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Immagine del redattoreStefano Germano

Al Lago di Cece - Val di Fiemme

La bellezza dei laghi del Lagorai.


 

La Val di Fiemme e i suoi meravigliosi boschi. Tradizione vuole che il prezioso legname che si ricava lungo questa valle sia rinomato e riconosciuto in tutto il mondo, tanto da crearne un consorzio per valorizzare questo elemento naturale e pregiato. La Val di Fiemme dei laghi in alta quota, che lungo l’altrettanta e preziosa catena del Lagorai trovano il loro ambiente ideale, lontani da occhi indiscreti e con quel senso di misticità che attorno a loro si crea.  





Misticità certo, perchè nella loro più totale solitudine (e lontananza dal mondo intero) assumono in modo del tutto naturale quell’aspetto fiabesco, come disegnati dalla matita di qualche celebre scrittore e rappresentarli in un mondo immaginario abitato da folletti e strane creature delle fiabe più antiche. Da sempre i piccoli laghi del Lagorai vivono nel mio immaginario creando questi scenari di pura fantasia, da sempre aspetto quei periodo di Primavera in cui, a neve ben diradata, il mio sentiero mi possa accompagnare lassù ai bordi delle loro placide acque.


La Primavera, la neve ancora presente alle quote maggiori ma quell’opportunità di poter ammirare a occhi sempre ben aperti quel periodo di stagione in cui un sottile strato di ghiaccio vesta questo mio lago come una sposa, con quella stessa eleganza di un giorno particolare, da non dimenticare. Una Primavera che vede ancora al di sopra dei 2000m una forte presenza di ciò che dell’Inverno resta ancora traccia, insufficiente però per fermare qualsiasi mia aspettativa. Il Lago di Cece ora è in attesa che qualcuno possa finalmente raggiungerlo. Sentieri puliti dalla neve, e quella presenza bianca che non disturba minimamente il mio cammino.




Valle Verde - 1050m


Un ampio campeggio che a poco più di 1000m lo si trova lungo la strada che collega Predazzo con la località turistica di Bellamonte. Un ampio e libero parcheggio dove seguire a piedi una lunga strada forestale (sentiero 342) che lungo la Val Travignolo inizia a salire leggermente seguendo una serpentina che in breve tempo mi porta già in quota. Mi si libera nell’immediato un bellissimo punto di vista che guarda verso la valle, verso quei promontori boschivi che dal versante opposto danno vita all’Alpe di Lusia. Il mio versante invece risulta spoglio per buona parte di tutto ciò che fino a qualche tempo fa rappresentava rigogliosi boschi pieni di vita. Vuoi per l’ennesima cicatrice lasciata da Vaia o per un disboscamento voluto, questo mio cammino porta con se quella triste sensazione di vuoto.



Lungo il sentiero 342

Vista verso Bellamonte e l'Alpe di Lusia


Ma a tutto c’è sempre una possibile soluzione. Mi basta guardare con attenzione e vedere lungo questi spazi mancanti nuove vite che lentamente vanno alla ricerca del sole, dell’acqua di stagione e che nel giro di qualche decennio daranno sicuramente nuova vita a ciò che ora manca. Nel contesto è un cammino tranquillo e spensierato. L’immagine che ho di questi luoghi trasmettono quella serenità di primo mattino, quando un tiepido sole inizia a scaldare e a illuminare l’intera vallata. Il risalto è molto forte e piacevole, la Primavera si presenta ugualmente ricca di significato dove il continuo e interminabile lavoro dei Picchi risuonano lungo echi che sembrano svanire tra gli angoli più lontani dell’intera valle.  




Casetta di Cece - 1455m


In tutta onestà cammino lungo questo sentiero per la prima volta, e allo stesso tempo anche la mia destinazione finale per me è del tutto nuova. Sono quei momenti in cui la mappa escursionistica diviene un punto di riferimento importante, dove ogni singolo particolare disegna in modo perfetto la mia giornata. Casetta di Cece sulla carta potrebbe sembrare una piccola baita che si pone lungo questa forestale del tutto disboscata. In realtà, e questo lo scopro più tardi, si parla della Casa Forestale che di casetta, viste le dimensioni, non rispecchia per nulla una piccola dimora.


Ciò rimane comunque quel riferimento su cui affidare il proseguo. Ormai al mio cambio di sentiero non dovrebbe mancare molto, quel cambio direzionale che lascia definitivamente quest’ampia strada per innalzarsi attraverso boschi più fertili e su puro sentiero di montagna. Un piccolo imprevisto che rallenta di poco il mio ritmo. Un tratto dove enormi busti di pini da poco tempo hanno invaso la mia carreggiata, portandomi a improvvisi giochi d’equilibrio tra un tronco e l’altro, una ramo dopo l’altro. La cosa non mi crea problemi e nemmeno mette a rischio la mia incolumità personale, fino a giungere di li a poco su di un pone di legno che mi divide da un grosso torrente che sembra quasi arrabbiato con il mondo.


Da questo punto ne traggo un riferimento che mi servirà più tardi, al momento del rientro. Il sentiero ora lascia la carreggiata interna, finalmente inizio a districarmi all’interno di questo nuovo cammino dove i Boschi di Cece fanno da padroni assoluti. Un passaggio altrettanto piacevole, dove la vita finalmente torna a farsi sentire. I torrenti soprattutto, che con la stessa rabbia sentita poco fa portano a valle i grandi nevai che ormai nulla possono più fare contro le temperature di questa mia Primavera. La salita che sulla carta diviene così la parte più difficile, ma solo sulla carta.



Tra i Boschi di Cece

Da una normale strada forestale a un fitto e intenso sentiero...


Su su e sempre più su, dolcemente e placidamente accompagnato da questi suoni che ora la Natura mi regala. Quei primi fazzoletti di neve che alla soglia dei 1800m si fanno vedere, dove camminarci sopra, sebbene per brevi tratti, mi riporta alla stagione appena passata. Una magia che prende così vita un passo dopo l’altro, per giungere nuovamente lungo un’ampia forestale che arriva da chissà dove. Un bivio che con molta eleganza torna su di un normale sentiero, e dove la Magnifica Comunità di Fiemme con un elegante cartello ricorda al mondo interno l’importanza di rispettare il luogo che ora mi sta per ospitare.




L’ultima serpentina, alcuni punti dove tavoli e panche di legno disegnano perfettamente quelle aree di sosta che potrebbero anche diventare luoghi dove meditare inermi di fronte a così tanto silenzio, a così tanta libertà espressiva di questa mia Natura. Ma ora arriva ciò che da quasi tre ore impegna il mio tempo. La quota è ora perfetta, quei poco più 1800m in cui la neve non si riduce più in timidi fazzoletti bianchi ma si esprime in ciò che quassù ancora regge del vecchio Inverno. Il torrente ribolle sotto ai miei piedi, mentre quell’ultimo ponte mi apre la porta a un nuovo Paradiso, mai visto prima e che nell’immediato da luce ai miei occhi.  






 


Lago di Cece - 1880m


Il primo pensiero che mi passa per la mente potrebbe sembrare banale e ripetitivo, ma la spontaneità in questo istante mi viene del tutto naturale.


"Se davvero esiste un Paradiso, in questo momento mi ci trovo magnificamente dentro”.


Magnifica visione di un luogo che torna nuovamente disegnato dalla penna di un abile scrittore di libri dove la fantasia e la misticità quassù trova la vita. Un ampio specchio d’acqua per buona parte ricoperto da un leggero strato bianco, dove il ghiaccio lascia spazio a questa fragile velatura che basterebbe poco per farla svanire nel nulla. Un piccolo baito, la Baita di Cece, che nella mia fantasia ora prende le sembianze di eterno custode di questo mio Paradiso, l’ennesimo.






Tutto questo si compone poi di bellissimi boschi che profumano di Primavera, che sembrano dare vita alla flora e fauna che in questo angolo di mondo trova la pace assoluta.

Un perfetto cerchio naturale che si pone alla base di una lunga spinale montuosa dove l’Inverno sembra quasi eterno. Cima Cece (2753m) sta lassù, capostipite di questa catena di roccia scura per ora ancora preda della neve. Il mio intento sarebbe quello di proseguire, o meglio lo era fino a pochi minuti prima di giungere quassù. Per Baita Caserina e il Lago Caserina il cammino si prolungherebbe di quella mezz’oretta che ora potrebbe cambiare notevolmente la mia giornata. Devo desistere, troppa neve e nessuna possibile marcatura che potrebbe in un modo o nell’altro agevolare il mio cammino.





Mi guardo bene attorno. Oltre al lago un bellissimo bosco completamente pulito dalla neve e una baita che funge anche da bivacco che ora mi accoglie come ospite speciale. Al suo interno un mondo da scoprire, tutto l’occorrente per salire quassù in qualsiasi periodo dell’anno dove non manca nulla per rifocillarmi e accompagnarmi magari verso una lunga e meravigliosa notte. Un grande tavolone esterno con delle comode panche, tutto ricavato esclusivamente dal pregiato legname della Val di Fiemme. Un sole caldo che a volte gioca a nascondino con delle nuvole bizzarre che ornano il mio cielo. Quel mio pranzo a sacco in un luogo che per ora è e rimane solo mio, come l’intera giornata vissuta in piena solitudine.







Un piccolo lago che lentamente si sta svegliando dopo un lungo e rigido Inverno. Piccoli torrenti che dalle quote superiori danno vita a una piacevole sinfonia, acqua fresca e rigogliosa che identifica la vita e un nuovo mondo che ora lentamente riprende da dove diversi mesi fa aveva lasciato. La serenità di questo luogo è straordinaria che arrivare al momento in cui salutare tutto questo diviene di una difficoltà indescrivibile.





Rientro tra i mie passi solo per un breve tratto lasciandomi alle spalle un posto dove promettere quell’arrivederci a presto, magari guardando alla prossima Estate e a tutta quella diversità che la stagione calda riuscirà a riservarmi. Tornare nuovamente a quel grande ponte di legno lasciato al mattino, quella deviazione che ti avevo menzionato poche righe fa e che ora ti descrivo.


Lascio il resto dell'intera mattinata per guardare a un nuovo cammino, un nuovo sentiero da seguire (il 342-A) e scendere vertiginosamente tra boschi rigogliosi verso Bellamonte, che ora non osservo più in lontananza ma che con Sotto Sassa mi offre un piacevole cammino lungo la meravigliosa Val Travignolo. Un piacevole cammino certo, prima di giungere così al campeggio di Valle Verde e mettere insieme tutte le emozioni e la meravigliosa esperienza vissuta lassù. Un lago meraviglioso, che dopo la mia attenzione merita sicuramente la tua.



Stefano




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2 comentários

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Convidado:
22 de mai.
Avaliado com 4 de 5 estrelas.

22 maggio 2024 - Bel paesaggio, che dà delle belle emozioni. Aiuta a sentirsi bene, con una dispisiizione naturale ad amare tutto ciò che ci sta interno.

Grazie molte a Stefano, che mette a disposizione questo a tutti noi.

Buon cammino. Luci

Curtir
Stefano Germano
Stefano Germano
24 de mai.
Respondendo a

Grazie a te per il piacevole commento. Un saluto Stefano

Curtir
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