestibile per una sola giornata a lui dedicato.

Per il rientro dal punto di partenza (Ospitale di Cadore) si segue lo stesso sentiero di andata, con una possibile variante (sentiero 488) che da Casera Valbona in circa 1h giunge a Casera Girolda (1306m). Successivamente si scende ad Ospitale di Cadore su sentiero 481.

 

Lungo la Valbona – Leggi l’intero e dettagliato articolo all’interno del Blog

 

Trek n°3 – L’Antersass in San Vigilio di Marebbe

E’ quel momento così particolare. La prima volta è un qualcosa che lascia sempre il segno, dove ad ogni passo ogni minimo particolare rimane immortalato nella memoria, come l’esperienza più bella vissuta fino a quel momento.

Le Puez-Odle, raggruppamento montuoso che si divide tra l’Alta Badia e la Val Gardena. L’Antersass, lunga vallata che si innalza attraverso il versante più a Nord dell’intero raggruppamento. Quell’angolo Ladino che rientra all’interno del territorio turistico e geografico di San Vigilio di Marebbe. L’Alto Adige delle più belle tradizioni Ladine.

Prati fioriti che guardano verso l’Antersass

I verdi ed affascinanti prati del Mongroven, che in Primavera fioriscono per dare così luce alle vette dell’Antersass (Zwischenkofel – 2400m) in contrasto con la pura roccia di Dolomia del Puez Ciampani (2670m). Porta di ingresso di questo interessante itinerario è la lunga Valle di Longiarù. Le sue baite e i suoi fienili, cartolina perfetta che da inizio ad un lungo ed entusiasmante Trekking.

La Valle di Longiarù

E’ tutto un altro mondo, un altro stile di vita che respiri nella quotidianità. Le case, la gente e quelle tradizioni che fanno di questa regione un luogo dove ogni passo è come quello che fai per la prima volta.

E’ come raggiungere Malga Antersass, la mia prima volta lungo questi bastioni e tutta una nuova Natura da scoprire. L’intero territorio rientra all’interno del Parco Naturale delle Puez-Odle, porta d’ingresso che con i suoi sentieri ne copre l’intero gruppo montuoso.

L’entrata nel Parco

Punti di vista verso le pareti Nord del Puez Ciampani 2676m

In Primavera si ha la fortuna di avere il sole già alto sin dalle prime ore del mattino. L’intera valle boschiva che sale verso il Plan de Lec (Zwischenkofel) si apre presto al cielo aperto, permettendo così di ammirare la lunga spinale rocciosa dell’intero versante Nord che vede nel Puez Ciampani (2676m) e nella Montigela (2513m) i bastioni principali di roccia. Una bella ed entusiasmante salita, un immersione di straordinaria Natura.

L’arrivo in Malga Antersass (2084m) è il completamento di un opera straordinaria. Un punto di vista che abbina la forza naturale di questa imponente roccia con i prati che dalla base della valle si innalzano verso il Piz Somplunt (2738m) e la vetta dell’Antersass (2400m).

Da una parte la Montigela 2513m…

…al centro Malga Antersass 2084m…

…e nel versante opposto i verdi prati del Plan de Lec

Tutto si ferma qui, dopo circa due ore di un lungo cammino che personalmente porto ancora nel cuore come ogni prima esperienza. Se vi allungate verso questa valle a Primavera inoltrata, avrete anche la fortuna di trovare pascoli di pecore libere in questo vero Paradiso terrestre. Un valore aggiunto di grande forza positiva.

Pecore dalla lana bianca

Pecore dalla lana scura

Semplice e poco impegnativa giornata. Un cerchio di naturale perfezione che si chiude con la presenza di questa piccola Malga dispersa in un Mondo fatto di silenzio, pace e tranquillità. Le pecore al pascolo ne aumentano il valore naturale, esseri viventi che completano questo quadro immerso in quel verde dei prati, che con forza riescono a contenere la potente energia della roccia delle Puez-Odle.

 

L’Antersass in San Vigilio di Marebbe – Leggi l’intero e dettagliato articolo all’interno del Blog

 

L’Antersass in San Vigilio di Marebbe – Il Video


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Trek n°4 – Malga Ciauta Valle del Biois

Se non c’è Malga Ciauta non è Primavera. Anche lei una delle prime tappe a stagione avanzata e con la struttura stessa aperta al pubblico, ovviamente. Bellissima terrazza panoramica che guarda verso la Valle del Boite, con l’eccellenza dell’Antelao.

Situata nel cuore di questa rigogliosa valle, è quella che io definisco la porta d’entrata verso il Pelmo (3168m). Un punto di passaggio prima di dare inizio alla parte finale di quel sentiero, il 475, che risalendo la Viza Vecia giunge così al cospetto del “Caregon del Padreterno”.

L’ospitalità e la simpatia di Giovanna, che di stagione in stagione da il benvenuto ai suoi ospiti con quel sorriso e quel calore degno di questa bellissima struttura. Una delle panoramiche più belle verso l’Antelao.

L’alpeggio della Ciauta, il Pelmo resta a guardare

Tipico alpeggio estivo a 1552m, gli animali liberi al pascolo al cielo aperto dei solari e verdi Piani di Ciauta. Le stalle esterne che garantiscono la qualità e la freschezza dei prodotti primari che troverete poi serviti in tavola. Una calda ed accogliente terrazza esterna dove poter passare momenti di condivisione, guardando l’intera valle accompagnati dal tintinnio degli animali liberi al pascolo.

Un punto di arrivo come un punto di transito. Raggiungibile comodamente in auto grazie alla strada interna che risale dal centro abitato di Vodo di Cadore. Oppure, come io ovviamente consiglio, tramite il sentiero 475 che dal centro abitato di Villanova (Borca di Cadore) risale i boschi della Croda Rotta. Sentiero poco impegnativo e che raggiunge i Piani di Ciauta in poco più di 1h30m.

Una culla, quel silenzio interrotto solo dal suono degli animali e l’opportunità di effettuare tranquille e facili passeggiate lungo i boschi circostanti. Raggiungere il Rifugio Venezia (1946m) ai piedi del Pelmo, è questione di circa 1h 30m di sentiero, che si innalza verso i Campi di Rutorto.

La struttura è aperta per tutto il periodo estivo. D’Inverno e in Primavera segue dei calendari prestabiliti consultabili direttamente con la gestione. La sua particolare posizione geografica la rende un punto logistico di grande importanza per i vari Trekking che si snodano all’interno del versante ad Est del Pelmo.

 

Ai piè del Pelmo – Leggi l’intero e dettagliato articolo all’interno del Blog

Malga Ciauta – Leggi l’intero e dettagliato articolo estivo all’interno del Blog

Malga Ciauta d’Inverno – Leggi l’intero e dettagliato articolo invernale all’interno del Blog

 

Casera Ciauta e il Rifugio Venezia – Il Video


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