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Rifugio Berti al Popera

  • Immagine del redattore: Stefano Germano
    Stefano Germano
  • 2 giorni fa
  • Tempo di lettura: 2 min

Il punto d'appoggio delle Dolomiti del Popera.



Immergiti nella storia del secolo scorso nel Vallon Popera, dove ancora oggi si possono osservare varie opere della Prima Guerra Mondiale: dall’ ex rifugio Sala, comando delle truppe, alle trincee e gallerie scavate dagli alpini, dallo strategico luogo storico del Passo della Sentinella, al sottostante Ghiacciaio Alto dove nel 1983 sono state ritrovate le spoglie del famoso Soldato Ignoto. In questi luoghi potrai rivisitare non solo gli anni della Grande Guerra, ma anche l’epoca della Seconda Guerra Mondiale con il noto Vallo Littorio, oltre al momento della posa della prima pietra del rifugio nel 1960. All’interno del rifugio sono inoltre conservati in un piccolo museo alcuni reperti bellici.



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Il rifugio è dedicato al grande alpinista Antonio Berti “Cantore delle Crode” che ha esplorato e descritto dettagliatamente le Dolomiti Orientali.

Nel 1956, l’8 dicembre, dopo una breve malattia, si spense a Padova Antonio Berti, che vi era tornato dopo aver chiuso la sua attività professionale a Vicenza. Aveva 68 anni e alle spalle una vita spesa tra la sua professione di medico e la passione per la montagna; passione che lo aveva reso uno dei fondatori della sezione del CAI di Padova, ricoprendo fin da subito la carica di vicepresidente al fianco di Cattaneo. Fu un personaggio di primo piano nell’esplorazione dell’ambiente dolomitico e nella divulgazione della sua conoscenza realizzando numerose guide alpinistiche.


Nel 1959, al XXXI Convegno delle sezioni trivenete, tenutosi a Udine, fu momentaneamente accantonata l’idea di costruire un rifugio a lui dedicato, fu invece costituita la “Fondazione Berti”, fortemente voluta, in particolare, da Alfonso Vandelli e Carlo Minazio, con la finalità istituzionale, in primis, di costruire bivacchi fissi e poi di mettere in atto ogni azione diretta a promuovere la conoscenza e la frequentazione dell’ambiente dolomitico. Fu una iniziativa importante e che segnò le attività delle sezioni CAI negli anni successivi.







L’idea del rifugio non rimase però a lungo nel cassetto. Già nel 1960 iniziarono i sopralluoghi da parte dell’ing. Brunetta, di Redento Barcellan e di Camillo Berti. Il progetto fu approntato da Giulio Brunetta e dall’ing.Baroni; i materiali furono forniti dalla ditta Borel di Longarone, la teleferica da Mario Biso e Sandro Cisca, la trachite e i serramenti da Redento Barcellan e il geometra Iles diresse i lavori.


Il 2 settembre 1962 in Vallon Popera fu inaugurato il nuovissimo Rifugio Berti.



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Il Rifugio, al margine del Vallon Popera, è raggiungibile esclusivamente a piedi in circa 1h di cammino in una totale immersione di suoi e colori delle Dolomiti UNESCO. Sono disponibili 38 posti letto, stanze private da 2 a 4 posti e un bivacco esterno invernale.






0435 67155


Apertura da metà Giugno a fine Settembre







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