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SILENZIO - TEMPO  -  MISURA

Adolf Munkel Weg: il trekking più bello ai piedi delle Odle.

  • Immagine del redattore: Stefano
    Stefano
  • 27 ott
  • Tempo di lettura: 10 min

Aggiornamento: 29 ott

Ai piedi delle Odle.



Mi devo un po abituare a quel concetto in cui la lingua tedesca rimane la prima delle tre più usate nella stragrande maggioranza in Alto Adige. Non l'italiano come da concezione nazionale, ma quel tedesco che appartiene ai dialetti bavaresi meridionali (Südbairisch) e che rispetto alla lingua italiana e ladina prevale come principio.

E su questo la Val di Funes rimane ancorata a questa tradizione, dalle indicazioni stradali a quelle turistiche.


E' così che il mio primo impatto con questa nuova valle, la mia prima volta, si presenta ancora prima di parcheggiare la mia auto al B&B scelto per un breve periodo tutto da dedicare a questo meraviglioso e isolato territorio dal mondo intero.




La Val di Funes

Per un periodo di riposo dettato da quel forte desiderio di fermarmi per un po di tempo, non potevo trovare di meglio. Il primo impatto verso questa valle ancora ben tutelata lo vivo con quel primo sguardo che verso le Odle si apre ai miei occhi con un punto di vista degno di una delle immagini più iconiche delle Dolomiti.



"E' mattina presto, le Odle e la Val di Funes mi danno il loro benvenuto".




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Solo da questo la valle che ora mi ospita non può che presagire una mia scelta dettata non solo dalla necessità di allontanarmi per qualche giorno da quella mia quotidianità sempre più opprimente e violenta, ma spinto da quel forte desiderio di scoprire un ambiente nuovo e che ancora oggi riesce a contrastare perfettamente tutto ciò che il turismo di massa, quello esclusivo dei Merenderos, in certi luoghi purtroppo affligge in modo negativo questo mio mondo naturale.




Malga Zannes (Zanser Alm) - 1680m


Nel cuore dell'Alpe di Funes, in una di quelle tipiche mattine con l'oro in bocca. Porto ancora con me il risveglio dal mio B&B, da quella sua terrazza panoramica e l'indimenticabile vista della valle e delle Odle ancora dormienti. Una luce, sfumature e quei colori che accompagnano lungo la valle quel primo freddo che senti penetrare nelle ossa per la prima volta dopo tanti mesi in cui la bella stagione ha segnato tanti ricordi indelebili.


Non posso dimenticare ciò che è stato, e che nel mio spirito porto con me come un bagaglio di vita importante per ciò che sarà il mio futuro. Il futuro certo, quello che ora sto guardando con occhi lucidi di emozione e che da Malga Zannes prende già vita con quelle emozioni in cui le Odle per oggi saranno sicuramente l'inizio e il primo passo verso un futuro migliore: il mio!




Le Odle da Malga Zannes
Le Odle da Malga Zannes


Un cielo azzurro e un sole che di primo mattino colora di fuoco gli spigoli rocciosi più esposti. Le bianche creste del Wasserstuhl (2610m) e della Furchetta (3025m) sono quelle che rappresentano maggiormente questo effetto straordinario. Punti di vista che trasmettono quella sensazione di una nuova vita, di una nuova giornata che sembra già iniziata da un frenetico movimento naturale dettato dal Rio Caseril, un torrente che prende il nome dalla Kaserill Alm - Malga Kaserill - e dai pochi uccellini ancora presenti in questa stagione.


Boschi e ancora boschi, un susseguirsi di punti di vista che lungo il mio cammino colorano d'Autunno solo i versanti boschivi più a monte. Quaggiù, invece, quel verde di rami e foglie che si infiammano come per miracolo del colore di questo mio sole di primo mattino. E' un punto d'inizio carico di emozioni, di quelle sensazioni in cui percepire il suono della Natura che nel Caseril trova la sua colonna sonora perfetta. Un respiro forte e che penetra all'interno delle mie sensazioni più belle, quelle dettate dall'irrefrenabile desiderio di libertà.




Adolf Munkel Weg


E' così che vivo il benvenuto di questa valle. E' così che ogni mio passo, anche il più semplice, si colora di una nuova vita, che nella totale assenza dei suoi esseri viventi per diritto vista la stagione, prende forma abbracciando il mio stato d'animo con quel calore carico di quella intensità dove i miei occhi non frenano quella voglia di "conoscere". All'altezza di un ponte di legno il cambio di sentiero: il 35, per dare così vita all'Adolf Munkel Weg e le Odle sempre più vicine, sempre più possenti.




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Non mi resta che lasciarmi accompagnare da questo facile e dolce cammino. Rimango immerso nel cuore di questi fitti boschi, seguendo il mio sentiero che su leggeri sali e scendi di tanto in tanto mi offre punti di vista verso i versanti più a Nord della Valle. Dalle alte creste erbose del Tullen (2653m) e del Ring Spitz (2625m) fino a scendere alle vaste distese prative del Ganpenwiese e i suoi alpeggi in alta quota. Lassù, verso quei versanti, il sole di primo mattino ne disegna ogni prospettiva, ogni piccolo particolare di una luce che evidenzia in modo perfetto la sagoma del Rifugio Genova (Schluterhutte - 2297m), ai piedi della vetta del Monte Poma (Zendleser Kofel - 2422m).


Le pause certo. Quelle ovviamente non mancano mai, nemmeno in quei punti dove la foresta mi permette quei punti di vista verso ciò che in questo mio cammino tiene il vero valore: le Odle. Punti di fitta vegetazione per altri in cui la Natura sembra volermi regalare il meglio di questa lunga e imponente cresta di bianca Dolomia. Ampi spazi indefiniti, dove fermarmi per quelle mie pause di riflessione, per quei momenti che vorrei non finissero mai.



"Riflettere certo. Solo nei punti dove la Natura ritiene opportuno fermarsi al cospetto di così tanta grazia, di così immensa eleganza dove solo alla mente viene concesso il diritto di pensare, di trovare il vero valore della vita e della libertà!"







Il mio pensiero verso le Odle si colora di una vita con quella possanza che solo a questi enormi bastioni millenari viene concesso. Rimanere qui, al cospetto di questo enorme muro di bianca roccia non può che contemplare bellezza, eleganza e quella forza pronta a distruggerti in un solo attimo. Sebbene ancora all'ombra del mio sole autunnale, il freddo che penetra unicamente in quelle poche parti del mio corpo nude lo percepisco come il respiro della montagna, l'ennesima espressione di un elemento naturale che vive, millennio dopo millennio.


La mia prima volta quassù segna momenti che da "vecchio" montanaro esperto come sono si traducono in una resa incontenibile. E' come se queste montagne, questa mia prima volta al cospetto di così tanta bellezza, mi portassero indietro nel tempo, a quei periodi in cui cinquant'anni fa iniziai a muovere i miei primi passi tra questo mondo meraviglioso. Quei primi passi dettati da un ragazzino curioso al cospetto di un mondo nuovo, con quella inesperienza da guardarsi attorno e percepire quella sensazione in cui non sapere dove muovermi, che sentiero seguire e tenere la figura di mio Papà come quel riferimento essenziale all'interno di un mondo così selvaggio e senza confini.



"E' così che mi sento ora. E' questo che la mia mente elabora e che per la prima volta mi fa tornare nuovamente bambino come allora. E' una magia naturale, è quella forza energetica in cui la montagna sembra avvolgermi all'interno di una malinconia che non provavo da tantissimi anni. E di questo ringrazio..."





Geisler Alm - 1996m


Una giornata che si traduce in pura poesia. Una mattina per buona parte all'ombra della grande montagna, con quel leggero tepore che sembra volersi espandere unicamente verso i versanti più a Nord dove l'intera Val di Funes per ora sembra privilegiare di questa energia. Ma come spesso accade, e a volte mi piace tradurlo anche "per magia", ecco che l'Adolf Munkel si allontana leggermente dalla base della grande montagna. Si allontana quel che basta per lasciare temporaneamente la foresta e aprirsi improvvisamente verso gli ampi spazi prativi del Gschnagenahard-Wiesen, impronunciabile per la mia lingua ma che semplificandone ogni sillaba identifica la Geisler Alm, Malga Geisler.




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Tutto sembra seguire spazi indefiniti, dove il sentiero lo posso ben lasciare da parte per seguire una via di cammino del tutto mia. Mi sento ora libero di muovermi senza l'ausilio di un qualsiasi riferimento. Senza tabelle o marcature di sentiero e lasciarmi trasportare da quella sensazione di libertà che lo spazio e le ampie distese prative concedono. La malga dista poca distanza da questa improvvisa entrata in scena di questo tiepido e colorato sole. Ora l'Autunno prende maggiormente piede, con quei colori rossastri che dipingono l'erba di una stagione nuova e di emozioni sempre maggiori.




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Perfino le Odle, ora leggermente lontane, sembrano riprendersi dopo una lunga e fredda notte. Quelle che fino a qualche ora fa sembravano pareti dormienti, ora assumono lentamente l'aspetto di questa giornata dove il cielo si presenta senza un minimo filo bianco, nemmeno una sottilissima linea a identificare quel segno tangibile che tra qualche giorno cambierà notevolmente queste mie lunghe giornate lungo la valle. E' un momento di grande riflessione e di pensieri che si allungano verso orizzonti che sembrano non avere fine. Rimango assorto da questi momenti dove l'intensità si abbraccia con la pace che sento dentro di me: finalmente!






Decido di fermarmi un po in malga. Perfetta pausa di metà giornata sebbene la perfetta alchimia tra il silenzio e la pace trovata in precedenza viene un po oscurata dalla presenza di tante persone. La Geisler in questa parte di fine Ottobre è ancora aperta, per questa stagione che sicuramente merita questo prolungamento fino ai primi di Novembre. Questo richiama attenzione per chi, come me, abitualmente si muove per lunghi periodi nel cuore di queste vallate naturali e creare di conseguenza un maggiore flusso di presenze.


Ma questo non conta. Ciò che tengo in considerazione è quello che fa parte del mio mondo solitario tra queste montagne che, per quanto possa sembrare difficile in certi frangenti, riesco a tenere lontano da quella che la mia filosofia di vita in un certo senso impone: la lontananza dal caos del turismo di massa a volte ingiustificato come atteggiamento, e da tutto ciò che in modo "innaturale" irrompe con violenza all'interno di una pace che voglio tenere libera tra me e questa Natura che da una vita mi ospita.








Brogles Alm - 2045m


Pausa concessa su di una buona tavola. Zaino in spalla per quella che è l'ultima parte di giornata. Inizialmente conto di "fuggire" da quel caos che per mia ragione di vita tengo lontano in tutte le circostanze. Ora il sole brilla alto nel cielo creando sfumature che solo l'Autunno riesce a regalarmi. Un cammino su questo sentiero che con molta dolcezza si allontana dalla malga su ampie distese e luminosi spazi prativi. La sensazione che provo è quella di tornare a vivere la mia solitudine con tutto ciò che l'imminente bosco mi riserva nuovamente.


E non è solo una questione che mi lega fortemente a quella necessità di rimanere lontano da ciò che a volte considero "esagerata" e "fuori luogo", ma anche dal bisogno di vivere questo contatto fisico con questo ambiente che per diverso tempo mi tiene lontano da una quotidianità che ripudio sempre di più.




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Qui mi sento vivo. Mi sento forte e determinato in ogni mio movimento, parte integrante di questa Natura che a ogni risveglio mi dona la forza e l'energia per guardare a una vita sempre in modo positivo. Non quelle mattine in cui svegliarmi nel cuore della notte per iniziare una nuova giornata tra il caos, il traffico, il logorio di persone che vedono nel lavoro l'unico obbiettivo di giornata dove accumulare, anno dopo anno, sintomi di una malattia che con il passare degli anni sarà fatale a un organismo ormai saturo di stress e di stanchezza mentale.


Quassù ritrovo sempre me stesso, con quella carica di positività di colori che la foresta di pini e abeti ora accende di naturali sfumature e di quei contorni che si abbracciano perfettamente con la maestosa mole delle Odle. Torno nuovamente alla loro base. Torno a sentire quel loro cuore pulsante trasmesso da leggere folate di vento che a tempi stabiliti sembrano volermi trasmettere un messaggio in cui apprendere il meglio di questa mia Natura.






E' in questo modo che mi accoglie la Brogles Alm, tra queste sue nuove distese prative che sembrano ancora tenere per se il "profumo" di un lungo alpeggio estivo concluso da qualche settimana. E il sole non poteva certo mancare per dare maggiore vita a questo effetto naturale che voglio sia mio, il risultato di un pensiero elaborato da questa mia mente e da questa mia anima sempre in cerca della migliore espressione di libertà.




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Ora non chiedo altro che rimanere maggiormente da solo. Trovare quel mio angolo perfetto che si allontana leggermente da quella parte della Brogles dedita all'accoglienza turistica, per sedermi al cospetto di questa luce straordinaria in quella che è la malga per antonomasia. Quella vecchia struttura ancora in vita e che racconta storie di una lontana e indimenticabile montagna.

Ora mi sento lontano da quella facciata in cui troppe volte le malghe divengono punto d'incontro di quello che ancora, e sottolineo, è quel lato del turismo a volte esagerato. Quassù ora solo il silenzio che si contempla con gli spazi e la magnifica e completa visione delle Odle.




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Vivo a pieno polmoni tutto ciò che mi trovo di fronte.

Da Forcella Pana (Panascharte - 2456m) un elegante cresta che si innalza a quote che superano i tremila metri di altezza. Una serie di guglie e di campanili rocciosi a dare vita a queste bianche creste di Dolomia, che vedono nel Sas Rigais (3025m), nella Furchetta (3025m) e nel Wassersthul (2610m) alcuni dei punti cardinali di riferimento. All'interno di queste citazioni il miracolo in una serie infinita di altre vette a definire la totale bellezza del Geislegruppe, le Odle.




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Il regalo è immenso. Un mondo che nel mio mondo non può che elogiare al meglio questa mia scelta di vita. Una scelta che a volte richiama luoghi solitari e silenziosi. Una scelta che per diversi giorni mi tiene fortunatamente lontano dal "veleno" e dal "logorio" della vita moderna, quella dedita al consumo e a un ritmo frenetico che con il tempo ti ammala.

Seduto su di una comoda e umile panchina mi godo il sole, il suo calore che di tanto in tanto viene leggermente soppresso da quelle folate di vento in cui ora sentire il completo respiro della montagna. La sua vita, la sua energia profonda.


Non aggiungo altro. Non serve che io aggiunga altro, se non il consiglio caro/a amico/a di prenderti il più possibile quel tempo in cui dedicare alla tua salute giorni di vita pura e semplice. La stessa che ho ricevuto dalla gente che in questa valle vive da una vita. Quell'energia e quel senso di pace che traspare dai loro sorrisi e da quel modo lento di vivere la quotidianità. Al cospetto della grande montagna, delle Odle, che di giorno in giorno trasmette loro la giusta via da seguire e quella serenità che solo chi sa apprezzare i "veri" valori della vita sa coglierne il significato e la purezza in un solo sguardo.


"Questa è la mia Adolf Munkel Weg, e diversamente non poteva essere..."





Stefano






3 commenti

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Ospite
03 nov

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Ospite
29 ott
Valutazione 5 stelle su 5.

Bellissime parole ed espressioni vere, significative. La giusta via da seguire per raggiungere la libertà. Vivere in pace con noi stessi, lasciando a parte lo stress quotidiano e i pensieri negativi che ci fanno stare male. Hai ragione! Appena possibile dobbiamo fare così anche noi. Io spero di riuscire presto a venire questi posti e trovare questa pace. Ho provato emozioni simili solo leggendo questo messaggio. Grazie

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Stefano
Stefano
31 ott
Risposta a

Ti ringrazio per il tuo commento. Libertà, vivere in pace con noi stessi. Tutte le negatività della moderna quotidianità quassù fortunatamente non trovano spazio, e speriamo che le generazioni future possano far tesoro di questo regalo immenso. Un saluto, Stefano.

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