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Malghe Neva - Primiero

Perchè non è solo Primavera.


 

Un cammino che guarda verso un territorio ancora da esplorare, da toccare con mani e piedi ora che finalmente la Primavera inizia a dare più spazio e libertà di movimento.


Un territorio che vede queste malghe e un vicino rifugio, il Bruno Boz, a elevarsi a quelle quote che oltre i 1600m di altitudine vede ancora resistere gli ultimi frangenti della neve invernale. Un incognita che voglio comunque affrontare con quella leggerezza da escludere qualsiasi accessorio tecnico necessario alla stagione bianca.


Le malghe Neva sono il mio obbiettivo di giornata, con quella possibile clausola per il rifugio che si deciderà strada facendo.




Rifugio Fonteghi - 1100m


Nel cuore della Val Noana, il Rifugio Fonteghi si posiziona proprio al termine di una piccola strada carrozzabile e ben asfaltata che tra strette insenature e serpentine tra pareti di roccia prende vita tra i due centri abitati di Siror e Mezzano. Il mio punto di partenza che in una fresca mattina di Aprile si colora di quella Primavera tanto attesa e ora finalmente alla soglia di ogni possibile progetto futuro.


I verdi prati di Valpiana di Sopra si colorano di questo sole rossastro, che alle prime luci di questa nuova giornata fresca e piacevole danno vita a una dimensione in cui pace e serenità sembrano le uniche due parole di un vocabolario unificato. Pace e serenità certo, quella che percepisco camminando lungo la strada forestale interna e che dal Fonteghi si immerge all'interno di questi meravigliosi boschi.




Val Noana


Ampi prati ben curati dove al centro di questo loro meraviglioso mondo si adagiano delle piccole e incantevoli baite, e dare così vita a quei luoghi dove poterci vivere per l'eternità. Una cura dove ogni minimo particolare evidenzia passione e amore per un piccolo angolo di un Paradiso lontano. Da questi ampi spazi ai boschi, dove il sole a fatica riesce a penetrare tra questi alti arbusti.









E' un richiamo naturale che mi porta a lasciare la strada forestale per camminare all'interno di questi boschi, percepire così la bellezza e il silenzio che sembra chiuso all'interno di questa fitta vegetazione. In diverse occasioni rimango fermo ad ascoltare i "rumori" di questa mia Natura. Il vento infrangersi con delicatezza tra questi arbusti e creare così una naturale danza in perfetta armonia, mentre stretti spiragli di luce illuminano quella leggera nebbiolina che dai muschi si disperde nell'aria.





E' la mia prima volta quassù e come spesso accade, per quanto le mappe escursionistiche siano chiare e ben allineate con i reali sentieri da seguire, mi trovo in un paio di occasioni abbastanza indeciso su quale via seguire. Raggiungere le malghe Neva dalla Noana è seguire unicamente la strada forestale interna che, con quei suoi +500m circa di salita, sulla carta sembrerebbe una via di cammino tranquilla e sicura. Eppure succede che la poca conoscenza di un territorio e quel bivio che tanto sembra chiaro come indicazioni, tradiscano la tua esperienza portandoti "leggermente" fuori dalla portata di quella tua traiettoria prescelta.


Ma a tutto c'è un rimedio. Nel preciso momento in cui ti rendi conto che la tua esperienza comunque sia non è mai sufficiente, rientrare nuovamente nel punto esatto in cui hai dato vita al primo passo completamente sbagliato è il miglior consiglio per istinto da seguire. Una perdita di tempo certo, ma l'occasione perfetta per evitare in futuro che la cosa possa così ripetersi.




Malghe Neva - 1700m di media


Piccolo errore messo da parte, ritorno ad immergermi nuovamente all'interno di questa mia solare, calda e spensierata giornata. Tutto torna lungo questa bella e ampia forestale, rimanendo sempre a stretto contatto con i fitti boschi che solo la Val Fonda, parte finale della Val Noana, cambia completamente il contesto naturale del mio cammino. Il sentiero 727, l'unico da seguire direttamente dal Rifugio Fonteghi, incrocia così le prime limitazioni di alpeggio e quel cambio di sentiero che sulla destra indica la salita finale al Rifugio Boz, mentre sulla sinistra le Neva e gli ampi spazi erbosi che finalmente si liberano al cielo.




Si apre così lo spazio, quello che sembra infinito e che un passo dopo l'altro illumina di calda luce solare l'intera Val Fonda. La strada forestale ora si divide in brevi tratti con quella neve invernale resa debole dal tepore di un mattino di Primavera, mentre gli ampi spazi di erba ancora essiccata dal gelo si colorano di quelle prime e intense colorazioni floreali dove il crocus primeggia all'interno di questo meraviglioso quadro naturale.





Un passaggio che simboleggia in modo perfetto la nuova stagione. Un ripetersi di quei "rumori" naturali che dai vicini boschi danno vita a un concerto di uccellini e di una colonna sonora musicale dettata dalle placide e vive acque del Rivo Neva a portare con se quel disgelo invernale, mentre in lontananza la mole rocciosa del Monte Neva chiude la valle con la perfezione che solo Madre Natura ha saputo creare.


L'immagine ora è perfetta. La perfezione dettata da una bellissima valle che in modo del tutto naturale mi porta a quella prima pausa di giornata dove spaziare a 360° la bellezza di questo territorio. Non solo ampi spazi di erba rossastra ricca di colori, non solo la mole di pura roccia del Neva ma anche i versanti che ora guardano verso le vette Feltrine ancora ricoperte di quel manto bianco.









La neve ritorna nuovamente in scena. Ritorna in modo consistente già all'altezza di Malga Neva Prima (1685m) e lungo questa che sembra un'infinita strada forestale che un passo dopo l'altro mette in serio dubbio l'opportunità di proseguire senza i dovuti accessori invernali. Mi basterebbe raggiungere Malga Neva Seconda (1740m) e tralasciare per questo periodo il Rifugio Boz, ma le difficoltà aumentano al punto tale di tralasciare addirittura Malga Neva di Mezzo (1700m) che tra le tre si pone proprio nel mezzo.



"Si tenta certo, ma quel mio forte desiderio di un cammino tranquillo e senza impegno prevale alle possibili difficoltà naturali che questo periodo può ancora esprimere".



Guardandomi per bene attorno, e con l'opportunità di "sfruttare" al meglio Malga Neva Prima, cerco così quel mio angolo perfetto, quel punto ben definito che per qualche ora di questa mia giornata primaverile diventerà il centro nevralgico del mio mondo. Ciò che sento è il forte bisogno di fermarmi, di guardare dentro me stesso e di equilibrare alcune emozioni che in questo ultimo periodo sono venute meno per la perdita di una persona cara. Nulla come la Mamma potrà mai occupare un posto così importante nella vita di un essere umano.


Trovo il mio angolo perfetto in un tronco di un vecchio albero sradicato chissà da quanto tempo. Zaino a terra do così inizio a questo mio viaggio visivo che da questo punto perfetto sembra guardare per intero la Val Fonda e l'intera Val Noana. Per l'intera giornata è come se fossi "l'ultimo sopravvissuto sulla Terra". Nessun altro essere umano a calcare il mio stesso cammino, ma accompagnato unicamente dai boschi, dal fermento di una rigogliosa fauna e dalle acque che dalle alte quote porta a valle il disgelo che di giorno in giorno avanza inesorabilmente.





Sono circondato da una serie di alte spinali ancora bianche. Vette che dai primi gruppi del Primiero si confondono con le vicine del Feltrino. Un fazzoletto di terra il mio che cammina raso lungo la linea di confine del Trentino con il vicino Veneto. Il Rifugio Boz stesso lo si può già considerare "figlio" del Parco Nazionale delle Dolomiti Bellunesi, mentre le Neva rimangono di poco all'estremo Sud del Trentino.


Guardandomi per bene attorno trovo il giusto equilibrio, la giusta ispirazione per parlare unicamente al vento ed esprimere così ogni mio pensiero. L'ambiente stesso che mi circonda è perfetto, dove la Natura mi si presenta con quelle due facciate che sembra raccolgano a se due stagioni nello stesso istante. I grandi nevai delle alte quote con gli ampi spazi di erba già al sole e infinitamente colorata. Un equilibrio che trasmette tanti pensieri, tanti ringraziamenti e quella emozione in cui il vento stesso diviene "messaggero" per chi non è più tra noi.






Malga Neva Prima - 1685m


Penso così di aver esaudito ogni possibile pensiero. Ora torna l'animo dell'escursionista puro, con quell'entusiasmo che mi lega da sempre a tutto ciò che per me è nuovo. Malga Neva Prima quindi, l'unica per ora raggiungibile e monito di curiosità. Adagiata piacevolmente su di una radura completamente prativa, guarda dall'alto la Val Fonda e quei primi margini a monte della Val Noana e i piani maggiori delle vicine vette Feltrine. Tipica struttura estiva dedita ai pascoli e aperta con quel possibile presupposto anche di libero bivacco.


Una grande stanza al pian terreno allestita con tavolo e sedie alla buona, una cucina a legna e un camino. Sopra a un mobile un libro di passaggio, dove poter lasciare la propria firma e la testimonianza della nostra presenza. Ai piani superiori due grandi stanze di cui una completamente vuota e l'altra allestita con un paio di reti e un piccolo soppalco che tutto intende come possibile giaciglio per sacco a pelo.

Presuppongo tutto questo lasciandomi un piccolo dubbio sulla fattibilità di questo mio pensiero. E' per questo caro lettore che, prima di accendere ogni tua curiosità personale, sia meglio avere conferma di questa mia ipotesi contattando direttamente l'Ente del Turismo locale del Primiero.







Per quanto io debba per ora accontentarmi di aver raggiunto solo una parte di tutto ciò che mi ero promesso, la giornata segue la linea del tramonto rientrando verso il Rifugio Fonteghi in un pomeriggio caldo e dai colori del cielo più forti. Caldo tepore certo, quello più piacevole in questa stagione e che a tratti viene coperto da quelle leggere folate di vento che portano con se non solo le mie parole e le mie emozioni, ma anche quella freschezza che mi fa sentire vivo e per l'ennesima volta in perfetta simbiosi con questo habitat naturale.




Stefano




1 Comment

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alberto
Apr 10
Rated 5 out of 5 stars.

Bellissima escursione grazie Stefano per le belle immagini

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