Stefano Germano
Trekking al Rifugio Velo della Madonna – Parco Paneveggio.
Aggiornamento: 20 feb
In un unico obbiettivo una delle migliori visioni del Sass Maor.
Il Rifugio Velo della Madonna. Punto logistico e luogo affascinante che guarda verso la Val Cismon al cospetto del Sass Maor, vetta Dolomitica che svetta a 2812m tra la Cima della Madonna e Cima di Ball. Quella per il Rifugio è una di quelle escursioni che io identifico come un fine a se stesso. Un anello escursionistico che vede nel Rifugio e nel Sass Maor il punto di riferimento principale di un’intera giornata.

A differenza di altri Trekking più estesi che ben si presentano all’interno dell’area delle Pale di San Martino, quello del Velo è un cammino che, partendo dall’abitato di San Martino di Castrozza, si limita ad una parte di territorio molto ristretto sebbene impieghi l’intera giornata e un impegno fisico non da poco. Scelgo questa mia destinazione per una serie di fattori, uno dei quali riguarda la mia prima volta lassù.
San Martino di Castrozza quindi. Bellissimo centro turistico che si pone a 1500m di altitudine tra il Primiero e il Passo Rolle. Il mio è un punto di partenza molto particolare e allo stesso tempo piacevole. In pochissime occasioni capita di uscire dal proprio Albergo e trovare il sentiero di cammino ad un centinaio di metri. Il bellissimo Albergo Ristorante Maso Col è una di questa poche occasioni. Leggermente fuori dal centro abitato di San Martino, tra il verde dei Prati Col al cospetto di una vetta molto particolare: il Figlio di Rosetta.

L’Albergo Ristorante Maso Col
Esco dal mio Albergo, le grandi porte scorrevoli si aprono appena mi avvicino. Il primo impatto alle prime luci dell’alba non è dettato solo da un cielo azzurro e da questo primo freddo autunnale, ma dai prati che a pochi metri mi si pongono di fronte. Un improvviso tintinnio di campanelle mi riserva uno dei migliori buongiorno della mia vita. Un grande pascolo alpino con qualche decina di capi in assoluta libertà. Tutto questo immerso all’interno di un silenzio così surreale, interrotto unicamente da questo placido rumore che racchiude a se solo emozioni positive.

Alpeggio al Maso Col

Il sole brilla già lungo il versante ad Ovest della Val Cismon
Il sentiero 23 parte a poche centinaia di metri dall’Albergo stesso. Una piacevole strada forestale che mi accompagna in una leggera salita, con indicazioni ben precise per Malga Val di Roda. Un piacere che mi mette a stretto contatto con questa Natura che in vista del nuovo giorno da inizio così alla sua quotidianità. Bellissima e veloce visione su di un paio di Camosci che, vista la mia improvvisa presenza, in tutta fretta lasciano i verdi alpeggi di Sopra Col per rientrare all’interno dei loro boschi. Il loro luogo più sicuro.

Partenza del sentiero 23

Sul sentiero verso l’Albergo Ristorante Maso Col

Splendida panoramica verso San Martino di Catrozza…
L’intera valle e i vari versanti di questi prati rimangono ancora all’ombra del nuovo giorno che lentamente sorge. Solo il versante opposto della Val Cismon brilla al sole. Cima Scanaiol come l’intero Tognola brillano al sole, sono già fuori dall’ombra creata dal quel versante della Pale che in questo frangente mi ospita. Nel mio caso dovrò attendere ancora un po’ per scaldarmi piacevolmente con i primi frangenti del sole. È il Sass Maor in primis a tenerlo prigioniero, con la naturale collaborazione delle vette che sovrastano questo mio versante.
Mentre cammino osservo con molta attenzione l’ambiente che mi circonda. Cammino in questo territorio per la prima volta e questo rende tutto più magico, con quella fame di scoprire e di sapere che stimola maggiormente questo mio inizio di giornata. Una delle cose più curiose è di notare in modo chiaro il Rifugio, anche da quella sua timida luce esterna che rimane accesa ogni notte come un faro di riferimento e che sicuramente a breve verrà spenta. I Camosci di qualche minuto prima mi orientano a guardare verso il bosco. Sono stati una visione così talmente intensa che pagherei oro per rivederli nuovamente.

Cambio di direzione, un bellissimo alpeggio su sentiero 22
Ma come la Natura ben insegna, noi non riusciamo a vedere ciò che loro in noi riescono ad osservare. È questione di una quindicina di minuti, cambio di sentiero ad un bivio molto ben allestito e con le giuste informazioni. Lascio il 23 seguendo sulla sinistra il 22 che rimane sempre come indicazioni per Malga Val di Roda. Questo cambio di sentiero mi conduce all’interno di un bellissimo alpeggio con una piccola baita presente nel versante più a monte di questo pianoro. Qualche mucca al pascolo e i boschi che ora entrano in scena. Il sentiero è ampio, prosegue con facilità attraverso questo versante che lentamente si addentra all’interno della Val di Roda.

Vista verso il Figlio di Rosetta (2743m sx) e Cima Val di Roda (2791m dx)

Il Figlio di Rosetta brilla già al sole…

Tra i boschi della Val di Roda…

Facile sentiero boschivo in Val di Roda…

Punto di vista che dal sentiero guarda verso la Cima di Val di Roda (2791m)
Malga Val di Roda – 1551m
Più che una Malga viene descritta come Rifugio Alpino Val di Roda. Un piccolo terrazzino erboso che la ospita ai piedi del Figlio della Rosetta che in questo istante viene dorato di luce da un bellissimo sole. Una bellissima cornice naturale che va in contrasto con questi lussureggianti boschi ancora chiusi da una penombra mattutina. Ciò che devo raggiungere sono i Prati di Ronz, e come punto di riferimento la partenza della teleferica per il Rifugio Velo della Madonna.



Da Malga Val di Roda il sentiero 724 da le prime indicazioni finali per il Rifugio stesso. È un nuovo camminamento che abbandona il vecchio sentiero boschivo e che si allunga in perfetta linea orizzontale e quasi completamente piatto. Inizialmente si compone di alcuni passaggi tra i boschi e un torrente che scende dai versanti rocciosi, per poi trovare una seconda indicazione, sempre 724, all’interno di un’ampia strada forestale. Pochi spunti visivi, se non la Val Cismon che sarà in prevalenza uno dei punti di osservazione per l’intera giornata.



Nulla di particolare da segnalare, se non una piacevole e facilissima camminata attraverso questi boschi che per una loro parte sono in fase di disboscamento, rendendo l’ambiente un pò tristemente particolare. In circa 1h e 30m giungo così alla teleferica direttamente dall’Albergo Ristorante Maso Col ancora bello fresco e ben carico delle forze necessarie per quello che ora mi aspetta. Da notare l’ultimo breve tratto di sentiero prima dell’arrivo alla teleferica. Completamente fuori dai boschi, offrendomi così una bella vista panoramica dell’intero versante roccioso che dal Cadin Sora Ronz da poi vita al Sass Maor e Cima della Madonna. Una breve ma interessante spunto visivo di ciò che lassù mi attende.






Il Ciadin Sora Ronz – 2050m
Pronti per la parte più impegnativa della giornata? Uno dei primi versanti da raggiungere, e che anticipa l’arrivo al Rifugio, guarda proprio lungo la base rocciosa del Sass Maor che si compone nel Ciadin Sora Ronz. Ma prima di arrivare lassù il sentiero 713 mi pone di fronte un dislivello di +750m circa in continua ed interminabile salita. Dalla teleferica tutto nuovamente immerso nei boschi dei Prati Ronz. Una lunga serpentina che anche in questo frangente non permette spunti panoramici.

Partenza del sentiero 713, all’altezza della teleferica per il Rifugio

Albero secolare…

Leggera parte iniziale poco impegnativa…

Comode scalinate su roccia e radici naturali…

Bellissima panoramica verso la Val Cismon
Di tanto in tanto qualche avvisaglia delle vette rocciose a monte per poi rientrare nuovamente tra il bosco. Una lunga salita da affrontare con molta calma per mantenere così una buona e regolare condizione di cammino. Giunto al cospetto del Ciadin il bosco si dirada dando così spazio alla seconda parte di questa lunga salita, ora la roccia entra in scena con grande eleganza. Un’immensa parete che da Cima Val di Roda si apre verso la Cima della Vecchia, del Sass Maor, e Cima della Madonna. Osservazione particolare va data alla nera parete verticale che si pone proprio ai piedi del Sass Maor.

Tabella indicativa del Parco Naturale Paneveggio Pale di San Martino. Di spalle il Sass Maor

Il Sass Maor (2814m)
La parte rocciosa del sentiero facilita in un certo senso la salita. La sua naturale formazione in certi frangenti si compone di scalini naturali che semplificano molto il cammino. Per buona parte il territorio è formato da gradi valloni di roccia franosa, ma con il sentiero di cammino così ben battuto e bellissimo da affrontare. La fatica e l’impegno sulle gambe si fa ben sentire. Di tanto in tanto qualche secondo di pausa per tirare il fiato, e riprendere nuovamente con quella sensazione di recupero che nel giro di un paio di serpentine è già esaurito. Ottimo spunto per dare così continuità a delle brevi pause e guardarsi per bene attorno tutte le nuove panoramiche offerte da questo luogo così selvaggio e meraviglioso. È una bella salita, mi piace da morire…

Il Cadin di Sora Ronz porta ad un bivio. Questo è un punto da tenere in considerazione per la seconda parte del Trekking, quella parte che guarda nel rientro a San Martino di Castrozza che si snoda su un sentiero diverso rispetto a quello che si affronta in fase di salita. Ma questo punto, sempre su sentiero 713, da inizio da li a poco a un tratto attrezzato molto spettacolare e allo stesso tempo avventuroso. Non necessità di kit da ferrata, anzi la presenza delle corde aumenta maggiormente il mio spirito di avventura.
Queste sono poste per qualche centinaio di metri. Sono di perfetto utilizzo in questo tratto leggermente più ripido e su di alcuni frangenti composti di roccia liscia e scivolosa. Ripeto, non necessità di accessori di sicurezza non essendoci nè esposizioni e nemmeno rischi di possibili cadute. Per cui si va avanti in tutta tranquillità e sicurezza. Passaggio molto intenso e spettacolare. Mi piace soprattutto per il fatto che in certi punti scorre proprio a ridosso di una lunga ed immensa parete rocciosa che a monte ospita il Rifugio.

Cambio di sentiero al Cadin Sora Ronz

Liscia e nera parete alla base del Sass Maor

Prima parte su sentiero attrezzato…

…senza nessun problema rilevante

Bellissimo tratto carico di “avventura”…

…in alcuni punti leggermente impegnativi

Selvaggia roccia che guarda verso Cima della Madonna
Tratti leggermente più franosi e per nulla esposti. Un ultimo bivio che sulla destra segue il sentiero 734 che guarda verso il Sentiero Camillo Depaoli, e il mio 713 che sulla sinistra mi accompagna verso le ultime serpentine e giungere così al Rifugio Velo della Madonna. A 2358m dopo circa 3h e 30m dal punto di partenza che tiene sempre come riferimento l’Albergo Ristorante Maso Col.
Rifugio Velo della Madonna – 2358m
Terrazza panoramica di grande impatto visivo. Una bella sensazione che rapisce la mia fantasia quasi a farmi sentire un uccello libero in volo. La sua è una posizione che guarda direttamente verso la Val Cismon e l’abitato di San Martino di Castrozza. Il Rifugio Velo della Madonna è sicuramente uno dei punti di vista più belli al cospetto del Sass Maor.
Viene inaugurato il 21 Settembre 1980 e il suo nome si lega allo Spigolo del Velo, una delle più belle scalate delle Dolomiti. Un punto dove convergono e partono numerosi e suggestivi percorsi alpinistici. Oltre al famoso Spigolo vanno ricordate le vie normali alla Cima della Madonna e al Sass Maor. Dispone di 54 posti letto e la sua è un’apertura unicamente estiva. Da metà Giugno alla metà di Settembre.
Rifugio Velo della Madonna – Punti di vista







Dopo un succulento pranzo, al caldo del Rifugio visto il repentino cambiamento meteo, inizio così a prepararmi per la lunga discesa e il rientro a San Martino di Castrozza. Questo Trekking si compone di un anello che ora guarda verso un nuovo sentiero che abbandona definitivamente quello utilizzato durante la salita. Un forte vento gelido sale direttamente dalla valle, accompagnando cumuli di nuvole grigiastre che nel giro di poco tempo si impadroniscono della bellezza rocciosa di Cima della Madonna e del Sass Maor.

Per tutta la fase di rientro infatti, non avrò più occasione di ammirare questi due capostipiti per antonomasia, ma la fase di rientro mi riserva una seconda parte tutta nuova e tutta da scoprire. Riprendo così una prima parte del sentiero 713 che dal Rifugio torna in direzione del tratto attrezzato e del Cadin Sora Ronz. Raggiungo nuovamente le tabelle indicative di sentiero posto al Cadin Sora Ronz, seguendo in un primo tratto di leggera salita la numerazione 721.

Rimango completamente a monte del Ciadin, sfiorando le possenti pareti del Sass Maor e della successiva Cima Val di Roda. Una parte bella ed affascinante, completamente rocciosa che mi mette al cospetto, o ai piedi, di queste grandi pareti che si innalzano al cielo. Un nuovo passaggio per nuove ed entusiasmanti emozioni. Non mi preoccupa minimamente quel repentino cambiamento meteo che minaccia possibili piogge da li a poco. Cosa che non succederà, ma che indipendentemente da questo non altera il mio stato interiore in cui mi sento veramente felice.

La prima parte tra al roccia, che segue poi le prime avvisaglie dei boschi del Sora Ronz che si compone di una linea di cammino quasi orizzontale. Leggeri sali/scendi che non impegnano per nulla regalandomi due strane situazioni che in un certo senso di contrappongono l’una con l’altra. Sta di fatto che se da questo alto versante le vette che mi sovrastano sono completamente rapite da grigiastri cumuli nuvolosi, guardando verso la Val Cismon e l’abitato di San Martino, il sole brilla che è un piacere da guardare.


Tra i boschi una serie di punti di vista che comunque rimangono sempre lungo la Val Cismon. Il sentiero si presenta poi con un paio di passaggi brevemente attrezzati ma che non richiedono nessuna attrezzatura adeguata. Basta solo stare un po attenti a dove si mette i piedi e i passaggi vengono così facilmente oltrepassati. Molto belle le viste verso San Martino fino a giungere ad una discesa più ripida che in questo caso comporta un po di attenzione essendo rocciosa e leggermente franosa.






Da questo punto si possono ammirare alcuni Col che rientrano all’interno di un raggruppamento roccioso che danno poi vita alle vette più blasonate come la Croda di Roda e il Figlio della Rosetta che rimane uno dei punti di riferimento rocciosi più presente. La vista di questi addensamenti rocciosi è meravigliosa, entrando poi all’interno dei boschi che guardano verso la Val di Roda e giungere così nuovamente al Rifugio Forestale Val di Roda.



Sono così al termine di questo anello. Un’ultima pausa in Malga dopo aver affrontato questa lunga discesa che dal Rifugio Velo della Madonna dista all’incirca 2h e 15m di facile cammino. Rientro nuovamente su sentiero 22, che agganciandosi successivamente al 23 in meno di una mezz’oretta mi conduce al punto di partenza dell’Albergo Ristorante Maso Col.
Rifugio Velo della Madonna – Note Tecniche
Trekking giornaliero che volendo si può benissimo dividere in due giorni in modo da passare una bella notte in alta quota al Rifugio. Si parte direttamente all’altezza dell’Albergo Ristorante Maso Col con una prima numerazione di sentiero 23, per seguire il sentiero 22 che da già come indicazioni finali il Rifugio. È impegnativo nella sua prima parte (sentiero 724), quella che all’altezza della teleferica del Rifugio sale in direzione del Ciadin Sora Ronz.
Il dislivello di questa unica parte è di +750m suddivisi in una prima parte tra i boschi e una seconda parte a cielo aperto e al cospetto della selvaggia roccia che guarda verso il Sass Maor. Per dare vita a questo lungo anello, dal Rifugio il rientro segue un sentiero più a monte rispetto a quello affrontato nella prima parte. Molto più lineare e in una continua e leggera discesa, per riprendere poi la numerazione 22 e 23 per rientrare così nuovamente all’Albergo Ristorante Maso Col. Tempi di percorrenza totale che si aggira sulle 6h soste comprese.
Rifugio Velo della Madonna – Il Video
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Location: Cima della Madonna
Area Geografica: ParcoPan – Parco Naturale Paneveggio Pale di San Martino
Regione: Trentino
Accesso: Su sentiero 23 all’altezza dell’Albergo Ristorante Maso Col, con indicazioni per Malga Val di Roda e Rifugio Velo della Madonna