Stefano Germano
Malga Klammbach – Val Pusteria
Aggiornamento: 20 feb
Piacevole escursione di Primavera lungo la Val Pusteria, Dolomiti di Sesto.
Una bella uscita primaverile, facile e molto appagante dal punto di vista sia naturale che geografico. Le Dolomiti di Sesto e quell’angolo del Comelico che un passo dopo l’altro da vita a quelli che tra poco saranno dei rigogliosi e verdi prati.

Facile cammino lungo uno dei territori più belli e panoramici di questo angolo della Val Pusteria, che vede come artefice naturale le Dolomiti di Sesto. Malga Klammbach, sperduto ed isolato alpeggio che guarda verso la Croda Rossa di Sesto e la meraviglia di questo luogo a cielo aperto.
Passo di Monte Croce in Comelico – 1636m
Punto di partenza di diversi itinerari che si snodano all’interno di questo territorio che abbraccia a se il Comelico (Dolomiti Bellunesi – Veneto) e le Dolomiti di Sesto (Alto Adige). Il Passo di Monte Croce in Comelico, punto di collegamento stradale tra queste due regioni.
Da qui alla scoperta di questo angolo della Val Pusteria. Oltre alla Klammbach che sto per affrontare, da questo punto “nevralgico” si sale in direzione della bella Val Lorera, dell’Alpe di Nemes, del Quaterna e lungo la meravigliosa Cresta Carnica, linea di confine tra l’Italia e l’Austria.

L’Hotel Monte Croce (1636m) e di spalle la Croda Rossa di Sesto (2965m)
Parto seguendo la linea di sentiero principale, il 131 che si snoda liberamente all’interno dei boschi del Federaviero. La stagione invernale lascia ancora qualche strascico nevoso lungo questa bella e facile forestale interna. Al mattino presto, e con le rigide temperature di una notte appena passata, trovo alcuni tratti ghiacciati, ma il mio entusiasmo guarda ora verso un nuovo periodo dove tornare finalmente a camminare su liberi sentieri rocciosi.

La piccola chiesetta di St. Michael…
Uno dei punti caratteristici è la piccola chiesetta di St. Michael. La si trova da subito, appena tenuta una curva che sulla sulla destra da indicazioni per l’Alpe di Nemes (1877m) e il territorio della Klammbach che sto per affrontare.
Cammino lungo questo sentiero diverse volte durante l’anno, e questa piccola chiesetta diviene sempre un valido motivo per ammirarla nelle sue più svariate stagioni.

Dal sentiero completamente pulito dalla neve….

….al ghiaccio improvviso.
Tutto si svolge nella tranquillità più assoluta. Immergermi all’interno di questi boschi con la leggera brezza del mattino è sempre un grande piacere. Aria fresca, il sole che lentamente inizia a farsi vedere tra questa fitta vegetazione e la spensieratezza di una nuova giornata tutta da vivere.
Questa prima parte di sentiero non offre spunti particolari. Come da me descritto, la fitta vegetazione non offre punti panoramici di grande effetto. Ciò che riesco a notare in certi momenti è la vista che guarda sempre verso al Passo di Monte Croce e alle vette rocciose della Croda Rossa di Sesto.

Per chi non ha praticità del territorio, il sentiero da seguire non impone delle deviazioni che potrebbero creare qualche dubbio sul giusto proseguo. Le indicazioni e le tabelle escursionistiche sono ben presenti in diversi punti di passaggio. Per facilitare il giusto senso di marcia, l’indicazione di riferimento principale rimane sempre per l’Alpe di Nemes Hutte. Sentiero 131.

Tabelle indicative sempre presenti e ben dislocate lungo il sentiero…
Ma come è di consuetudine in questo periodo di stagione, man mano che aumenta la quota la neve torna a prevalere sulla stagione in atto. Non se ne trova molta, diciamo che per essere a metà di Aprile quella alle quote più alte, all’incirca dai 1700m e in zona boschiva, copre ampie fasce di territorio ed in prevalenza molto ghiacciata in certi frangenti.
Ma questo non desta nessuna preoccupazione particolare, infatti il cammino prosegue senza nessun problema rilevante. La forestale 131 prosegue con lunghi e docili sali/scendi molto piacevoli, e il sole finalmente entra a far parte della mia lunga giornata.
L’Hochmoos, la Torbiera e il Giardino Alpino
Cambia completamente lo scenario. Da ciò che i boschi hanno sempre tenuto ben nascosto, prende vita l’intero ambiente naturale che mi ospiterà da qui sino all’arrivo in Malga Klammbach. Comunemente si chiama Hochmoos, ed è un’ampia piana che guarda verso le vette più orientali del territorio di Sesto e della Val Pusteria.

Il territorio dell’Hochmoos
Questo è un luogo che durante l’Estate inizia ad ospitare i bellissimi alpeggi che costeggiano l’Alpe di Nemes. Ora la neve prevale ancora all’interno di questi rigogliosissimi prati, e la vista verso il Tovo Alto (Hochgruben – 2534m), l’Arnese (Hornischegg – 2550m) e più in lontananza il Monte Elmo (Helm 2434m), delineano in maniera netta la demarcazione della famosa Cresta Carnica, che da queste prime vette prende vita in direzione delle Dolomiti Friulane.

Il paesaggio e la vista sono suggestivi e affascinanti. Una piccola pausa di merito per ammirare finalmente questa meravigliosa Natura e il grande regalo che per l’ennesima volta mi offre. Una recinzione in legno che divide i territorio geografico tra il Comelico (Veneto) e Sesto (Alto Adige). Una comoda panchina e un paio di tabelle indicative di sentiero.
Qui è molto importante fare una distinzione. In effetti una di queste da come indicazioni per Malga Klammbach il sentiero 132 che si innalza leggermente verso il Seikofel (1908m). Non è quella che consiglio per ora da seguire sebbene porti in direzione della Klammbach stessa. Rimango sempre fedele al sentiero 131 per l’Alpe di Nemes, e il motivo è il seguente.

Per raggiungere sia la Torbiera che il Giardino Alpino, le indicazione per l’Alpe di Nemes permettono un tratto di sentiero molto interessante, sia dal punto di vista panoramico che faunistico. L’Hochmoos lo si vive ammirandone questi suoi spazi che sembrano infiniti. Passaggi su pedane in legno che durante l’Estate risultano molto utili. La Torbiera infatti durante la bella stagione è completamente inzuppata di acqua. Questo permette la rigogliosa vita del Giardino Alpino e della meravigliosa flora che ne compone il territorio.
L’Hochmoos, la Torbiera a il Giardino Alpino – Punti di Vista

L’attraversamento dell’Hochmoos…

L’Hochmoos verso la Val Pusteria…

Meravigliosa vista verso il versante ad Est delle Dolomiti di Sesto…

Il sentiero torna per poco all’interno dei boschi…

Punto di vista verso il Col Quaterna (Knieber – 2503m)
In questa stagione la presenza della neve non permette di ammirare la Torbiera e il Giardino Alpino nella sua veste più rigogliosa. Tutto rimane ancora chiuso da questo manto di neve ghiacciata, tutto riprenderà il suo corso a tempi brevi quando il disgelo permetterà finalmente un nuovo ciclo.
Vi faccio però ammirare questo luogo con queste mie foto estive, giusto per farsi un’idea.

Foto estiva: All’interno di questo recinto, inzuppate da un rigoglioso stagno, prendono vita alcune delle piante che compongono il Biotopo. Un luogo da scoprire grazie alle utili tabelle indicative…

Foto estiva: Comode passerelle in legno per evitare l’umido territorio che compone la Torbiera…
Mentre ora, a Primavera inoltrata, il territorio si presenta ancora ricoperto di neve.


Un valido motivo per allungare leggermente l’itinerario, che giunge alla deviazione che inizia a lasciare il territorio dell’alpeggio della Names per proseguire lungo la linea geografica dell’Hochmoos.
Sentiero n° 13, lo si trova al termine della Torbiera seguendo le indicazioni per Saumahd e pure qui bisogna fare una distinzione molto importante.

Da questo punto infatti, e come da foto sopra, è ben evidente una tabella indicativa di sentiero, sempre n° 13, per Malga Klammbach. Non si segue quella direzione, ma si tiene come riferimento Saumahd. Infatti l’indicazione per Klammbach conduce ad un anello che dopo aver lasciato l’Alpe di Nemes si innalza verso la vetta de La Muta (Demut – 2592m) e di conseguenza scende verso la Klammbach. Fattibile certo, d’Estate ma non ora che in quota è ancora presente molta neve.
Si cammina dunque in direzione di Saumahd.
Saumahd – 1758m
Percorrendo il sentiero 13 si scorre lungo l’Hochmoos, un ampio pianoro che raccoglie a se dei piccoli insediamenti boschivi. L’intero territorio è molto suggestivo, insediamenti boschivi a parte si apre per intero lungo una stretta lingua a 1750m di altitudine. Cammino lungo questa via di sentiero che scorre quasi in orizzontale lungo la base de La Muta (Demut – 2592m) e della Cima di Pontegrotta (Hollbricker Spiz – 2581m), che raccolgono a se la meravigliosa Traversata Carnica.



Lungo questo passaggio si può ammirare in lontananza quella prima parte di spuntoni rocciosi che vedono nelle Cime di Sesto (Gsellknoten – 2773m) quelle prime spalle che poi danno vita a vette sicuramente tra le più blasonate dell’intero gruppo montuoso. Una di queste vede in Punta dei Tre Scarperi (Dreischusterspitze – 3145m) uno di questi frangenti naturali più conosciuti.
Ma la lunga spalla del Sausbeerwald e del SeiKofel (1908m) che tengo sulla sinistra, mantengono ancora in gran segreto la bellezza del panorama che in Klammbach mi attende.

Saumahd è una piccola parte di uno degli alpeggi che si snodano tra il territorio dell’Alpe di Nemes e della Klammbach. E’ il punto di arrivo del sentiero 132 che avevo incrociato prima di entrare all’interno dell’Hochmoos e della Torbiera. Quella parte di sentiero che scorre lungo il Sausbeerwald e che avevo deciso di tralasciare per la Torbiera stessa.
Nuove indicazioni, un grande Cristo che si allunga verso il cielo e la salita finale che guarda direttamente alla Klammbach.

Il grande Cristo presente a Saumahd

L’ultimo cambio di direzione della Klammbach, su sentiero 133
Ed è proprio appena oltrepassato il Cristo e il ponticello in legno dove scorre un piacevole torrente, il Klamm che scende direttamente dalle piccole vallate a monte del Purnwald, che mi trovo di fronte all’ultimo cambio di sentiero. Il 13, che mi ha visto arrivare direttamente dal Giardino Alpino (le Torbiere) prosegue verso Nord, e in circa 20 minuti porta direttamente al centro abitato di Moso (Moos – 1335m).
Nel mio caso invece seguendo il sentiero 133, posto sulla destra della via principale, inizia la salita che con un dislivello di +180m circa, attraverso questa nuova serpentina, mi fa già sentire il “profumo” alpino della Klammbach.
Punti di vista salendo il sentiero 133
Ora l’aumento di dislivello mi permette di ammirare un’ampia parte delle Dolomiti di Sesto da una visuale completamente diversa. Il Sausbeerwald lo lascio ad una quota più inferiore, e questo mi permette questi nuovi punti di vista.

Dai prati dell’Altherbige verso la Croda Rossa di Sesto (2965 – centrale)

Sempre verso la Croda Rossa di Sesto ad una quota più elevata…

Ponta dei Tre Scarperi (3145m – sx) e Cime di Sesto (2773m – dx)

In un unico scatto la Croda Rossa di Sesto (sx), la Ponta dei Tre Scarperi (dx)
Le tabelle indicative danno circa 40 minuti di cammino per la Klammbach. Buona parte di questo tratto finale si rispecchia al sole, permettendomi un cammino agevole e con poca neve presente. Su alcuni tratti lungo questa serpentina, ottimi spunti su quelle lunghe creste che più a monte formano la già citata Traversata Carnica.
Ora tutte quelle insenature ancora ricoperte di bianco che formano piccole vallate tra il Purnwald e il Klammbachalm, mi offrono delle bellissime prospettive difficilmente scrutabili lungo la valle dell’Hochmoos. Punti di vista sempre più privilegiati.

Il Pullkopf (2381m – in primo piano) e la Cima di Pontegrotta (2581m – in secondo piano)
Bellissimo passaggio, tratto di sentiero quasi sempre esposto al sole e le ultime tabelle indicative. Arrivare alla base dell’alpeggio della Klammbach è questione di una mezz’oretta circa, e quei suoi quasi +200m di dislivello non si fanno nemmeno sentire. Infatti quest’ultima parte di salita è ben distribuita lungo il sentiero, non desta nessun impegno fisico e questo è sicuramente importante.
Finalmente la Klammbach, la mia meta ufficiale di questa mia giornata.
Malga Klammbach (Klammbach Alm) – 1950m
Ed ecco che come per magia tenendo una curva sulla sinistra appare in lontananza la mia Malga. Bellissimo impatto visivo, e come sempre una grande emozione quando per la prima volta nella mia vita giungo in un luogo a me del tutto nuovo.
Scorgo con grande curiosità un ceppo commemorativo, curiosità alimentata dalla presenza di una grande elica di un aereo che ricorda la prematura scomparsa di un pilota italiano avvenuto sicuramente in questo luogo durante la Grande Guerra.


L’ennesimo e importante momento da dedicare a queste situazioni così particolari. Non perdo mai occasione lungo i miei sentieri nel trovami di fronte a ciò che porta con se il ricordo e la testimonianza di un periodo sicuramente importante per il nostro Paese.
Da ciò che è stato a ciò che è ora. Passo dopo passo l’avvicinamento alla Klammbach mi permette di osservare il meraviglioso ambiente che la ospita. Macchie di erba ancora congelata che finalmente riesce a trovare spazio all’interno di enormi fazzoletti nevosi.

Bellissima struttura costruita interamente in legno. Si posiziona a 1950m di quota guardando verso la Valle di Sesto e quella enorme formazione rocciosa che finalmente esplode in tutta la sua bellezza ed imponenza naturale. Le Dolomiti di Sesto al completo, soddisfatto e pronto per scoprire ogni angolo possibile di questo Paradiso terrestre.
Klammbach chiusa, aprirà con molta probabilità durante il mese di Giugno.

Bellissima struttura. Abili lavorazioni in legno la scolpiscono fino a crearne una meravigliosa ed ampia terrazza panoramica. La vista che si gode verso le Dolomiti di Sesto è impeccabile, e quei suoi tavoloni esterni testimoniano che la sua chiusura di fine stagione invernale deve essere datata di poco.
Il piacere della solitudine assoluta. Nessuna anima vivente “umana” a parte la mia, accompagnato unicamente dal suono degli uccellini e da qualche gracchia incuriosita della mia presenza. Che spettacolo, che bellezza per questo luogo da mettere in agenda per la prossima Estate.
Ora sembra che tutto questo sia solo ed unicamente mio. Nel rispetto del luogo che in questo momento mi ospita, mi muovo nel silenzio più assoluto. Tutto è così meraviglioso.
Malga Klammbach – 1950m – Punti di Vista

Escursionista mentre scruta l’orizzonte…

Dalla terrazza esterna verso la Croda Rossa di Sesto (sx) e Ponta dei Tre Scarperi (dx)

Angolo esterno molto piacevole della Klammbach

Dall’angolo stesso verso le vette di Sesto…

Rimango in silenzio al cospetto di così tanta meraviglia…

Momenti molto particolari, solo ed unicamente miei…

Tutto rimane in ordine, come se qualcuno fosse partito da pochi minuti…
Di questa mia giornata voglio prendermi il meglio, voglio sfruttare ogni angolo di questo luogo così straordinario e catturare qualsiasi punto di vista possibile. La Klammbach si compone di tre strutture poste nei suoi prati adiacenti. Si tratta di due fienili e di una piccola baita che fanno da piccole comparse a questa struttura centrale.
I loro prati sono per la maggior parte coperti di neve, un sottilissimo e bianco strato che non crea nessuna difficoltà. Da lì un lungo recinto che durante l’Estate delimita l’area libera per gli animali al pascolo, oltre ad esso la Val di Sesto e quelle montagne che nelle ore precedenti mi hanno accompagnato fin quassù. Uno spettacolo che toglie il fiato.

Due fienili e una baita…

Seguendo il recinto di delimitazione. Dietro di me la vetta del Tovo Alto (Hochgruben – 2537m dx)

Dalla Val di Sesto alle sue vette omonime…

Oltre all’Hochmoos il Popera e l’Alto Comelico, Val di Padola compresa…

Suggestiva vista della Klammbach…

Rientro verso la Klammbach…

Spuntano i frangenti più in quota di Ponta dei Tre Scarperi…
E dopo così tante cose nuove il rientro. Non si tratta di un giro ad anello, questa escursione impone un cammino da un punto all’altro e per il ritorno segue la stessa linea di sentiero. Ciò non è mai una situazione poco interessante. Anzi, permette di guardare con molta attenzione verso quel senso di marcia che si è tenuti di spalle, un valore aggiunto che assume così il piacere di guardare sempre con occhi e prospettive diverse.

Da Saumahd con vista del Col Quaterna in lontananza…
Il pomeriggio è già inoltrato. Il sole risplende maggiormente di luce, e questo crea un gioco di riflessi molto diversi rispetto alle ore precedenti. Sia questi angoli naturali che le vette che circondano questi pianori in alta quota, brillano di una luce molto diversa.
Cerco comunque un diversivo, anche minimo ma che mi dia l’opportunità di una qualcosa di alternativo. Rientro lungo l’Hochmoos lasciando il sentiero 13 che porta alla Torbiera. Una deviazione che mi permette di camminare su di una strada secondaria e ben battuta.


La neve presente non è un problema e questa deviazione più interna mi ricongiunge nuovamente con quel tratto che vede il versante più a Nord dell’Hochmoos. Un rientro fino a questo punto molto veloce, e quell’alternativa perfetta che rende più piacevole l’intera escursione.

Pausa panoramica, in lontananza la vetta della Muta (Demut – 2592m)
Ora mi congiungo nuovamente con il sentiero 131, in circa 40 minuti di spensierata e riflessiva discesa rientro così al Passo di Monte Croce in Comelico. Il cerchio si chiude, escursione di grande impatto visivo e panoramiche che rendono la Klammbach un vero Paradiso terrestre. Meraviglia…
Malga Klammbach – Note Tecniche
Bella e facile escursione. Un dislivello totale dal Passo di Monte Croce in Comelico alla Klammbach di +330m complessivi. La durata stimata in andata e ritorno si aggira sulle 4h/4h15 minuti totali. Due gli unici punti che considero più “impegnativi” sebbene di poco conto. Dal Passo di Monte Croce in Comelico alle Torbiere (Giardino Alpino) un dislivello poco sopra ai +100m, mentre da Saumahd alla Klammbach poco più di +200m totali. E’ interessante prendere nota di questa escursione per il periodo estivo. In aggiunta un bellissimo anello che oltre la Klammbach sale in direzione della Traversata Carnica in direzione della Sella dei Frugnoni (2539m), per scendere verso la Val Lorera e l’Alpe di Nemes. Già messa in agenda per la prossima estate.

Malga Klammbach – Il Video
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Location: KlammbachAlm – Dolomiti di Sesto (BZ)
Area Geografica: Sesto Val Pusteria – Alto Adige (BZ)
Regione: Alto Adige
Accesso: Dal Passo di Monte Croce in Comelico su sentiero 131 per l’Alpe di Nemes