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Dentro le mie Dolomiti

  • Immagine del redattoreStefano Germano

Rifugio Pradidali - Pale di San Martino.

Aggiornamento: 27 lug

Salire al Rifugio direttamente dalla Val Pradidali. Magnifica prospettiva naturale.

 

Un versante del gruppo delle Pale di San Martino che non visitavo da un po di tempo. Sebbene il Rifugio Pradidali è stato protagonista alla fine della scorsa Estate nel cuore di quel meraviglioso anello che abbraccia a se le intere Pale di San Martino, quel sentiero che dalla Val Canali sale in direzione di Val Pradidali e il Rifugio finale mi mancava da diversi anni. Eccomi dunque in cammino lungo questo versante più a Sud dell’intero gruppo per dare inizio ad una nuova avventura tra queste meravigliose e selvagge montagne.




La Val Canali – 1174m


La Val Canali, famosa e rinomata località turistica immersa all’interno di un contesto naturale di grande prestigio. Un ampio spazio dove le varie attività di stagione, d’Estate come d’Inverno, offrono tante opportunità per famiglie e persone anziane. Sentieri tematici, baite e piccoli laghetti dove avvicinare i bambini piccoli alle meraviglie di questo habitat naturale. Boschi e grandi distese di prati verdi che accolgono a se Mucche e Cavalli al pascolo.


Un piccolo Eden, una bellissima isola felice dove la Natura viene rispettatata e tutelata.


È proprio dalla Val Canali che inizia il mio cammino. Da quel suo versante più a monte e che vede come punti di riferimento due strutture ricettive storiche e rinomate: il Cant del Gal e l’Albergo Baita la Ritonda. Chi frequenta questa valle in modo assiduo e continuativo, sa benissimo di trovare al suo interno tutti gli “ingredienti” per una sana e piacevole vacanza, che sia giornaliera o in un tempo ben definito. Un’ampio e comodo parcheggio (a pagamento in tutta l’area) e tutte le indicazioni che guardano verso diverse linee di sentiero per altrettante destinazioni presenti all’interno dell’area.



Mattina limpida a fresca. La Val Canali rimane ancora all’ombra delle vette che la circondano. In alta quota invece le grandi pareti rocciose che guardano verso Cima della Madonna (2802m), il Sass Maor (2814m) e Cima di Ball (2802m), solo per citarne alcune, già splendono al sole. Una lunga ed immensa parete rocciosa che raggruppa a se queste imponenti vette e che in queste prime ore del mattino sono già illuminate da questa mia meravigliosa Estate. È una bella sensazione, di quelle naturali e che mi fanno stare bene.


Sentiero 709. Una prima parte su stradina asfaltata dove ammirare la bellezza di alcune baite private. Ben curate e colorate da fioriture ad hoc a rendere questi piccoli luoghi dei piccoli paradisi che all’istante invogliano la mia curiosità. Private certo, e da rispettare per quello che giustamente i legittimi proprietari pretendono e che con grande cura e passione proteggono da possibili presenze indiscrete. Le giuste distanze, ciò che basta per osservare e trarre molti spunti interessanti da ogni loro minimo particolare.





Un ponte di legno oltrepassa il grande torrente che con grande forza scende direttamente dalla Val Pradidali, da quelle immense vette che dai versanti maggiori in modo imperterrito continuano a scaricare verso le valli questo nostro elemento vitale. Un frastuono continuo e che non conosce sosta, una compagnia che per buona parte di questo tratto iniziale mi accompagnerà passo dopo passo.


Dal ponte inizia il mio sentiero di cammino.



Un’ampia strada forestale che per qualche centinaio di metri sale nell’immediato mettendomi già da subito a dura forza. Il cuore ora batte forte, e non solo per tutto ciò che riesco a raccogliere da queste emozioni. Batte in modo particolare in quei frangenti dove il sentiero mi presenta già da subito quella prima parte impegnativa che guarda poi al dislivello complessivo. Affronto tutto con la dovuta calma sempre circondato da queste meravigliose acque che fanno sentire la loro costante ed assidua presenza.


Affronto questo primo tratto con gli occhi che riflettono la luce di queste immense pareti che ora mi sovrastano. Lascio così la Val Canali per entrare ufficialmente in Val Pradidali, e con questo cambio geografico il sole ora inizia lentamente ad illuminare il mio cammino. Viene naturale fermarsi di tanto in tanto, e non solo per prendere un pò di fiato ma per guardare verso quel mio orizzonte che in questo istante rappresenta quel versante più a monte della valle e che per ora tiene ancora nascosto il mio punto di arrivo: il Rifugio Pradidali.




Il primo pensiero è quello che di norma tradisce ogni aspettativa. Quante volte capita di avere il perfetto riferimento visivo per quel punto, Rifugio o croce di vetta che sia, che definisce l’obbiettivo e la parte finale di un’escursione. Quante volte capita di fare dei calcoli approssimativi, soprattutto nel tempo necessario e avere quella certezza che sarà questione di poche ore, ancora meno da quello dichiarato dalle tabelle indicative di sentiero o altro. Sembra quasi tutto alla portata di mano, percui quelle tre ore dichiarate diventano così esagerate nella tua mente da abbreviare ogni possibile riferimento scritto.


La stessa cosa la penso in questo momento, dove il perfetto riferimento del mio obbiettivo rischia di tradire qualsiasi tempistica ufficiale. Ma per esperienza so che non è così, la perfetta visibilità pone delle distanze che a volte sembrano accorciarsi ma è camminando un passo dopo l’altro che ti rendi veramente conto che il tempo in montagna non si può calcolare alla perfezione. La Natura è anche in grado di barare, di giocare a suo favore e coinvolgerti su pensieri che poi si rivelano definitivamente l’opposto.

 

In Val Pradidali


La strada forestale termina attraverso un passaggio roccioso che nell’immediato da vita al puro sentiero di montagna. Sale leggermente seguendo l’unica via di cammino presente in questa prima parte della Val Pradidali. Alcune tabelle indicative di questo sentiero che indicano anche una possibile deviazione per la vicina Malga Pradidali (1428m in circa 15 minuti). Onestamente questa è per me una Malga completamente sconosciuta. Sebbene sia risalito lungo la valle diverse volte non ho mai avuto quel pensiero dettato da una certa curiosità per visitare questa struttura. Ce n’è sarà sicuramente occasione.



Il sentiero ora inizia la sua parte più bella, quella che io considero la più spettacolare e decisamente quella più impegnativa dell’intera giornata. Lo spettacolo che ovviamente accende la mia curiosità è dettato dalle grandi pareti rocciose che guardano verso il versante Occidentale dell’intera valle. Quelle stesse vette che all’inizio di giornata dalla Val Canali splendevano già al sole. Ora mi si pongono di fronte, con quella loro possente mole che da questa quota e in questo luogo sviluppano una forza tale che mi fa sentire il nulla a confronto di ciò che la Natura per l’ennesima volta mi espone.






Una lunga serpentina rocciosa sale in direzione del versante più a monte della Val Pradidali. Una serpentina che lungo i tratti leggermente più esposti vede la presenza di comodi cavetti in acciaio per rendere più sicura la presa e il passo lungo questo spettacolare e selvaggio camminamento. In certi frangenti mi avvicino maggiormente a delle altissime pareti che danno vita ad un nuovo massiccio roccioso che più a monte vede le guglie e i campanili di roccia di Cima Canali come la massima espressione di bellezza e possanza di queste montagne.





Leggeri sali/scendi rimanendo ben saldo a quella che è la naturale formazione rocciosa di questi luoghi. Di tanto in tanto qualche sprazzo erboso, ampi prati che durante l’Estate non sono nuovi ad ospitare in liberi alpeggi alcune delle creature selvagge che si possono anche incontrare. Quando dalla loro base osservo queste grandi pareti che rivolte al cielo danno vita a cime e vette che nell’alpinismo mondiale hanno fatto storia, capisco perfettamente quale sia il valore di quei primi uomini che più di un secolo fa hanno iniziato a sfidare questi “mostri” granitici vincendone ogni asperità e ogni possibile ostacolo naturale. Vittorie che permettono all’alpinismo moderno di seguire quelle stesse vie alpine aperte e ben disegnate dai grandi rocciatori del passato.







Rifugio Pradidali – 2278m


Tutto prosegue in grande pace e tranquillità. Il mese di Luglio porta con se l’apertura di tutti i Rifugi nelle quote più alte, e una successione di escursionsti che vanno e vengono determinano finalmente quel instancabile movimento che ora rende piacevole e vitale ogni sentiero. Questa che provo è una bella sensazione di libertà, non solo dettata dal mio pensiero e dal mio istinto che prende vita quando cammino attraverso queste montagne, ma una libertà che noto ed osservo negli sguardi di altri escursionisti perfettamente sconosciuti.


Sguardi segnati dalla fatica ma che non rinnegano minimamente quel saluto che diviene non solo d’obbligo ma anche espressione di una grande soddisfazione. Certo, perchè orami al Rifugio Pradidali manca poco. Un’ampia radura improvvisamente si apre ai piedi di Cima di Ball, dalla roccia improvvisamente prende vita un bellissimo prato che con grande fatica cerca di trovare i suoi spazzi all’interno di questo ambiente unicamente granitico. L’ultima pausa prima di quella serpentina finale, l’ultima pausa sebbene il Rifugio ora si ben presenta ai miei occhi. Sembra così a portata di mano che basterebbero “due passi” per raggiungerlo. Ma anche in questo caso la distanza approssimativa tradisce ogni possibile calcolo.




Una radura erbosa dunque, coperta da una serie di gialle fioriture da rendere questo luogo magico. Colori caldi che si contrappongono con quelli della roccia, mentre il mio cielo inizia leggermente a coprirsi. Una leggera foschia inizia a velare leggermente il sole, e a creare una particolare sfumatura che in questo istante avvolge le guglie e i campanili rocciosi di Cima Canali (2900m) e di Cima Wilma. Un gioco di naturali effetti speciali dettati da questi elementi che ora mi circondano. Quel tratto di serpentina finale valorizza sempre più questo nuovo frangente Dolomitico, trovando l’apoteosi perfetta nel preciso istante in cui la grande piana che ospita il Rifugio da vita a Cima Pradidali e quell’intero versante più a Sud delle Pale di San Martino.




Panoramica di Cima Canali
Rifugio Pradidali - 2278m



Cima Pradidali - 2774m

Mi sembra di essere a teatro e rimanere stupefatto di fronte ad un’improvviso cambio di scenografia. Sebbene non sia la prima volta quassù provo ancora la stessa emozione che provai circa 10 anni fa, durante la mia prima esperienza escursionistica tra queste montagne. Il Rifugio è proprio dietro di me, quei 50m circa che mi dividono da quello che per oggi è il mio punto di riferimento centrale. Ma per ora non ho tempo di pensare al Rifugio e al lauto pranzo che mi aspetta. Per ora la mia voglia è quella di guardare, di osservare e di arricchire al mia mente di tutto ciò che ora mi circonda.





Non ho tempo da perdere, non ho voglia di fermarmi nell’immediato. Un saluto veloce al Rifugio e poi nuovamente in salita per un breve tratto di quel sentiero, il 715, che sale in direzione del Passo di Ball (2443). Non ho nessuna intenzione di giungere al Passo, ho solo voglia di seguire il mio istinto e di trovare quel punto perfetto dove poter abbracciare per intero il territorio su cui ora “vivo”. Trovo quel punto giusto a metà strada tra il Rifugio e il Passo. Un piccolo angolo verde che guarda praticamente dove voglio.


Non può scapparmi nulla da questo punto che istintivamente la mia mente mi sussurra essere il “punto perfetto”




È così è. Posso benissimo iniziare questo mio ennesimo volo dal Passo di Ball e dalla sua incomparabile vetta. Cima Val di Roda (2605m) segue una lunga discesa tra liscie e perfette pareti rocciose che dalla Val Pradidali guardano all’orizzone verso le vette del Primiero con Val Canali inclusa. Risalgo dal versante Orientale dove ora Cima Canali e Cima Wilma danno il meglio di loro, soprattutto da quella lunga valle rocciosa che con grande spinta sale in direzione del Passo Pradidali e del ghiacciaio della Fradusta.

La cresta rocciosa prosegue formata da una serie di basi monolitiche che si saldano perfettamente con Cima Immink (2855m) e della Pala di San Martino (2982m) che rimane leggermente nascosta dal grande dente di pura Dolomia di Cima Pradidali, nei suoi 2774m di totale bellezza. Al centro di tutto questo il mio Rifugio, il Pradidali che da questo punto di vista è così piccolo da risultare il nulla rispetto ciò che lo circonda.








Prendo i miei tempi per gustare al massimo questo mitico volo, con quel languorino che di minuto in minuto diviene sempre pù intenso. Credo che un’oretta circa tra questi spazi e fioriti prati sia sufficiente per tornare nuovamente sulla terra e rilassarmi su di una tavola abilmente bandita. La mia ultima al Rifugio Pradidali è targata Settembre 2k22, meno di un anno fa. Allora la mia giornata guardava al classico Anello delle Pale di San Martino, partendo ed arrivando al Rifugio Rosetta e che vedeva il Pradidali come quel perfetto passaggio di metà giornata. Allora al Pradidali solo un caffè veloce per poi salire verso il Fradusta e il Passo Pradidali, mentre ora mi siedo comodo e senza troppa fretta per quel piatto di tagliatelle che in questo istante da vita ad un’immensa differenza.




Servizio impeccabile, cordiale e con una cucina di ottima qualità (come da sempre). Di norma nei Rifugi non mangio molto, quel piatto di pasta ed eventuale frutta che per la mia digestione sono perfetti soprattutto se il pomeriggio mi riserva una lunga camminata. Quella mezz’oretta di relax guardando verso la Val Pradidali e la lontana Val Canali, con lacuni momenti dove il sole illumina queste montagne rendendo piacevole anche quella fase che guarda all’imminente rientro.




Spettacolo assoluto. Quel lato selvaggio che identifica il gruppo delle Pale di San Martino come un immenso “regno” Dolomitico dove poter dare vita ad infinite escursioni e alla conquista di vie ferrate e vie alpine che guardano verso tutte le vette più storiche e blasonate di questo territorio.

Dalla Val Canali alla Val Pradidali seguendo le orme di un sentiero ultra centenario, camminando e toccando con mano quelle stesse pietre, quei stessi frangenti rocciosi che nei decenni ha visto salire fin quassù migliaia e migliaia di persone provenienti da tutto il mondo. Chi con semplice zaino in spalla e chi, con corde e attrezzatura tecnica, ha sfidato questi irti pinnacoli e campanili lungo quelle stesse vie aperte più di cento anni fa dai primi e grandi temerari dell’alpinismo di un tempo.

 

Val Pradidali – Rifugio Pradidali – Note Tecniche


Lunghezza sentiero: 5km

Dislivello totale: +1109m (solo andata)

Tempi di cammino: 3h 30m (individuale)

Tipologia di sentiero: EE - escursionisti esperti

 

Val Pradidali – Rifugio Pradidali – La Mappa


 

Val Pradidali – Rifugio Pradidali – Il video


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Location: Val Canali - Val Pradidali

Area Geografica: Pale di San Martino - Fiera di Primiero (TN)

Regione: Trentino

Accesso: dalla Val Canali su sentiero 709

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