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I laghi delle Buse Basse

  • Immagine del redattore: Stefano Germano
    Stefano Germano
  • 1 giorno fa
  • Tempo di lettura: 9 min

Ai piedi del Lagorai.



Nel cuore della Valsugana all'interno di uno dei scenari naturali tra i più belli che guardano verso i versanti maggiori della maestosa catena del Lagorai. La Val Campelle e la Valsorda che nel giro di poche settimane divengono nuovamente un punto d'interesse per i loro meravigliosi alpeggi in alta quota e per quei suoi laghi che del Lagorai stesso sono una delle risorse naturali più belle da visitare.


Due vallate, la Val Campedelle e la Valsorda, si uniscono guardando verso i boschi che dal Ponte di Consèria (1450m) prende vita una comoda strada forestale che si proietta verso le bellissime malghe ospitate nei verdi pianori superiori. Malga Consèria (1848m) e Malga Valsorda Prima (1806m) sono le prime realtà che si trovano lungo il cammino verso i Campivi di Dentro, mentre il mio interesse in questa mio nuovo sentiero guarda inizialmente verso Malga Valsorda Seconda.




Ponte Consèria - 1450m


Il versante maggiore della Val Campelle si apre al mattino presto con un silenzio quasi surreale. La magia dell'acqua dei torrenti Montalon e Valsorda che con delicatezza portano a valle ciò che la Primavera risuona attraverso queste distese boschive. La Val Campelle è un luogo di vera pace e serenità. Ampi spazi prativi dove baite e fienili abbelliscono in modo straordinario questa valle lontana dalla frenesia e dalla quotidianità sempre più oppressiva.



Ponte Consèria - 1450m
Ponte Consèria - 1450m


Il camino fumante del Rifugio Carlettini è più che un richiamo, quell'invito per una pacifica e serena colazione prima di dare inizio a questa mia nuova giornata. Un quadro perfetto che mi fa stare bene, dove prendermi tutto il tempo per questo primo e abbondante pasto di giornata, seduto comodamente su uno dei suoi tavolini esterni e assaporare così ogni emozione che questi luoghi mi pongono come uno dei doni più preziosi.


Un ampio parcheggio a ridosso del ponte mentre il sole di questa splendida mattina illumina unicamente i versanti boschivi maggiori. Una comoda stradina asfaltata sale con molta calma. Un passo dopo l'altro per dare valore al panorama che un po alla volta si apre verso la Val Campelle e tutto ciò che mi lascio per ora alle spalle. Questione di qualche centinaio di metri per quel tratto sterrato e quel sentiero che sulla sinistra ora mi invita a seguire un cammino attraverso questi fitti boschi. Lascio la forestale per il mio unico sentiero di giornata.


Il 317 si immerge nella fitta foresta. Un ambiente straordinario dove sembra di entrare all'interno di uno di quei mondi fiabeschi che legano a se leggende e figure viventi degne delle migliori storie, degne dei migliori scrittori che in passato hanno dato vita a leggendarie e intramontabili racconti. Un facile e spensierato cammino il mio. Sebbene la fitta vegetazione tenga custodita a se i segreti più belli, il mio è un passo che viene scandito dal fragore delle acque del Rio Valsorda in continuo fermento. Una lunga venatura d'acqua carica di quella forza che solo la Natura riesce a tradurre come energia. L'acqua sarà uno dei elementi di maggiore presenza lungo questo mio cammino, soprattutto in questo periodo stagionale in cui la Primavera e lo scioglimento dei nevai in alta quota è nel pieno della loro attività.







Le acque del Rio Valsorda
Le acque del Rio Valsorda


Nessun panorama, nemmeno guardando verso il cielo. Alti e possenti arbusti che cancellano l'intero mondo che mi circonda consentendo unicamente al sole quel poco di spazio necessario per filtrare all'interno fasce di luce che emanano quel tiepido calore in questa mia fresca mattina di Primavera. Il sentiero costeggia il Rio. Un pontile in legno mi allontana dalla fitta boscaglia per iniziare una leggera salita dove gli alberi iniziano così a diradarsi leggermente. I primi punti di vista di giornata verso quei versanti che dai lontani Campivi di Dentro guardano verso il Col della Palazzina (2150m) e il Col di San Giovanni (2550m).







Una piccola pausa che guarda quel versante e che mi riporta all'inizio di questa Primavera quando, con tanta neve ancora presente, ho camminato lungo i Campivi e scoprire in Malga Consèria e Malga Valsorda Prima due realtà ancora chiuse e immerse nella morsa di un Inverno che sembrava non avere fine. I ricordi certo, quelli che vivono nell'anima e che mi portano a un passato recente ma che per sempre rimarranno nelle mie memorie più belle.




Malga Valsorda Seconda - 1901m


La Natura si apre verso il cielo azzurro e un sole che ora prendono forma lungo le prime distese prative e i grandi pianori che profumano di vita. Se mi lascio alle spalle i boschi con la loro misticità e tutto il fascino che ne consegue, i versanti del Campello e de le Fontane si aprono in uno scenario naturale dove le prime avvisaglie dei versanti maggiori del Lagorai fanno ben vedere tutta la loro bellezza. Cima delle Buse (2574m) e il Montalon (2501m) sono il primo impatto emotivo, che raggiunge il massimo dell'espressione naturale raggiunta Malga Valsorda Seconda (1901m).














Una meravigliosa struttura che per ora rimane ancora chiusa. Un ambiente naturale immerso nel verde di quella prima erba di stagione, su di un piccolo pianoro che da un punto di vista panoramico si abbraccia con i Campivi di Dentro e le lunghe distese boschive che dai versanti più lontani danno vita al gruppo montuoso del Cimon Rava. Un susseguirsi di creste e vette in alta quota ancora adesso prese dalla morsa della neve, che lungo la Val Caldenave apre nuovi scenari escursionistici straordinari. Uno su tutti il famoso anello dell'Alta Via del Granito.



Panorama verso il gruppo montuoso del Cimon Rava
Panorama verso il gruppo montuoso del Cimon Rava


Mi gusto il momento come uno dei regali più belli. Uno dei tanti, che raccolgo all'interno di questo mio mondo. Una giornata in cui mi sono confrontato con un saluto veloce con un escursionista intento a salire verso i versanti che dal Montalon poi scendono verso il Lago delle Stellune. Oltre a lui solo io che mi confronto con tutto questo. Comode tavole esterne per una pausa ricca di forte emozioni. Un vento forte e freddo che salendo dalla Valsorda si scontra con i versanti maggiori del Passo Val Cion (2076m) a portarmi a un repentino cambio di abbigliamento. Se in precedenza i boschi mi hanno protetto e permettermi così un abbigliamento più estivo, ora mi trovo esposto a quei forti elementi che nelle alte quote in questo periodo così particolare di stagione si traduce in una forma di freddo difficilmente gestibile.



Verso Cima delle Buse e il Montalon
Verso Cima delle Buse e il Montalon


Anche questa è Natura, e con essa le emozioni che ne seguono all'interno di un ambiente che mi circonda ricco di fascino. Se i versanti minori della Valsorda guardano verso il massiccio del Cimon Rava, ciò che sta più a Nord, più a monte, per ora si traduce in ampie spalle prative con quelle prime avvisaglie di roccia scura che da vita alla caratteristica formazione geologica dell'intero Lagorai. Prime avvisaglie certo, ma per ora i verdi alpeggi della Valsorda Seconda sono l'elemento fondamentale per ogni mio pensiero, per ogni mio desiderio.





In Malga Valsorda Seconda









Vengo così preso da quei momenti in cui respiro profondamente la forza e l'energia della Natura. Questa malga per ora è un ambiente ancora solitario e dimenticato dal mondo intero, prima che, a tempo breve, verrà nuovamente monticata e la presenza degli animali al pascolo daranno così vita a una nuova stagione calda. E con la stagione calda quel libero e pacifico movimento di escursionisti che ne faranno di questo luogo un punto naturale indimenticabile. Ambiente solitario come sono io - e che cerco - in questo contesto. Mi godo così questa beata solitudine facendo regalo di ogni minimo particolare. L'energia e la positività che raccolgo quassù non è per nulla paragonabile con ciò che la quotidianità di oggi, quella frenetica e malata dal mio modesto punto di vista, ci riserva e che di giorno in giorno ammala la nostra stessa vita.




Laghi di Rocco - 2135m


Malga Valsorda Seconda diviene il punto strategico per la mia pausa di metà giornata. Ma per ora è ancora presto, devo salire nuovamente in quota per quello che è il mio punto di riferimento lungo la Valsorda e quel tratto roccioso del Lagorai. I laghi come da programma, per la Valsorda Seconda in fase di rientro e quel panino a sacco che profuma di un benessere dettato dagli aromi meravigliosi che quassù prendono vita.


Una leggera salita segue un cammino attraverso queste spalle prative, dove la poca presenza di alberi mi mette a stretto e continuo contatto con le panoramiche che verso il Col di San Giovanni ora si aprono verso nuovi versanti, guardando in particolar modo a quei primi spigoli di scura roccia che in Cima di Lagorai (2585m) si apre a nuove prospettive. Leggeri sali e scendi piacevoli. Una facile progressione dove improvvisamente, oltrepassata una spalla erbosa sulla sinistra, su di un ampio e verde pianoro i miei occhi si fermano al cospetto di ciò che più di meraviglioso possa sperare in questa mia giornata. E' solo un piccolo assaggio, un piccolo anticipo che raggiunte le quote maggiori si aprirà come l'intero scenario naturale in cui le vette presenti saranno la cornice naturale più bella dei Laghi delle Buse.









Panorama verso Cima di Lagorai - 2585m
Panorama verso Cima di Lagorai - 2585m


Laghi di Rocco è il passaggio finale, quel luogo che diviene un punto geografico escursionistico di grande importanza. Situato a 2135m di altitudine è l'innesco ufficiale di quel tratto del Sentiero Italia che scorre alla base di questi versanti a Sud del Lagorai e che dalla Val di Fiemme si collega con i passaggi più lontani verso l'Agordino. Un interessante quanto importante congiunzione di vari sentieri che, oltre al tratto del Sentiero Italia, permette di salire verso Passo Val Cion, raggirare così il Col di San Giovanni e attraverso il Passo Cinque Croci (2018m) rientrare in direzione del Ponte Consèria attraverso Malga Consèria.



Laghi di Rocco - 2135m
Laghi di Rocco - 2135m




Laghi delle Buse Basse alle Buse Basse


Ma questa è un informazione tecnica escursionistica che non si limita solo a questi versanti Orientali. Il Sentiero Italia ora mi accompagna in direzione del versante Occidentale che, oltre ad aprimi un fantastico panorama verso Cima di Lagorai e Cima Stellune (2605m), sale leggermente su di una spalla rocciosa che improvvisamente si apre verso i meravigliosi Laghi delle Buse Basse. Un impatto decisamente forte, dove leggeri strati nevosi rimangono ancora presenti tra queste ampie radure che ospitano i laghi.



Guardando Cima di Lagorai - 2585m
Guardando Cima di Lagorai - 2585m


Come spesso mi capita descrivere momenti come questi, "l'alchimia ora è completa" a ridosso di questo livello maggiore rispetto ai laghi stessi. Due meravigliosi specchi d'acqua che posizionano il primo a 2135m e il secondo a 2193m a poca distanza l'uno dall'altro. Li divide unicamente una lunga spalla erbosa che guarda verso il Montalon e la più lontana Cima delle Buse. Un promontorio costeggia il lago più in quota. Un grande scivolo naturale che giorno dopo giorno scarica verso queste placide acque la debole neve ormai inerme a queste calde giornate. Questo effetto naturale alimenta maggiormente di vita i due laghi, seguendo poi nei torrenti che scorrono verso valle naturali venature di vita in cui la flora e la fauna trovano così i primi approvvigionamenti di stagione.











Un punto di arrivo come un punto di passaggio. Un sentiero che dai laghi poi si incammina verso quei versanti che dividono la Valsugana con la Val di Fiemme e che vedono in Forcella di Valsorda (2256m) quella sottile linea di confine con i due territori. Ricordo ancora con grande piacere ciò che la forcella racchiude a se come custode di un nuovo piccolo gioiello del Lagorai. Parlo della bellezza che nel Lago delle Stellune (2091m) si materializza uno dei tanti laghi presenti lungo la catena. E' come fare memoria su momenti del mio passato in cui lungo la Val di Fiemme ho avuto la fortuna di scoprire nuovi territori e nuovi paradisi incastonati tra verdi distese d'erba. Angoli di una montagna selvaggia e ferma nel tempo. Nessun rifugio, nessun bivacco ma solo la presenza di malghe o fienili a tributarne il valore storico.



Vista verso Forcella di Valsorda con Cima delle Stellune sulla destra
Vista verso Forcella di Valsorda con Cima delle Stellune sulla destra



Quel momento in cui dedicare un po del tempo che ancora mi rimane prima di scendere nuovamente verso Malga Valsorda. Zaino a terra, come piace fare a me, e iniziare quel placido cammino attraverso questi pianori erbosi che si dividono tra i due laghi. Piccole paludi che inesorabilmente scorrono lungo i prati e che inevitabilmente trovano la loro foce in queste acque placide. Un cammino naturale dettato dal disgelo e da ciò che per istinto Madre Natura comanda. Tutt'attorno a me spiccano al cielo le alte vette dei versanti maggiori. Roccia scura, frastagliata dal tempo e con qualche residuo bianco di ciò che l'Inverno ha con forza scaricato quassù per diversi mesi.





Da una sponda all'altra per ammirare tutto ciò che la Natura ora mi pone di fronte. In lontananza le bianche vette del Cimon Rava a specchiarsi perfettamente su questi occhi naturali, e lo stesso vale per le lunghe spinali di Cima Lagorai e Cima delle Stellune che ora mi regalano quell'effetto straordinario in cui vedere il mondo sotto sopra. I primi pesci, i nuovi nati che avvicinandosi maggiormente ai bassi fondali vanno alla ricerca di quelle temperature più miti dove il sole riesce maggiormente a riscaldare queste temporanee insenature. Per loro un sicuro e piacevole tepore in perfetto contrasto con l'acqua ancora fredda e per buona parte ricoperta da un debole strato di ghiaccio. Una piccola ma meravigliosa testimonianza in cui la Primavera da vita a nuove forme di vita. Non solo altri esseri viventi che lentamente tornano alla luce del sole dopo mesi di letargo, ma anche nuove forme che lentamente nascono come per miracolo all'interno di un habitat che per noi umani potrebbe ancora sembrare ostile.



Verso Cimon Rava
Verso Cimon Rava

Verso Cima delle Stellune (sx) e Cima di Lagorai (dx)
Verso Cima delle Stellune (sx) e Cima di Lagorai (dx)


Il silenzio, il vento e la perfetta coreografia che il cielo mi regala grazie a grandi e bianchi cumuli nuvolosi che di minaccioso non portano nulla, se non quell'elegante danza in cui librarsi nel cielo come un ballo dettato da quel vento che rimane ancora freddo e allo stesso tempo piacevole. Dopo questo mio ennesimo viaggio all'interno di un mondo ancora fortunatamente libero e in pace, rientro in Malga Valsorda Seconda. Un paio di innocui serpenti che incrocio lungo il sentiero. I primi di quest'anno e con quella frenesia nei loro movimenti a dimostrare che tutto sta riprendendo il suo ciclo e con tante cose ancora da fare.


Io da una parte e loro da un'altra.




Stefano










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