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Dentro le mie Dolomiti

  • Immagine del redattoreStefano Germano

Linea dell’Averau (Agordino Dolomiti)

 

In questo mio frangente l’Averau diventa un punto di transito all’interno di una lunga giornata dedita al mio Trekking dolomitico. L’area interessata coinvolge diverse destinazioni, se solo pensiamo che salire direttamente dal Passo Falzarego sia quel punto di inizio e di fine per una serie di collegamenti che sembrano quasi spaziare all’infinito. Le Cinque Torri come il Nuvolau, il Giau per risalire in direzione del Mondeval solo per citarne alcuni. L’Averau in questo frangente rientra all’interno di uno di questi punti di transito, scendendo direttamente dallo Spiz de Poure e trovandomi così a gestire una seconda parte di giornata a stretto contatto con questa bianca e straordinaria roccia. Trovo spunto per dedicarne un post ad hoc nel preciso istante in cui mi rendo conto che per un passaggio di circa un paio d’ore la possibilità di trarne un resoconto che merita così tanta attenzione da parte mia, sia quel valore meritevole e aggiunto.

Il sentiero 441 con indicazioni al Castello di Andraz. In lontananza la Marmolada

Indicazioni per il Castello di Andraz

Lo spettacolo dell’Averau paesaggisticamente raccontato inizia da molto prima. La sua grande mole che si innalza a 2649m segue un percorso granitico che prende vita dalle grandi muraglie rocciose che dal Col Gialinè si estente lungo la Croda Negra per dare vita, man mano che se ne segue la loro inconfondibile sagoma, alla mole della nostro mausoleo roccioso per antonomasia. Il sentiero di cammino , il 441, prende spunto da una variante che si distacca dalla famosa Via Alpina, grande collegamento su di un sentiero che copre per intero tutto l’arco delle Alpi Italiane. Una variante che si snoda con poco impegno all’interno de le Fedare, una massiccia vallata composta unicamente da enormi blocchi di roccia che rendono il cammino spettacolare e con quella carica di entusiasmo che non conosce limiti. La giornata è completamente assorbita dal sole, quel caldo che a queste quote si fa sentire ma con quel privilegio di abbracciare quella brezza che risalendo dalla Val de Codalongia rende più mite e perfetto questo leggero dislivello. Si perchè iniziare l’itinerario dal Sosas, piccola forcella e punto di riferimento a 2182m poco lontano dal Rifugio Fedare, richiede un dislivello di poco più di 200m. Ben distribuito lungo il sentiero che permette un proseguimento agevole, panoramico e con quel giusto spunto per godersi metro dopo metro ogni passo che avanza.

Vista sull’Averau (sx) e sul Nuvolau (dx)

Vista sulla Ra Gusela (sx), sul Lastoi de Formin (centro) e il Cernera (dx)

E’ un passaggio tutto alla base delle varie creste che raggruppano gli interi versanti sopra menzionati. Lasciati i verdi prati che stanno più a valle, la salita cambia in modo molto consistente la formazione geologica. Il verde solare lascia posto alla calda roccia riscaldata da questo sole. Un susseguirsi di serpentine a cielo aperto che non concedono un minimo spiraglio d’ombra. Un passo dopo l’altro tra un sistema roccioso ben battuto e che non desta nessun problema. La mole della Croda Negra sembra quasi avvolgere la mia testa, i 2507m della sua massima altitudine guardata dalla sua base si traduce in un immenso muro di roccia che ben fa capire quanto io sia il nulla al cospetto di così tanta possenza. Ora immaginate di aver raggiunto la quota massima di questo sentiero. Immaginatevi che tutto ciò che seguirà avrà un suo percorso perfettamente orizzontale e lineare con la base di queste enormi pareti. Immaginatevi dunque la sovranità di queste lunghe pareti, guardando verso valle per avere di fronte a voi un mare composto da enormi massi rocciosi caduti da chissà dove.

Punto di vista molto particolare

Parte de La Croda Negra

Prime avvisaglie dell’Averau

Vista sul Spiz de Pore

La Croda Negra

E’ uno spettacolo. La roccia bianca e fortemente riscaldata dal sole, voci che sembra arrivino dall’ignoto ma che fanno parte di altri gruppi di escursionisti che risalendo dal Falzarego stanno camminando lungo quelle creste, più in alto rispetto alla mia quota attuale. E’ un continuo scrutare ed osservare qualsiasi minimo particolare. Dopotutto è così che funziona, soprattutto quando si tratta di un itinerario che si affronta per la prima volta. Tutto capita per caso, nulla è programmato. Questa alternativa per coprire la mia intera giornata viene quasi per istinto, come un richiamo da parte di quelle lunghe ed enormi pareti che si protrae da inizio mattina. Tutto è perfettamente preciso, non per mio merito ma dalla forte alchimia che queste vette riescono a trasmettere solo a chi di montagna, e Natura, ne fa un pensiero di vita di immenso valore.

L’Averau (sx) e il Nuvolau (dx)

Mi lascio alle spalle la Croda Negra

Dal sentiero il Nuvolau (sx), la Ra Gusela (centro) e il Cernera (dx). Centrale e in lontananza il Pelmo

Vista su La Civetta (sx) e lo Spiz de Pore (dx)

Lo Spiz de Pore (sx) e la Marmolada in centro

In prossimità di Forcella Averau tutto inizia a cambiare. Quella mia perfetta solitudine mi lascia in maniera quasi graduale. Mi collego ad un sentiero, il 464, dove la presenza di altri escursionisti in procinto di salire o scendere dal Rifugio Averau, pacificamente invadono quel mio sentiero. Lo spazio è di tutti e la montagna ne è un sacrosanto diritto per eguali persone, ma questo attenua una parte di ciò che stavo condividendo con questa Natura selvaggia e piena di valori. Il Rifugio Fedare, quel punto finale di una giornata indimenticabile. Nulla mi è stato negato, di tanto sono stato arrichito. Guardo a 2000m perfetti tutto ciò che mi sono lasciato alle spalle. Quella Croda, la Negra che in modo sistematico si collega alla grande figura piramidale dell’Averau e tutta quella serie di facili passaggi che dal Rifugio stesso sono quasi invisibili, come a dove trattenere dei segreti in modo naturale ed impenetrabile. A volte non sembra, troppe volte da valle è quasi impercettibile la presenza di questi sentieri, di questi passaggi che per quanto possano essere di breve durata sono quel valore aggiunto, o meglio definito la completezza.

L’Averau

 

Linea dell’Averau – La Mappa

LINEA-AVERAUDownload

 

Linea dell’Averau – Il Video


 

Location: Gruppo dell’Averau – versante a Sud

Area Geografica: Da questo versante a Nord tra la Val Fiorentina e Colle Santa Lucia – Dolomiti Bellunesi (BL)

Regione: Veneto

Accesso: Su sentiero 441 all’inizio con indicazioni Castello di Andraz

Tempi di Percorrenza: Giro semi circolare fino a scendere al Rifugio Fedare circa 90 minuti

Dislivello Totale: Dalla variante della Via Alpina a Forcella Nuvolau +413m

Link: VisitVeneto Val Fiorentina Dolomiti.it InfoDolomiti Rifugio Fedare (Facebook) Promozione Belluno e Provincia Agordino Dolomiti

 

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