Stefano Germano
Rifugio Popena, il Rifugio dimenticato
Il passato e una storia da ricordare
Un epoca così lontana che sembra quasi finita nel dimenticatoio. Sto parlando di un periodo storico dove hanno iniziato a prendere vita i primi Rifugi, di cui alcuni di loro limitati a delle semplici baracche dove poter trovare riparo e sostentamento. Un epoca in cui piantare le fondamenta e innalzare muri di cemento e travi di legno, diventava più un impresa che un opera edile.
Tutto era più difficile, complicato. La manualità e l’arte di saper costruire queste strutture in alta quota così forti, solide e con tutte le qualità per divenire “ospitali”, dipendeva dalla grande esperienza di abili montanari. Passione, visione della montagna a spazi sempre più aperti. Il desiderio di fuggire da mille realtà ben diverse, hanno portato uomini e generazioni intere a scrivere pagine di storia di montagna indimenticabili.


Il Rifugio Popena è una di queste straordinarie storie. Certo, perchè quando c’è di mezzo quel forte legame tra uomo e montagna, ogni storia che si vuole raccontare diviene così straordinaria da attirare l’attenzione. Le origine del Popena si concentrano esclusivamente sulla figura del suo ideatore: Lino Conti.
Figlio della montagna classe 1908, di quella montagna lontana dal Popena e che vede i suoi primi sguardi verso le montagne del Trentino, a Bolognano d’Arco per la precisione. Figlio di una famiglia di gestori alpini (Rifugio Marchetti), subisce la dura disfatta delle due guerre, composta da diversi spostamenti e dai tanti sacrifici vissuti in quell’epoca.


L’idea del Rifugio, di gestire questa importante struttura alpina per Lino è il sogno di una vita. Portato sicuramente da quella lunga tradizione familiare che vede i Conti come uomini di alta montagna, pronti a vivere parte della loro vita a stretto contatto con la Natura più selvaggia delle Dolomiti.
Un qualcosa che scorre nel sangue, arrivato a Misurina come accompagnatore di turisti e scalatori, si innamora perdutamente di quell’area geografica che si divide tra Misurina e le cime del Cristallo. Ha solo 26 anno quando decide di dare il via a questo suo grande sogno: un Rifugio, costruito dal nulla.


Il lavoro, paragonato ai tempi attuali, è da considerarsi “colossale”. Tutto il materiale di prima necessità vien trasportato a monte direttamente sulle spalle, perchè l’unico elemento che la montagna può offrire alla portata di mano sono solamente sassi e massi rocciosi.
E’ nell’Ottobre del 1937, dopo due lunghi anni di lavoro e sacrificio, che per Lino realizza i suoi due sogni più grandi. Inaugura il Rifugio Popena e sposa Giulia, una ragazza alle dipendenze di un Albergo a Misurina. E’ l’inizio di un periodo straordinario, il Popena diventa così uno dei punti di riferimento logistici del territorio.

Vista su Forcella Popena (2214m) verso il Cristallino di Misurina (2776m), è qui che prenderà vita il Rifugio…
Ma la storia insegna e ricorda quel periodo tragico per il Mondo intero. Tra il 1940 e il 1945 il Rifugio deve fare i conti con il secondo conflitto bellico. Gli escursionisti sono sempre meno e l’inospitalità del territorio in “prima linea” fa diminuire maggiormente la presenza di gente di montagna. Ma la Grande Guerra è il male peggiore per i sogni di Lino.
Nel 1948 dei balordi salgono al Rifugio chiuso per la stagione invernale, riescono ad entrarci e, dopo aver rovistato il più possibile, danno fuoco all’intera struttura. E’ quella che viene considerata la mazzata finale per Lino. Sebbene i tentativi di ripristinare al meglio l’intera struttura, con vari tentativi di ricostruirne almeno una buona parte, le risorse economiche dell’epoca non sono sufficienti per poter dare vita nuovamente a quel sogno.
Il Rifugio Popena oggi…
A distanza di così tanti anni, ciò che rimane è unicamente un cumulo di macerie formato dai suoi quattro lati per una parte ancora ben saldi alle fondamenta. L’idea di Lino nel trovare la giusta posizione era perfetta. Posizionato a 2214m al centro di Forcella Popena, il suo punto panoramico si allunga verso il Sorapis e i vari raggruppamenti che compongono i Cadini di Misurina. Il fiore all’occhiello rimane sempre riverso all’intera muraglia rocciosa del Cristallino di Misurina.

Punta Michele (2898m sx), le Guglie di Val Popena (centrale)

Vista verso il Sorapis
Le sue macerie ora sono un punto di interesse molto particolare. La sua perfetta posizione vede il rimanente di questa struttura come un punto di passaggio o un punto di arrivo. L’escursione più caratteristica è quella dal sentiero 222, che dal Ponte di Val Popena Alta risale per intero la bellissima Val Popena Alta, ai piedi del Cristallino di Misurina.
Valle completamente selvaggia, non molto frequentata da questo suo versante ma ben segnalata da un facile e comodo sentiero. L’intera valle si allunga tra il citato Cristallino di Misurina (2775m) e la spinale rocciosa del Monte Popena (2224m) che guarda verso Misurina e il suo inconfondibile Lago. Altro riferimento di sentiero, che io consiglio per le opportune panoramiche che offre è quello che parte proprio dal Lago di Misurina.

Lungo la linea del Sentiero Italia
Parte direttamente dall’accogliente Malga Misurina, adagiata ai piedi del Lago, seguendo il sentiero 224 che sale verso le Pale di Misurina. L’obbiettivo che vi propongo è di raggiungere Forcella Popena seguendo la deviazione che sulla sinistra segue la linea del Sentiero Italia. Attraverso bassi boschi a monte della Pousa Marza, i punti di vista dei Cadini di Misurina e del Sorapis saranno una delle vostre compagnie più desiderate.

Vista sul Corno d’Angolo 2431m
Una perfetta linea di sentiero, che dai bassi boschi della Marza si confonde con la roccia friabile che improvvisamente prende possesso dell’intero territorio. I grandi ghiaioni franosi che scendono verso il Rudavoi sono la parte finale, quella leggermente più impegnativa prima di raggiungere la forcella.
E’ un passaggio straordinario, il sentiero diviene una lunga serpentina che si destreggia su una delle parti più selvagge dell’intero territorio. Un po di impegno ci vuole, ma le figure del Sorapis e dell’intero versante roccioso a Sud del Cristallo sono ciò che sarà impossibile dimenticare.

L’Ago Loschner (2939m sx), Punta Michele (2898m Centro), parte del versante ad Est del Cristallo
Tutto diviene improvvisamente magia, una volta raggiunta Forcella Popena a 2214m. E’ tempo di vivere e toccare con mano la storia che vi ho raccontato ad inizio articolo. Eccolo li il sogno di Lino. Ecco ciò che rimane di un pensiero, di un desiderio che la forza di volontà e l’amore per la montagna, spinse quasi 100 anni fa un uomo a sfidare non solo se stesso ma anche la grande forza della Natura.
Arrivare fin quassù e riuscire a vedere con occhi lontani e visionari. Arrivare fin quassù per concentrare tutte le proprie energie e disponibilità in quello che all’inizio sembrava un progetto impossibile. Ciò che resta del Rifugio Popena è testimonianza della volontà e delle perseveranza di un’essere umano che ha visto infrangere i propri sogni, la propria vita, per mano di un branco di balordi senza cuore e privi di ogni sentimento.

I resti del Rifugio Popena, perfetto punto di vista verso il Sorapis
La sua posizione è magia. La Forcella è il punto di arrivo a monte dell’intera Val Popena Alta, che divide il territorio tra le Dolomiti di Auronzo e Misurina e le Dolomiti d’Ampezzo. Guardando a Nord l’intera valle scende vertiginosamente attraverso i boschi, che sorgono lussureggianti ai piedi delle grandi pareti che del Cristalloc che ne formano l’intero versante Est. L’espressione più selvaggia della roccia di Dolomia.

L’intera Val Popena Alta. Sulla sinistra i primi bastioni rocciosi del Cristallino di Misurina (2775m)

Le Guglie di Popena (21614m sx), e il Cristallino di Misurina (2775m centrale)
E lui rimane li, fermo ed impassibile. Dolcemente abbracciato da questi anfiteatri rocciosi, tanto imponenti quanto custodi di una lunga storia di alta montagna, dove per l’ennesima volta l’uomo e questa stessa Natura diventano un’unica personalità. Questi ruderi mantengono immortali epoche che al giorno d’oggi non possiamo minimamente immaginare.
Entro all’interno di ciò che resta di questo Rifugio. Tutto è racchiuso in quelle due stanze, con la mia immaginazione che mi porta a viverle come se tutto questo fosse ancora reale. Mi sporgo dalle poche finestre ancora presenti, guardo il panorama che mi si pone di fronte e mi immagino di svegliarmi al mattino presto con questi punti di vista straordinari. Lino calcolò bene ogni minimo particolare, dove nulla venne lasciato al caso.

Balcone panoramico verso il Cristallino

Chissà quante voci, quante figure e quante situazioni portano con se questi pochi muri rimasti. Quante testimonianze di altri tempi, sembra quasi che nel toccare queste pietre si riesca a percepire la stessa energia di chi questo Rifugio ha avuto l’occasione di viverlo nelle sue epoche migliori.
Tutto è avvolto in un silenzio quasi surreale. Sebbene la strada di collegamento tra Misurina e Cortina sia poco lontano lungo la valle del Rudavoi, nessun rumore e nessuna interferenza umana riesce a infrangere questa straordinaria alchimia. Come se la Natura stessa imponesse delle regole basate sul rispetto.

Diversi punti di vista verso il Cristallino

Il coinvolgimento è totale. Non esiste nulla che possa distrarre da questi momenti così particolari. Non solo roccia e panoramiche straordinarie, l’intera area in prossimità della Forcella è composta da un grande prato di verde e lussureggiante erba. I fiori, di tante differenti specie, ornano questo straordinario giardino che con grande difficoltà riesce a prevalere tra la bianca roccia.

La sua è una posizione strategica, come mi piace considerarla in questo caso. Forcella Popena si pone al centro di questo immenso territorio, divenendo in modo del tutto naturale un punto di arrivo come un punto di passaggio. I ruderi di questa struttura ne sono il perno, il luogo perfetto per qualsiasi piano escursionistico.
Raggiungere questo luogo così importante si compone da due differenti sentieri, che si salga direttamente dal Ponte di Val Popena Alta, attraversando completamente l’intera Val Popena Alta, o direttamente da Misurina seguendo parte del tracciato del Sentiero Italia. L’emozione sarà ugualmente la stessa.

Onore e gloria i ciò che resta. In ogni singola pietra il ricordo più grande che si possa tramandare nel tempo. Basta solo che di questo stesso luogo l’uomo non esprima per l’ennesima volta la propria maleducazione e mancanza di rispetto. E in questo l’uomo stesso ne è campione, soprattutto quando si tratta di rifiuti personali trasportabili con grande facilità a valle.
Rifugio Popena – La Mappa
N.B.: La mappa si divide nei due sentieri. Dal Lago di Misurina, e dal versante del Ponte di Val Popena Alta
Location: Val Popena Alta (BL)
Area Geografica: Auronzo Misurina (BL)
Regione: Veneto
Accesso: Dal Lago di Misurina su sentieri 224->222. Dal Ponte di Val Popena Alta su sentiero 222
Link: Auronzo/Misurina – InfoDolomiti – VisitVeneto – VenetoMontagna – CadoreDolomiti
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